Costruire auto elettriche a prezzi accessibili in Europa è possibile. Magari reinventando modelli iconici del passato e conservandone il fascino, come dimostra la Renault 5 elettrica.
Che rapporto hanno i milanesi con la mobilità sostenibile?
Cinque auto, sei giornalisti (nell’inedita veste di “driver”), cinque location legate al gusto e quattro weekend. Si è appena conclusa l’iniziativa BMW i3 ElectriCity. Alimentazione Urbana dedicata alla mobilità sostenibile. Centinaia di milanesi (e non solo) hanno deciso di partecipare, di mettersi alla guida di una i3, per sperimentare il piacere di guidare un’auto elettrica. Adesso è
Cinque auto, sei giornalisti (nell’inedita veste di “driver”), cinque location legate al gusto e quattro weekend. Si è appena conclusa l’iniziativa BMW i3 ElectriCity. Alimentazione Urbana dedicata alla mobilità sostenibile. Centinaia di milanesi (e non solo) hanno deciso di partecipare, di mettersi alla guida di una i3, per sperimentare il piacere di guidare un’auto elettrica. Adesso è il momento dei bilanci. Che rapporto hanno i milanesi con la mobilità sostenibile? Che consapevolezza e atteggiamenti hanno verso l’auto elettrica? Come cambierebbe la città se fosse più diffuso questo tipo di mobilità?
Le risposte le hanno raccolte i sei componenti del LifeGate Driver Team, giornalisti-driver che, oltre a raccontare i vantaggi della mobilità elettrica ai partecipanti, hanno raccolto in diretta sensazioni, commenti, timori…
Mettere nella stessa auto un giornalista e una, due, tre persone di ogni estrazione culturale ed economica, di età compresa fra 0 e oltre 75 anni di età, e non per forza appassionati di auto. Con un dettaglio: il giornalista guida solo se richiesto. Ed ecco che si apre un mondo. Lei e la i3… l’aspetto di cui si innamora subito è la possibilità di mettere la borsa sul pavimento della vettura fra i sedili anteriori. Poi abitabilità e comfort. I ragazzini e la i3… Li fanno impazzire le portiere posteriori incernierate dietro: si sentono pronti al decollo, più che alla messa in moto. E poi c’è lui… l’uomo tipo (almeno 8 su 10) che “siccome l’automobile è roba da maschi” crede di sapere già tutto, salvo poi stupirsi del silenzio, della spinta dei 170 cv (qualcuno va anche tenuto a freno), e non rendersi nemmeno conto – se non quando glielo fai notare – che non sta quasi usando il pedale del freno. Un timore di molti? L’elettrico costa ancora troppo caro. Se solo arrivassero gli incentivi… Chissà se da Roma ci leggono. (Adriano Tosi).
Ma non fa alcun rumore! Non pensavo andasse così forte… La spinta è incredibile! Provare per credere diceva un vecchio claim pubblicitario e così è stato. Tante le domande, tante le risposte, come se l’elettrico fosse ancora tutto da scoprire, quando invece sono anni che avrebbe dovuto “spopolare” tra le quattro ruote. La compatta BMW i3 cattura per la sua originalità e stupisce per le prestazioni su strada. Diverse le persone coinvolte, pronte a un salto nel mondo dell’elettrico. Alla guida sono sorpresi e basiti dall’effetto freno motore. Rallentare senza frenare diventa ben presto lo sport nazionale di chi siede al volante. Nel viaggio degli automobilisti che attraversano una Milano capace di stupire con luoghi unici ed inimmaginabili, sono autonomia e approvvigionamento dell’energia i principali argomenti di discussione, per scoprire poi che le esigenze quotidiane sono ampiamente a tiro di un’elettrica come questa. (Cesare Cappa)
Curiosità unita a stupore. Se un’auto elettrica come la BMW i3 per tanti è una scoperta, per tutti si dimostra una sorpresa. Chi al comportamento di una vettura a zero emissioni è già abituato perché magari ne possiede già una, al volante si stupisce di ritrovare una BMW “vera”. Scattante non appena si affonda con decisione sull’acceleratore grazie ai 170 cv; maneggevole e reattiva ai comandi dello sterzo, nonostante quelle ruotine strette su cui appoggia. Facile da guidare, scorrevole e silenziosa: col passare dei chilometri tutti si sentono a proprio agio e alla prima manovra da compiere il braccio destro si allunga alla ricerca di una leva del cambio che qui semplicemente non c’è. Anche questa è evoluzione. (Federico Ruffino)
Ma è già in moto? Non ci credo… E sì, è elettrica. Sposti pure il selettore dietro il volante in D e partiamo. Dopo meno di due metri, sulla faccia della signora compare un sorriso… Straordinario il silenzio a bordo, sembra di veleggiare in centro a Milano. Alzare il piede dall’acceleratore e sentire che l’auto inizia a frenare per ricaricare le batterie sulle prime lascia perplessi. Poi diventa un gioco di equilibri, che è la chiave per guidare al meglio quest’auto, seguendo il più fluido andamento possibile. Incolonnati nel traffico, arriva puntuale il primo dubbio del secondo avventore. Quanto dura la ricarica? Fino a 300 km per la versione Range Exstender. E se volessi arrivare fino a Roma? Si potrebbe anche… Ma tocca spiegare che l’auto elettrica è stata progettata per un contesto prettamente urbano: che non paga l’ingresso in Area C, che il bollo è gratuito per i primi cinque anni così come i parcheggi su strisce gialle e blu. Ma è bellissimo tutto questo! E poi per Roma forse il treno è più comodo. (Marco Rocca)
Tra curiosità e timore. Con qualche piacevole eccezione. Ecco come si pongono i miei “ospiti” a bordo della BMW i3. Curiosità perché l’auto ha forme non convenzionali. Sorpresa perché…Vedi il cavo? E’ elettrica dice il marito alla moglie, prima di prendere posto nell’auto. Cavolo che accelerazione! Non pensavo proprio. Le signore un po’ si “annoiano” se parlo di cavalli, coppia, pacco batterie, fibra di carbonio e altre note tecniche. Ma drizzano le orecchie quando si passa a parlare di filosofia costruttiva. Come la linea produttiva di Lipsia, alimentata da energia proveniente da fonti rinnovabili, o le fibre vegetali dei pannelli porta, la pelle conciata con olio naturale, l’eucalipto per gli inserti del cruscotto… Gli ospiti sgattaiolano silenziosi nel traffico, si godono le tappe golose, a bordo parlano di cibo, della sorpresa di trovare a Milano mozzarelle e pane fatti a mano, o di scoprire che a pochi chilometri dal centro c’è una cascina che profuma di antico. E alla fine del viaggio, quasi nessuno se ne va subito: se ne stanno lì, fanno altre domande, aprono il bagagliaio, si siedono nuovamente al posto guida o sul divanetto posteriore. Poi salutano, recuperano i sacchetti con lo shopping goloso e, con un bel sorriso stampato in faccia in tanti si fanno un ultimo selfie con la i3. (Massimo Grassi).
L’auto elettrica? Ci sono quelli che ne sanno più di te, e hanno salutato il benzinaio da un pezzo. E quelli che invece vorrebbero farlo ma non sono ancora pronti, magari perché ancora hanno le idee poco chiare. Ci sono liberi professionisti e dirigenti ma anche famiglie, mamme e bimbi. Molti nell’auto elettrica ci vedono davvero un futuro per la mobilità. Pulito, ecologico, sostenibile. Altri pensano che c’è ancora qualche scoglio da superare. Ma il potenziale c’è. L’accelerazione e il design della i3 mettono tutti d’accordo, conquistano, divertono, strappano sorrisi. Tutti concordano: un’esperienza così è molto più di un semplice test-drive. Lascia un ricordo nitido e gustoso, come una fetta di panettone appena sfornato. (Andrea Rapelli)
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