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Micromobilità, un italiano su due considera l’e-bike come alternativa
È quanto emerge da una ricerca realizzata da Arval, che mette in luce il crescente interesse degli italiani per la micromobilità come alternativa all’auto e ai mezzi pubblici.
Un italiano su due dice di essere interessato alla e-bike come forma di mobilità quotidiana, soprattutto in ambito urbano. L’attuale emergenza sanitaria, la necessità di rispettare il distanziamento sociale e la risalita dei contagi da Covid-19 sta mettendo in discussione processi e abitudini di spostamento di aziende e persone. La micromobilità, con monopattini elettrici ed e-bike in netta ascesa, è sempre più un’alternativa all’auto privata e al trasporto pubblico. Un dato che trova conferma da quanto emerso da una ricerca realizzata da Arval, società del gruppo BNP Paribas specializzata in noleggio auto a lungo termine. Dallo studio, commissionato alla società di misurazione e analisi Nielsen, emerge anche che una crescente attenzione per l’ambiente, la convenienza economica e l’affidabilità (non sempre, purtroppo, in quest’ordine…) sono le prime tre caratteristiche che gli Italiani si aspettano dalla mobilità del futuro.
La micromobilità guadagna consensi
La ricerca commissionata da Arval dal titolo Lo scenario italiano della mobilità urbana: uno sguardo al futuro è stata condotta su un campione di 1.500 persone rappresentative della popolazione italiana per genere, età e area geografica, l’obiettivo analizzare i mezzi di trasporto utilizzati dalle persone, le motivazioni all’uso e le attese sul futuro. Sebbene emerga chiaro che l’automobile rimanga il mezzo di trasporto preferito, la micromobilità, con una prevalenza della bicicletta a pedalata assistita, sta guadagnando molti consensi, soprattutto nelle grandi città, dove sono presenti anche numerosi servizi di sharing mobility. Affidabilità, convenienza e una maggiore autonomia negli spostamenti sono fra i maggiori aspetti considerati nella scelta di un mezzo di trasporto, insieme alla libertà di decidere gli orari degli spostamenti (57 per cento degli intervistati) e alla praticità (43 per cento).
Casa-ufficio, nel 75 per cento dei casi non va oltre i 15 chilometri
Ma l’indagine ha messo in luce soprattutto l’interesse crescente per la bicicletta elettrica che, secondo quanto emerso è in cima ai desideri degli italiani, anche grazie agli incentivi previsti alcuni mesi fa dal Governo proprio per incentivare nuove forme di mobilità (oltre che per sostenere l’economia). L’e-bike sarebbe stata identificata come lo strumento ideale per gli spostamenti casa-lavoro che, sempre secondo la ricerca, nel 75 per cento non superano una distanza di 15 chilometri. A incidere sulla scelta del mezzo anche fattori legati all’ambiente, all’agilità e all’assenza di fatica, mentre la carenza di percorsi dedicati, il costo e il rischio di furto rappresentano le maggiori resistenze all’acquisto.
E-bike, parte il noleggio a lungo termine per le aziende
Insomma, basta guardare le nostre città per capire che biciclette, di proprietà o sempre più in sharing e monopattini elettrici stanno cambiando la mobilità urbana. Un cambiamento a cui Arval risponde proponendo, per la prima volta, una formula di noleggio a lungo termine di biciclette elettriche. Come funziona? A fronte di un canone mensile fisso (da 87 euro) sarà possibile noleggiare una e-bike per un periodo di 12 o 24 mesi. Il servizio, in una prima fase riservato ai dipendenti delle aziende che hanno già in corso servizi di noleggio con Arval, include anche la manutenzione, la copertura assicurativa furto e danni, il cambio pneumatici e la fornitura di un caschetto. “Sentiamo come nostro dovere etico quello di produrre un impatto positivo sulla società, a tutela dell’ambiente, del territorio in cui operiamo e delle persone che lo vivono”, ha commentato così l’iniziativa a margine della conferenza di presentazione Alessia Pedersini, direttore marketing, comunicazione e csr di Arval Italia.
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