Una proposta di direttiva europea spaventa l’Italia perché costringerebbe a riqualificare il 60 per cento degli edifici: ma sono preoccupazioni fondate?
Milano è la prima città italiana a risparmiare con i LED
Il comune di Milano in collaborazione con la società energetica A2A prosegue l’opera di manutenzione stradale proposta con il progetto Milano a LED. 140mila punti luce LED illumineranno la città entro la fine dell’anno portando i consumi energetici comunali al di sotto della media registrata dai Paesi europei. Negli obiettivi di Palazzo Marino c’è
Il comune di Milano in collaborazione con la società energetica A2A prosegue l’opera di manutenzione stradale proposta con il progetto Milano a LED. 140mila punti luce LED illumineranno la città entro la fine dell’anno portando i consumi energetici comunali al di sotto della media registrata dai Paesi europei.
Negli obiettivi di Palazzo Marino c’è la riduzione del consumo di energia elettrica pro capite e la sostenibilità ambientale. Per questo, il gruppo partner A2A ha investito 38 milioni di euro nell’istallazione di 500 nuovi quadri di comando, un sistema di telecontrollo e l’apertura di un sito web dove i cittadini riceveranno in tempo reale tutte le informazioni sull’avanzamento dei lavori e su eventuali malfunzionamenti dell’impianto.
Nella prima città italiana interamente illuminata a LED le strade saranno più sicure e più rispettose dell’ambiente. Per l’assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran questa “è una scelta importante e virtuosa, che pone Milano all’avanguardia e nella scia di città come Los Angeles, Oslo e Stoccolma che hanno già intrapreso questa strada. Il nostro obiettivo è mantenere la stessa resa dell’illuminazione pubblica per garantire qualità della vita e sicurezza. In una parola: efficienza. Con i LED saremo in grado di farlo, riducendo consumi, inquinamento rifiuti e il costo della ‘bolletta’ pubblica”.
Una nuova tecnologia per l’illuminazione stradale ma anche domestica che, a parità di Lumen, l’unità di misura del flusso luminosa, consuma 75 watt di potenza rispetto ai 150 delle lampade al sodio e che ha una durata cinque volte più lunga. L’illuminazione a LED in casa, ma soprattutto negli ambienti esterni minimizza l’inquinamento luminosi concentrando il fascio luminoso in un punto, per questo la tecnologia LED non ammette dispersione di luce e ha una resa migliore.
Perfettamente in linea con il documento relativo al progetto Milano a LED, pubblicato sul sito del comune lo scorso anno, il 73 per cento dei punti luce della città sono ora in funzione con lampade LED. L’adozione da parte del comune di Milano di questa tecnologia per l’illuminazione pubblica diminuisce le zone d’ombra garantendo una maggiore sicurezza stradale abbattendo al contempo il consumo pro capite da 87 chilowattora a 42, portando Milano a un livello più basso dei consumi energetici annui rispetto alla media europea di 51 chilowattora pro capite.
Il comune lombardo risparmierà il 51,8 per cento di energia elettrica, circa 10 milioni di euro in meno per la spesa pubblica, passando da 114 milioni di chilowattora l’anno a 55 milioni. Un risparmio in termini di emissioni di CO2, 23.650 tonnellate, e di petrolio, 11mila tonnellate, che neanche l’accanimento degli oppositori può trascurare.
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