
Il ritratto di un bambino mutilato a causa dei bombardamenti israeliani a Gaza ha vinto il World press photo 2025, il concorso fotografico che da 70 anni documenta le complessità del presente.
Se ragionassimo in modo sessista, verrebbe da dire che le donne devono sempre “mettere una pezza” agli errori dei maschi. Oggi, nella giornata dedicata all’azione contro le mine anti uomo, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha ricordato il fondamentale ruolo svolto dalle donne nella rimozione delle mine rimaste inesplose, nell’assistere le vittime e nell’insegnare
Se ragionassimo in modo sessista, verrebbe da dire che le donne devono sempre “mettere una pezza” agli errori dei maschi. Oggi, nella giornata dedicata all’azione contro le mine anti uomo, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha ricordato il fondamentale ruolo svolto dalle donne nella rimozione delle mine rimaste inesplose, nell’assistere le vittime e nell’insegnare ai loro bambini come sopravvivere in zone contaminate da mine inesplose.
Donne e ragazze sono state spesso uccise dalle mine. Secondo il segretario, quando educano sui rischi o assistono le famiglie di chi è stato ucciso o mutilato, hanno un modo peculiare di sentire e di intervenire e per questo le Nazioni Unite hanno ritenuto opportuno ascoltare le voci delle donne, nella convinzione che il loro contributo alla campagna globale contro le mine sia fondamentale.
“Le donne – ha sottolineato Ban Ki-moon – possono aiutarci a raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati nell’azione contro le mine, nell’aumento della sicurezza, nella ricostruzione delle comunità, nel recupero dei terreni e nella lotta alla paura che questi ordigni inesplosi causano in diverse parti del mondo”.
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