L’attentanto alla moschea nella capitale Kabul è l’ennesima dimostrazione di quanto l’Afghanistan sia vicino al collasso sociale.
Gli Stati Uniti hanno sganciato in Afghanistan la bomba convenzionale più potente e devastante mai costruita
Gli Stati Uniti hanno sganciato in Afghanistan la bomba convenzionale (non nucleare) più potente e devastante mai costruita. Si chiama Moab e ha avuto un obiettivo ben preciso.
Gli Stati Uniti hanno sganciato giovedì alle 19:32 (ora locale) in Afghanistan, per la prima volta, la bomba convenzionale (non nucleare) più potente e devastante mai costruita. L’obiettivo sarebbe stato, secondo il dipartimento della Difesa di Washington, “un sistema di tunnel e grotte” usato dai terroristi dello Stato Islamico così da impedire loro di muoversi liberamente. Ma già si stanno contando gli effetti collaterali visto che la bomba è in grado di polverizzare ogni cosa si trovi all’interno del suo raggio di devastazione lungo chilometri. Il segretario Sean Spicer non ha voluto precisare se sia stato direttamente il presidente Donald Trump a ordinare l’attacco.
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L’ordigno, lungo circa nove metri e dal peso di quasi 10 tonnellate, è una bomba GBU-43/B Massive ordnance air blast (Moab, acronimo che l’hanno portata ad essere chiamata anche mother of all bombs dagli addetti ai lavori, ovvero “madre di tutte le bombe”) ed è stata sganciata nella provincia afgana di Nangarhar, al confine con il Pakistan, controllata dai terroristi. La prima volta che è stata testata era l’11 marzo 2003, quando gli Stati Uniti avevano da poco cominciato la guerra in Iraq dopo gli attacchi terroristici alle Torri gemelle di New York dell’11 settembre 2001. Il suo effetto è equiparabile a quello di 11 tonnellate di tritolo.
La mossa americana giunge mentre l’amministrazione guidata da Trump ha annunciato una revisione della strategia degli Stati Uniti in Afghanistan dopo che i talebani e lo Stato Islamico avrebbero guadagnato terreno e rafforzato le loro roccaforti.
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