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Mixing colours: Roger e Brian Eno invitano i fan a contribuire al progetto video
Dopo aver pubblicato a fine marzo l’album Mixing colours, i compositori britannici Roger e Brian Eno hanno lanciato un contest video a cui chiunque, con il proprio smartphone, può partecipare. Con le restrizioni agli spostamenti tuttora vigenti nel mondo, Brian Eno e suo fratello minore Roger Eno provano in questo modo a farci riscoprire gli spazi
Dopo aver pubblicato a fine marzo l’album Mixing colours, i compositori britannici Roger e Brian Eno hanno lanciato un contest video a cui chiunque, con il proprio smartphone, può partecipare. Con le restrizioni agli spostamenti tuttora vigenti nel mondo, Brian Eno e suo fratello minore Roger Eno provano in questo modo a farci riscoprire gli spazi e gli ambienti in cui viviamo, per riconquistare la quiete interiore.
I due musicisti ci invitano a imparare ad apprezzare di più luoghi e azioni semplici che prima del lockdown trascuravamo, chiamandoci a raccolta per documentarli: “Vogliamo chiedere alle persone di effettuare una singola ripresa di una scena tranquilla a casa o fuori dalla finestra o nel loro giardino”, spiegano in una nota. “Nuvole che passano, fruscii delle foglie degli alberi, la nidificazione di un uccello, persone che svolgono attività in casa: momenti tranquilli di cui tutti stiamo godendo, insieme, in isolamento”.
Il contest video per Mixing colours
Il progetto video partecipativo si chiude il 29 maggio, giorno entro il quale è sufficiente realizzare un filmato dai tre ai cinque minuti di durata, in formato panoramico, possibilmente utilizzando la funzione di slow motion, caricarlo con o senza musica sul proprio account youtube, vimeo o instagram e condividere il link sul sito dedicato. Nel momento in cui scriviamo, sono stati pubblicati oltre 1.300 contributi da ogni angolo del pianeta, molti ad opera di appassionati italiani e inglesi, quasi tutti con la natura come protagonista.
Dei filmati pervenuti, i fratelli Eno ne selezioneranno solo undici, che diventeranno i video ufficiali di altrettanti brani dell’album, costituito da diciotto tracce, ognuna abbinata a un colore o una sfumatura cromatica. Le clip di sette brani, tra cui Celeste, Blonde, Ultramarine e Sand, sono invece prodotte e dirette dallo stesso Brian Eno e dal musicista e software designer Peter Chilvers, che ha già collaborato con lui per lo sviluppo di diverse app.
Per rendere ancor più intime le suggestioni sonore attraverso le immagini, Brian ha ripreso distese della campagna inglese durante un viaggio in treno, osservando l’esterno dalla trasparenza dei finestrini. La combinazione cinematica tra paesaggi acustici e paesaggi rurali porta gli ascoltatori a immergersi nello spazio infinito che si trova sotto la superficie delle composizioni di Mixing colours, una dimensione meditativa in territori particolarmente calmi, inesplorati e liberi.
Il primo album in duo per Roger e Brian Eno
Mixing colours è il primo album a portare la firma di Brian Eno insieme al fratello minore (e meno noto) Roger. Tuttavia, i due hanno collaborato in passato su reciproci progetti, da Apollo del 1983 a Voices del 1985, fino a More music for films del 2005. Uscito il 20 marzo per la prestigiosa etichetta Deutsche Grammophon, questo lavoro di classica contemporanea mischiata ad elettronica ambient è in realtà frutto di quindici anni di file scambiati a distanza, a partire dal 2005, tra Roger e Brian. In questo lasso di tempo Roger ha composto i brani al pianoforte, con il suo stile post-romantico e minimalista influenzato da Schubert e Satie, e li ha inviati in formato midi a Brian, che li ha trattati in chiave elettronica.
Due mondi creativi diversi ma complementari, in cui le brevi bozze al piano di Roger sono manipolate da Brian, che le arricchisce di nuovi colori timbrici e la racconta così: “Degli strumenti classici il clarinetto rappresenta una piccola isola del suono, la viola un’altra e il pianoforte a coda un’altra ancora. Ogni strumento è un insieme finito di possibilità sonore, un’isola nell’oceano illimitato di suoni. Con l’elettronica vengono esplorati tutti gli spazi tra quelle isole, producendo nuovi suoni che non sono mai esistiti in precedenza. È stato un grande piacere per me navigare in quell’oceano con le composizioni uniche di Roger”.
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