Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Migranti, violenze e rimpatri in Libia. Le Nazioni Unite: osservatori in Italia
Michelle Bachelet, Alto commissario per i Diritti dell’uomo, ha annunciato l’invio in Italia di osservatori per monitorare le violenze sui migranti.
“L’Unione europea dovrebbe essere incoraggiata ad introdurre un’operazione di ricerca e salvataggio di migranti nel mar Mediterraneo, nonché assicurare che l’accesso all’asilo politico e alla protezione dei diritti umani sia garantita”. Al contrario, “il governo italiano ha negato l’ingresso nei propri porti alle navi delle organizzazioni non governative. Questo genere di politiche comportano conseguenze devastanti per persone già vulnerabili”.
“Sceso il numero di arrivi ma non la quota di morti in mare”
Ad affermarlo è stata Michelle Bachelet, dal 1 settembre nuovo Alto commissario delle Nazioni Uniti per i Diritti dell’uomo, nel discorso con il quale ha inaugurato il proprio mandato. La dirigente cilena ha aggiunto che “sebbene il numero di migranti che attraversa il Mediterraneo è sceso, il tasso di mortalità tra coloro che tentano questo pericoloso viaggio è perfino più alto di prima”.
UN human rights chief sends team to Italy after ‘alarming’ anti-migrant violence https://t.co/TWJg9Mwr4z
— AFNU (@OnuFrance) 10 settembre 2018
Una bocciatura su tutta la linea, dunque, delle scelte adottate dal governo di Giuseppe Conte. “Porre il rimpatrio dei migranti come la priorità – ha sottolineato Bachelet – senza assicurare che gli obblighi in materia di diritti umani siano assicurati, non può rappresentare una garanzia di protezione” per queste persone. Ciò in quanto la stessa Commissione europea “ha recentemente ammesso che la Libia non rappresenta un luogo sicuro per il rinvio”.
“Indegno rinviare i migranti in una nazione come la Libia”
Nella nazione nordafricana, infatti, “i migranti continuano ad essere esposti ad uccisioni, privazioni della libertà, torture, violenze sessuali, lavori forzati ed estorsioni da attori locali e non”. In una situazione “di totale impunità”. Pertanto, “inviare deliberatamente uomini, donne e bambini di fronte a tali rischi è un atto indegno”. L’Alto commissaria ha quindi manifestato la volontà di inviare degli osservatori in Austria “al fine di verificare gli sviluppi nell’area”. E anche in Italia, “per monitorare il riferito aumento di atti di violenza e razzismo contro migranti, persone di origini africane e rom”. Ma Michelle Bachelet ha anche citato, e definito come “preoccupanti”, i recenti episodi avvenuti in Germania.
Migranti, anche Moavero replica all’Onu: “Accuse inappropriate, sono amareggiato” https://t.co/IcpGxnCfqb
— LaPresse (@LaPresse_news) 11 settembre 2018
La Farnesina: “Dichiarazioni infondate e ingiuste”
Alle parole di Michelle Bachelet ha risposto il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, che ha definito “inappropriate, infondate e ingiuste” le dichiarazioni riguardanti l’Italia. “Da anni – ha aggiunto la Farnesina – siamo impegnati in operazioni di soccorso e salvataggio di persone nel mar Mediterraneo, cui hanno fatto e fanno seguito onerose e complesse politiche di prima accoglienza nel territorio nazionale”
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