Mobilità elettrica: come cambia la sicurezza secondo gli esperti

Durante un convegno organizzato da CapBus Service e InGenio a Prato, si è parlato di sicurezza nella mobilità del futuro e nell’elettrificazione dei trasporti.

Prima di entrare nei contenuti del convegno, qualche dato. Cresce anche a marzo il mercato italiano delle auto elettriche. Nel terzo mese dell’anno, in particolare, sono state immatricolate 9.373 vetture full electric (fonte Unrae), in aumento del 77,7 per cento rispetto a marzo 2024, con una quota di mercato salita al 5,4 per cento (dal 3,2 di marzo 2024). Al 31 marzo, il parco circolante elettrico in Italia risulta composto da 297.917 auto. E in Europa? Il dato Italia mostra un ampio divario rispetto agli altri mercati europei: la Germania raggiunge il 17,7 per cento, il Regno Unito il 25,3, la Francia il 17,9 e la Spagna il 6,8 per cento.

ID. Buzz a Stampalia
ID. Buzz, l’erede (elettrico) del Bulli lanciato da Volkswagen negli anni Cinquanta © Modo

Davvero le auto elettriche hanno un maggior rischio di incendio?

Veniamo invece alle fake news sulla sicurezza dei veicoli elettrici. Dalle recenti analisi pubblicate da Motus-e ( l’associazione italiana che raggruppa i principali operatori industriali dei settori automotive ed energia e del mondo accademico per favorire la transizione energetica nel mondo dei trasporti) emerge che i veicoli elettrici hanno dalle 10 alle 60 volte meno probabilità di prendere fuoco rispetto ai veicoli ibridi, diesel e benzina e che l’energia sprigionata da eventuali incendi è paragonabile a quella di un equivalente veicolo endotermico in fiamme. I dati indicano che anche in caso di incidente i veicoli elettrici sono meno soggetti al pericolo di incendio rispetto a quelli a benzina, con una media di appena 25,1 incendi ogni 100mila incidenti, contro i 1.529 delle vetture tradizionali.

Mobilità elettrica, il valore della conoscenza e della prevenzione nella sicurezza

Con l’obiettivo di fare chiarezza sul tema, CapBus Service e InGenio hanno organizzato a Prato il convegno dal titolo eloquente Sicurezza nella mobilità elettrica, conoscenza e prevenzione del rischio, realizzato in collaborazione con ACI, e con il patrocinio di Università degli Studi Firenze, Regione Toscana, Fondazione PIN e Comune di Prato. Obiettivo? Andare oltre il dibattito sulla mobilità elettrica per analizzare e mettere a confronto i piani per la sicurezza, la prevenzione rischi analizzata da punti di vista diversi, l’importanza della manutenzione, le procedure in caso di emergenze su auto elettriche, autobus, mezzi per il trasporto pesante, pubblico e privato. Ma anche per capire l’impatto importante che i veicoli elettrici hanno avuto nei processi di gestione del post vendita in relazione alle questioni di sicurezza, per i lavoratori impegnati nelle manutenzioni ordinarie, ma anche per tutta la filiera coinvolta.

Un bus elettrico adottato da Atm © e_mob

La parola agli attori impegnati sulla sicurezza dei veicoli elettrici

L’incontro è stato un’occasione per discutere sul tema della sicurezza nella mobilità elettrica sotto tutti i suoi aspetti, mettendo a fattor comune tutti gli stakeholders coinvolti nella transizione elettrificata della mobilità, dal soccorso pubblico agli OEM al mondo della ricerca, dall’università agli aspetti legali, fino ad indagare i nuovi strumenti di formazione, i nuovi sistemi di procedure, le nuove necessità di qualifica del personale, per garantire non solo l’efficacia degli interventi manutentivi, ma soprattutto la tutela della persona. La mobilità elettrica come volano d’innovazione, capace di stimolare nuovi processi nella sicurezza, che rimane però un argomento aperto.

E su ciò si sono concentrati gli interventi dei partecipanti: Federico Toscano, presidente CAP, Marco Gori, Direttore business unit manutenzione CAP, Francesco Ciro Scotto, Direttore studi e ricerche della Fondazione Caracciolo – ACI, Renzo Servadei, Amministratore delegato Autopromotec, Lorenzo Berzi, docente e ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale Università degli Studi di Firenze, Stefano Sordelli, Direttore future mobility & government relations VW Group Italia, Paride Bonvini, Direttore customer service & parts · Daimler buses, Maria Vincenza Saccone, Comandante dei Vigili del fuoco di Prato, Francesco Paolo Maresca, avvocato penalista, Lorenzo Giagnoni, Presidente e socio fondatore della società di ingegneria InGenio. Ha moderato il giornalista Chief mobility editor di LifeGate Roberto Sposini.

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Il giornalista di LifeGate e moderatore dell’evento Roberto Sposini e Marco Gori di CAP a Prato durante l’apertura del convegno dedicato alla sicurezza della mobilità elettrica©AgneseFochesato

Transizione ecologica dei trasporti fra vantaggi e nuove complessità

L’evento si è svolto presso il Palazzo Pretorio a Prato. “Il nostro scopo era quello di portare il tema della sicurezza nella mobilità elettrica, in tutte le sue possibili declinazioni, al tavolo tutti gli stakeholders per avviare un dibattito su quali potranno essere vantaggi e complessità che si potranno trovare nella gestione della sempre più diffusa dei veicoli elettrici, dalla micro mobilità alle auto, fino al trasporto merci e passeggeri”, ha spiegato in apertura lavori Federico Toscano.

Un tema, quello della diffusione dell’elettrico, che deve superare ancora molta resistenza, per questo “la priorità resta accompagnare un rinnovo del parco veicolare (fra i più anziani d’Europa, ndr) favorendo la rottamazione dei mezzi vecchi in favore di veicoli a miglior impatto ambientale e con i più moderni standard di sicurezza”, ha spiegato Francesco Ciro Scotto della Fondazione Caracciolo.

Sicurezza mobilità
La sicurezza stradale è fondamentale per una mobilità sempre più sostenibile©Pexels

Il ruolo dell’università e della formazione in azienda

Una transizione elettrificata della mobilità che richiede anche nuove professionalità e dove “il ruolo dell’università è fondamentale perché abbiamo il compito di migliorare la formazione delle persone e garantire un rapporto duraturo tra queste nuove figure professionali e le esigenze del territorio” ha detto Lorenzo Berzi del Dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Firenze, che fa parte di un progetto europeo sul riciclo delle batterie. Una transizione ecologica che tocca anche il trasporto pubblico, con bus elettrici sempre più diffusi, “che si differenziano da quelli tradizionali esclusivamente per la driveline. È per questo che abbiamo potuto convertire il personale, ma non senza opportuni investimenti in formazione, attrezzature e dispositivi di protezione personale adeguati”, ha sottolineato Paride Bonvini di Daimler buses Italia.

Oltre agli Adas, anche la guida autonoma potrebbe essere una soluzione per risolvere radicalmente il problema della sicurezza stradale, eliminando il principale problema, l’uomo e le sue distrazioni©Kia Motors

Prevenzione e nuovi standard

Ma la sicurezza nella mobilità elettrica (e non solo) comincia dalla prevenzione, come ha spiegato Renzo Servadei di Autopromotec, secondo il quale “la prevenzione tramite lo strumento delle revisioni presto sarà chiamato al controllo di dispositivi sempre più tecnologici come i sistemi di assistenza alla guida Adas”. Ma a Prato fondamentale è stato anche il punto di vista dei costruttori, con l testimonianza del gruppo Volkswagen, fra i più impegnati nella transizione elettrica dell’auto: “Per noi è importante monitorare il mercato e dare chiare risposte ai clienti dando assistenza e garanzie nella gestione dei mezzi elettrici, sia nella parte di costruzione che in quella di manutenzione ordinaria del mezzo grazie a interventi formativi mirati per il nostro personale che tutti i giorni è a disposizione dei clienti” ha spiegato Stefano Sordelli di Volkswagen Italia, che alle FAQ sulla sicurezza dell’auto elettrica dedica molta attenzione.

Impossibile parlare di sicurezza stradale senza il punto di vista di chi ha la sicurezza e la prevenzione come obiettivo prioritario, soprattutto quando si tratta di veicoli elettrici: “L’’e-mobility per i Vigili del Fuoco rappresenta una opportunità poiché come mission abbiamo quella di aiutare il nostro ambiente. Lo abbiamo fatto di recente, grazie ai fondi UE, rinnovando il parco mezzi con veicoli elettrici e, ovviamente, continuando nelle attività di formazione e aggiornamento in materia di prevenzione incendi anche degli impianti di ricarica dei veicoli adeguandoli ai recenti standard di sicurezza”, ha chiarito nel suo intervento Maria Vincenza Saccone, Comandante dei Vigili del Fuoco di Prato.

Industria 4.0
La fabbrica Mercedes-Benz di Sindelfingen è uno dei primi esempi di applicazione pratica dei principi dell’Industria 4.0©Daimler Benz

Il futuro è promettente, ma serve maggiore informazione

Ma “l’elemento fondamentale nell’ambito della gestione dei processi resta la formazione – come ha chiarito Lorenzo Giagnoni di InGenio – con la competenza e la conoscenza del personale che vanno stimolate con processi che facciano crescere il livello professionale e la sicurezza degli ambienti di lavoro”. Insomma, l’elettrificazione della mobilità resta “una grande sfida che attende imprenditori e datori di lavoro, che richiede adeguamento delle risorse umane e la gestione di nuovi strumenti dedicati alla sicurezza” ha concluso l’avvocato Francesco Maresca.

Conclusioni, quelle del convegno di Prato, che indicano che, sebbene ci sia ancora un cammino da percorrere per sfatare falsi miti, aggiornare standard, protocolli e formazione, l’interesse sul tema della sicurezza dei veicoli elettrici è in costante crescita, suggerendo un futuro promettente per tutti i settori coinvolti, dai costruttori a chi si occupa di manutenzione, fino all’intera filiera. Non c’è dubbio, la combinazione di una maggiore informazione e l’adozione di nuove tecnologie potrebbe portare a ulteriori miglioramenti nella sicurezza dell’elettrico nel prossimo futuro, ma tutti gli stakeholders sembrano allinearsi per condividere una visione (e una necessità) comune.

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