Mancano 3.700 GW per centrare l’obiettivo di triplicare le rinnovabili, secondo Ember. Ma ora c’è chi teme un rallentamento della crescita solare dopo anni.
La api in Minnesota producono il primo miele fotovoltaico grazie ai parchi solari
Un prato fiorito, pannelli solari che producono energia, api che volano di fiore in fiore. È così che nasce Solar Honey, il primo miele fotovoltaico. L’idea è di una coppia di apicoltori del Minnesota, che hanno pensato di unire l’apicoltura alla produzione di energia rinnovabile da fotovoltaico. Travis e Chiara Bolton, marito e moglie e
Un prato fiorito, pannelli solari che producono energia, api che volano di fiore in fiore. È così che nasce Solar Honey, il primo miele fotovoltaico. L’idea è di una coppia di apicoltori del Minnesota, che hanno pensato di unire l’apicoltura alla produzione di energia rinnovabile da fotovoltaico.
Travis e Chiara Bolton, marito e moglie e appassionati apicoltori, propongono infatti ai proprietari dei terreni dove vengono installati degli impianti fotovoltaici, di coltivare diverse varietà di essenze e piante da fiore, così da ricreare degli habitat ideali dove poter insediare le arnie e produrre così il miele.
In Minnesota una legge per promuovere l’apicoltura nei parchi fotovoltaici
Il progetto dei due apicoltori nasce da un’iniziativa dell’amministrazione dello Stato americano che prevede di promuovere l’energia rinnovabile da una parte, e la conservazione volontaria delle praterie tipiche delle campagne del Minnesota dall’altra. Grazie al Pollinator Friendly Solar Act, diventato legge a maggio del 2016, l’amministrazione ha varato tutta una serie di linee guida al fine di aiutare i proprietari degli impianti solari a terra nella creazione e nel mantenimento di prati adatti agli insetti locali. Api comprese.
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Un mix di sementi pensato ad hoc permette di ricreare le condizioni ecologiche ideali a sostenere le popolazioni di api, di farfalle e di tutti gli altri insetti utili. Mentre il mantenimento dei suoli, la riduzione ed eliminazione di pesticidi e fertilizzanti, migliora la qualità delle acque, aumenta la quantità di materia organica nel terreno e lo rende più fertile per la pratica agricola, una volta che l’impianto sarà arrivato a fine vita e dismesso.
Il miele “fotovoltaico” per promuovere l’apicoltura
Un’idea semplice quanto geniale. Perché da un lato implementa la conservazione di habitat ideali alle api, dall’altro coniuga due attività apparentemente distanti tra loro: l’apicoltura e la produzione di energia rinnovabile.
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I Bolton posizionano così le loro arnie nei prati coltivati secondo le linee guida governative, ricevono un compenso per il loro lavoro e alla fine della stagione consegnano ai proprietari decine di barattoli di miele “fotovoltaico”, il Solar Honey. “Crediamo nella collaborazione tra l’energia solare e l’apicoltura locale”, scrivono sul loro sito. “Vogliamo così promuovere la creazione di nuovi habitat di foraggiamento sia al di sotto che intorno ai pannelli solari, per tutta una serie di impollinatori, uccelli e altri animali selvatici”.
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