Dopo la pausa estiva arriva un settembre ricco di eventi: tanto cicloturismo ma anche fiere ed appuntamenti urbani per chi ama la bicicletta. La nostra selezione.
Quanto vale la mobilità ciclabile in Europa? 500 miliardi di euro, lo dice uno studio Ecf
Quanto vale l’economia che gira intorno al mondo della bicicletta nell’Unione europea? La risposta è 513 miliardi di euro, altro che roba da sfigati: stiamo parlando di ben mille euro per ogni cittadino europeo. Le stime sono del rapporto Eu Cycling economy (economia europea della bicicletta) presentato a Bruxelles dalla Federazione cicilistica europea (Ecf) di
Quanto vale l’economia che gira intorno al mondo della bicicletta nell’Unione europea? La risposta è 513 miliardi di euro, altro che roba da sfigati: stiamo parlando di ben mille euro per ogni cittadino europeo. Le stime sono del rapporto Eu Cycling economy (economia europea della bicicletta) presentato a Bruxelles dalla Federazione cicilistica europea (Ecf) di cui fa parte l’italiana Fiab.
Molto lo si deve a Paesi dove la cultura ciclabile è ben solida ma lo studio, che aggiorna i risultati raccolti nel 2013, riconosce importanti benefici diretti e indiretti che la mobilità ciclistica garantisce anche in termini di benessere economico, non solo quindi per quanto riguarda la salute o l’ambiente.
Quanto vale la mobilità ciclabile: un po’ di numeri
Andiamo al sodo e parliamo di cifre: abbiamo 191 miliardi di euro legati alla salute, 131 alla qualità degli spazi e del tempo vissuto, 63 miliardi di indotto diretto per l’economia, 50 che riguardano gli affari sociali, 30 collegati direttamente alla mobilità, 20 inerenti tecnologia e design, l’ambiente ne guadagna per 15,5 miliardi di euro, ben 10 favoriscono l’integrazione culturale e infine 3 per energia e risorse.
Questi dati dimostrano chiaramente che i benefici della mobilità ciclistica coinvolgono molte altre aree in cui l’Unione europea ha competenze specifiche.
“Sono dati e numeri che dimostrano, ancora una volta, come la bicicletta rappresenti un grande contributo all’economia generale dell’Unione europea e possa essere un sostegno alle politiche in ambiti diversi: la UE ha tutto l’interesse a raccogliere tali vantaggi. – commenta Ádám Bodor, Advocacy Director di Ecf – Per fare questo è necessario avere una strategia condivisa sulla mobilità ciclistica in Europa , in grado di integrare i diversi aspetti. I benefici economici attesi sarebbero maggiori soprattutto in quei paesi dove la percentuale degli spostamenti sulle due ruote è attualmente piuttosto bassa”.
Proprio l’Italia è uno di quei Paesi che potrebbe trarne grande beneficio, risollevando l’economia dopo la crisi in maniera sotenibile e con un occhio alle città del futuro.
“Stiamo parlando di dati economici importanti – fa eco Giulietta Pagliaccio, presidente di Fiab – che, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo nel nostro Paese, ci stimolano a continuare a guardare al futuro con positività. Altri studi nazionali, infatti, hanno già evidenziato come in Italia, nella sola città di Roma, si stimano più di 3.200 nuovi posti di lavoro e oltre 150 morti in meno ogni anno“, questo raggiungendo una percentuale di spostamenti in bicicletta del 25 per cento.
Il rapporto completo è consultabile in inglese sul pdf pubblicato da Ecf.
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