Pezzi unici che conservano la patina del tempo e la memoria della loro storia con legni e metalli di recupero: è il progetto di design sostenibile di Algranti Lab.
Milano design film festival 2017, il meglio del design e dell’architettura al cinema
Il Milano design film festival 2017 (Mdff) propone oltre 60 film, numerose anteprime, dibattiti e ospiti internazionali. I temi dei film e dei documentari in programmazione nella rassegna organizzata da Antonella Dedini e Silvia Robertazzi con la curatela di Porzia Bergamasco spaziano dall’architettura contemporanea e i molti temi sociali che coinvolge, al design con interviste e approfondimenti sul lavoro di
Il Milano design film festival 2017 (Mdff) propone oltre 60 film, numerose anteprime, dibattiti e ospiti internazionali. I temi dei film e dei documentari in programmazione nella rassegna organizzata da Antonella Dedini e Silvia Robertazzi con la curatela di Porzia Bergamasco spaziano dall’architettura contemporanea e i molti temi sociali che coinvolge, al design con interviste e approfondimenti sul lavoro di molti autori di calibro internazionale. Il ricco programma di proeizioni all’Anteo palazzo del cinema di Milano dal 19 al 22 ottobre non si rivolge solo agli addetti ai lavori ma offre temi d’interesse generale per un vasto pubblico, come il verde nelle città, la rivalutazione dell’artigianato o la sostenibilità della produzione degli oggetti d’uso.
Milano design film festival, il programma
Il programma della quinta edizione del Milano design film festival è suddiviso in sei sezioni, che riportano in ciascun sottotitolo un’accezione della parola “tempo” in riferimento al tema generale, Portraits of our time. Ritratti del nostro tempo. I sottotitoli sono:
- Architecture. The sense of a building (Architettura. Il senso di un edificio) e Design. Past & future (Design. Passato e futuro) che raggruppano pellicole focalizzate sulle rispettive discipline e aree progettuali.
- Biography. Lifetime (Biografia. Vita) in cui vengono presentati i ritratti di personalità contemporanee e del passato
- Italian panorama in past & present (Il panorama italiano nel presente e nel passato) che mette l’accento sulle realtà storiche e contemporanee del nostro paese.
- Urban life. Everyday contemporary (Vita urbana. Il quotidiano contemporaneo) in cui sono riuniti i documentari che affrontano il tema della vita di oggigiorno nelle città, nelle metropoli e anche nei borghi.
- Art of thinking. Examining time (L’arte del pensare. Esaminare il tempo) raccoglie film dal carattere filosofico che toccano aspetti universali e vogliono farci riflettere su comportamenti, desideri e modelli di vita.
I curatori ospiti dell’edizione 2017 sono i designer Patricia Urquiola e Alberto Zontone che propongono una selezione di titoli tra la storia, la fantascienza e l’arte nella sezione chiamata Cronotopia in cui danno una lettura del rapporto fra tempo e capacità visionaria.
Mdff 2017, i film da non perdere
Design e artigianato
Borsalino city di Enrica Viola, 2016, è il racconto del mitico cappello Borsalino, diventato un’icona grazie al cinema. Nell’epoca d’oro di Hollywood tutti ne indossavano uno. Meno noto ai più è che questo mito nasce in una città della provincia italiana, Alessandria, e che per più di 125 anni una sola famiglia è stata a capo dell’impero fondato da Giuseppe Borsalino. Rievocando la memoria dei lavoratori di un tempo, il film racconta la storia del favoloso incontro tra il sogno di un imprenditore partito dal nulla e la grande industria dei desideri che è stato il cinema del Ventesimo secolo.
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Hands on. Crafting serenity in design, film olandese di Marco Sweering, 2017, sul tema dell’artigianato europeo, è un viaggio con il designer Emmanuel Babled in tutta Europa alla riscoperta del fare artigianale che durante la storia ha rappresentato una parte essenziale della nostra vita. Ora, però, in un’epoca in cui la produzione di massa ha quasi interamente sostituito le produzioni tradizionali, si sta perdendo. Il documentario esamina l’importante ruolo che l’artigianato può svolgere nella cultura del design contemporaneo, guardando le molteplici sfaccettature possibili di questa sfida.
I personaggi del design
Gillo Dorfles. In un bicchier d’acqua è un film di Francesco Clerici, 2017. Un ritratto/autoritratto di Gillo Dorfles, mitico critico d’arte ancora attivo all’età di 107 anni, attraverso i suoi oggetti preferiti in un racconto intimo, sospeso all’interno di una casa, la sua, che è allo stesso tempo spazio reale e simbolico, mentale e fisico. Dorfles parla delle cose che più gli sono care, mescolando cultura storico-artistica e oggetti quotidiani, cimeli di famiglia e sculture inedite, ricordi e intuizioni.
Five seasons: the gardens of Piet Oudolf di Thomas Piper, 2017, è un film statunitense che celebra l’autore del verde del parco High line della città di New York e di altri spazi urbani iconici. Outdolf è il landscape designer (designer del paesaggio) più influente e celebrato degli ultimi cinquant’anni, è molto richiesto per le sue idee visionarie di progetto di giardini, e in particolare degli spazi pubblici. Il documentario è un’immersione nella vita e nel lavoro di questo maestro olandese. Molte le sue opere, tra cui il suo giardino privato a Hummelo, in Olanda (Private garden Anja & Piet Oudolf) e quello che lui stesso definisce il suo capolavoro: il giardino pubblico di 7.000 metri quadrati per la galleria d’arte Hauser & Wirth Somerset a Burton, in Inghilterra.
Il treno di Sottsass, film italiano di Valeria Parisi, 2017, aggiunge nuovi tasselli per comporre il complesso universo creativo di Ettore Sottsass, grande designer che quest’anno avrebbe compiuto 100 anni, celebrato anche dalla mostra There is a planet alla Triennale di Milano fino all’ 11 marzo 2018. L’infanzia libera tra le montagne, i viaggi negli Stati Uniti dove scopre la cultura industriale e i poeti della beat generation, il valore del colore, gli anni dell’Olivetti, i suoi innumerevoli linguaggi: dalla ceramica al vetro, dal design all’architettura. A ricordare è proprio lui, nell’arco di tre interviste raccolte in tre momenti diversi della sua vita.
I temi sociali dell’architettura
Francis Kéré: an architect between, del film tedesco del regista Daniel Schwartz, 2016 racconta il lavoro dell’architetto Francis Kéré in prima linea per un cambiamento di paradigma all’interno della progettazione. L’architetto è famoso in tutto il mondo per aver utilizzato il proprio mestiere per migliorare gli ambienti sociali, economici e politici nel suo paese nativo, il Burkina Faso e in numerosi altri paesi. Utilizzando un insieme di bassa tecnologia e alto design e collaborando con le comunità per le quali costruisce, Kéré affronta sempre nei suoi progetti i grandi problemi contemporanei, dalla povertà al cambiamento climatico cercando soluzioni innovative ed efficaci.
Leggi anche: Torna il Serpentine pavilion, il padiglione londinese ispirato a un villaggio del Burkina Faso
Songs next door racconta il complesso di alloggi sociali La Maladrerie a Aubervilliers, in Francia attraverso il canto dei suoi abitanti. La regista Flavie Pinatel propone un documentario poetico e non didascalico che attraverso la giustapposizione di luoghi e musica parla ai sentimenti degli spettatori. Il complesso architettonico rappresenta la visione utopica dell’architetto algerina Renée Gailhoustet che vede il l’housing sociale come modello ibrido privo di suddivisioni funzionali e con un’organizzazione planimetrica variabile e circondata dal verde. Nel film le persone comunicano con le loro canzoni la propria cultura e le proprie aspettative, mentre le immagini raccontano il modo in cui gli abitanti condividono gli spazi, nel gioco e nella quotidianità.
Info e prezzi
Le proiezioni singole costano 5 euro, la tessera giornaliera 15 euro e l’abbonamento illimitato 40 euro. Per gli studenti ogni proiezione prevede 10 ingressi gratuiti. C’è uno sconto del 30 per cento sugli abbonamenti per gli over 65 e per chi sottoscrive o è in possesso della Card amici di Mdff. È anche possibile acquistare i biglietti online sul sito dell’Anteo palazzo del cinema. La partecipazione ai workshop è gratuita fino a esaurimento posti.
Immagine in evidenza: il complesso di alloggi sociali La Maladrerie a Aubervilliers, in Francia, dal film Songs next door della regista Flavie Pinatel
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