Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Migranti, naufragio al largo della Tunisia: “Forse più di cento i morti”
Un barcone con a bordo circa 200 migranti è naufragato al largo della Tunisia. Già 60 le vittime accertate. In Turchia annegati sei bambini.
Come ogni anno, l’arrivo dell’estate coincide con un’impennata del numero di partenze di migranti dalle coste dei paesi nordafricani. E i naufragi si moltiplicano. Nonostante il lavoro delle organizzazioni non governative, che pattugliano il Mediterraneo con l’obiettivo di soccorrere le imbarcazioni in difficoltà, la triste conta dei morti, infatti, non si arresta.
La tragedia al largo dell’isola di Kerkennah. I migranti puntavano a Lampedusa
L’ultimo dramma ha avuto luogo nella serata di sabato 2 giugno nelle acque di fronte alla Tunisia, a sette miglia nautiche dall’isola di Kerkennah, che dista da Lampedusa soltanto 160 chilometri. Almeno 60 persone sono annegate: il colonnello tunisino Mohamed Salah Sagaama, incaricato di coordinare i soccorsi, ha precisato che altri 68 migranti sono stati ripescati in mare e portati a terra.
Le autorità di Tunisi hanno inviato due vedette d’intervento rapido, due pattugliatori e due squadre di sommozzatori nel tentativo di ritrovare i dispersi: “Il bilancio dovrebbe purtroppo diventare via via più pesante e potrebbe superare le cento vittime, poiché complessivamente erano salite quasi 200 persone sull’imbarcazione naufragata, secondo le testimonianze raccolte tra i sopravvissuti”, ha aggiunto Sagaama.
#UPDATE The bodies of 35 migrants have been recovered off Tunisia’s southern coast, the country’s defence ministry says, revising upwards an earlier government death toll https://t.co/eKDHI8ebyT pic.twitter.com/GcMcJpZziC
— AFP news agency (@AFP) June 3, 2018
Ad ottobre un altro naufragio nella stessa zona
I migranti erano riusciti ad eludere i controlli della Marina, che dal mese di ottobre del 2017 erano stati intensificati. All’epoca, infatti, un’altra tragedia era stata registrata nella stessa zona: decine di giovani tunisini, la maggior parte provenienti dalle zone interne ed economicamente più povere della nazione nordafricana, erano morti in seguito alla collisione tra il peschereccio con il quale tentavano la traversata e un pattugliatore che li inseguiva.
Dozens drown after migrant boat sinks off Tunisia coast https://t.co/fXdaWLUNEF
— The Guardian (@guardian) June 3, 2018
La vicenda suscitò l’indignazione delle famiglie delle vittime. Per questo, il governo locale aveva deciso di rafforzare la sorveglianza delle coste. Ciò nonostante, le partenze di migranti non si sono arrestate. E anzi ultimamente – come riferito dalle testimonianze raccolte dal quotidiano francese Le Monde – sono perfino aumentate: “Il numero di tunisini arrivati in Italia nel 2017 è stato pari a 6.150, oltre sette volte di più rispetto all’anno precedente. Se si aggiungono i 3.178 intercettati dalla Marina, il totale è di oltre 9.000 tentativi”. Al quali occorre aggiungere coloro che sono annegati.
In Turchia annegati sei bambini e una donna
Altri morti sono stati registrati, sempre nel fine settimana, nel mare tra la Turchia e le isole della Grecia. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Anadolu, nove persone sono annegate e tra le vittime figurano sei bambini e una donna.
Nella foto di apertura, migranti tratti in salvo dalla ong Moas nel 2017
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