Il trattamento riservato ai migranti che, nei centri di detenzione della Libia, attendono di potersi imbarcare per attraversare il Mediterraneo è “atroce”. E il sostegno che a tale sistema viene concesso dalle nazioni europee è “vergognoso”. Tanto che i governi del Vecchio Continente possono essere considerati “complici”.
Nei centri libici un regime di totale impunità per i carcerieri
Il durissimo atto d’accusa è contenuto in un rapporto pubblicato da Amnesty International il 14 luglio, nel quale vengono sottolineate le condizioni disumane nelle quali sono costretti a vivere i migranti. “Questo agghiacciante documento fa luce sulle sofferenze delle persone catturate in mare e rinviate in Libia. Dove vengono immediatamente e sistematicamente sottoposte a detenzione arbitraria, a torture, violenze sessuali, lavori forzati e altre forme di sfruttamento. Il tutto nella più totale impunità”, ha denunciato Diana Eltahawy, vice-direttrice di Amnesty International nel Medio Oriente e in Africa settentrionale.
— Amnesty International USA (@amnestyusa) July 21, 2021
L’organizzazione non governativa ha lanciato per questo un appello alle autorità della Libia, chiedendo di chiudere immediatamente i centri di detenzione. E si è rivolta al contempo agli esecutivi dell’Unione europea, denunciando appunto la loro “complicità”. A partire dal sostegno alla guardia costiera libica nel catturare persone in mare e destinarle nuovamente all’inferno della detenzione nella nazione nordafricana.
“L’Europa sospenda la cooperazione con la Libia”
Nel rapporto Amnesty International riferisce che alla fine del 2020 la Direzione libica per la lotta alle migrazioni illegali, dipendente dal ministero degli Interni, ha di fatto “legittimato” le violazioni dei diritti umani. Ha infatti preso il controllo di due centri di detenzione che fino a quel momento erano gestiti da gruppi di miliziani. In uno di tali centri alcuni testimoni hanno parlato di stupri e di relazioni sessuali concesse “in cambio di cibo o della libertà”.
People held in Libya's migrant camps have been denied food and face rampant sexual violence from guards, reports @Amnesty — some forced into sex for water.
Victims include pregnant women and children. The EU-funded coast guard has forced 6,000+ people into such camps this year. pic.twitter.com/XxmvCD1G9C
All’Europa l’organizzazione non governativa ha perciò chiesto di “sospendere la cooperazione con la Libia in materia di flussi migratori e controllo alle frontiere” e di “aiutare urgentemente le migliaia di persone detenute e che necessitano di protezione”.
Dopo un mese di razionamenti, sono stati completati i lavori per la condotta provvisoria che porterà l’acqua dal fiume alla diga di Camastra, ma c’è preoccupazione per i livelli di inquinamento.
Il livello di inquinamento supera di 60 volte il limite fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il governo ha chiuse le scuole e ha invitato gli anziani a stare a casa.
L’albero potrebbe avere fino a mille anni, ma è stato scoperto solo dal 2009, dopo la segnalazione di una band della zona, che ora gli dedicherà un brano.