Un nuovo naufragio di migranti nel Mediterraneo è avvenuto al largo della città libica di Homs. Dall’inizio dell’anno sono 896 le persone annegate in mare.
Quasi 60 migranti hanno perso la vita tentando di attraversare il mar Mediterraneo: il naufragio è avvenuto lunedì 26 luglio al largo della Libia, secondo quanto riferito dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).
Nel naufragio morti anche 20 donne e due bambini
Le informazioni disponibili ad alcune ore di distanza dal tragico evento indicano la morte accertata di “almeno 57 persone” nella zona antistante la città di Homs, situata sulla costa a circa 120 chilometri dalla capitale Tripoli. L’Oim ha aggiunto che le testimonianze giunte dai sopravvissuti indicano che “20 donne e due bambini facevano parte di coloro che erano a bordo dell’imbarcazione e sono annegati”.
🚨 At least 57 migrants drowned in a shipwreck off Khums #Libya today.
Survivors who spoke to our staff said 20 women and two children were among those who lost their lives.
Yet another tragedy highlights the immediate need for State-led SaR capacity in this dangerous route. pic.twitter.com/bLeeapcGuS
La stessa organizzazione collegata alle Nazioni Unite ha diffuso delle immagini che mostrano alcuni suoi operatori mentre distribuiscono acqua e viveri alle persone sopravvissute al naufragio. Tutti coloro che erano partiti dalla Libia provenivano dall’Africa subsahariana. Lo stesso percorso che ogni anno migliaia di persone cercano di affrontare, nonostante gli enormi pericoli che comporta la traversata.
Il direttore generale dell’Oim, António Vitorino, ha per questo invitato gli stati europei “a prendere misure urgenti e proattive per ridurre le morti lungo le rotte migratorie marittime verso l’Europa e rispettare quelli che sono gli obblighi definiti dal diritto internazionale. Per raggiungere questo obiettivo occorre aumentare gli sforzi di ricerca e soccorso in mare, stabilire meccanismi di sbarco prevedibili e garantire l’accesso a canali migratori legali e sicuri”.
Il 22 luglio la Marina della Tunisia ha salvato 166 migranti
Dall’inizio dell’anno sono 896 i migranti annegati nel Mediterraneo: un dato che è più che raddoppiato rispetto al 2020. A preoccupare è anche il fatto che più di 13mila persone sono state intercettate dalla guardia costiera libica nei soli primi sei mesi di quest’anno e riportate sul territorio della nazione nordafricana, secondo i dati dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati. Una volta tornati sulla terraferma, i migranti vengono rinchiusi in centri di detenzione nei quali vengono sottoposti a trattamenti disumani, come documentato di recente da un’inchiesta di Amnesty International.
Non di rado, inoltre, le imbarcazioni con a bordo i migranti non riescono a proseguire verso l’Europa. Giovedì 22 luglio la Marina della Tunisia ha soccorso 166 persone, trovando a bordo anche sedici cadaveri. Dall’inizio dell’anno più di un migliaio di migranti è stato recuperato in mare dai militari tunisini.
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