Il 2024 è stato un anno difficile per l’auto e in genere per la mobilità. Notizie per la maggior parte negative. O forse no? Questa è la nostra lista di cose buone (e meno) successe quest’anno.
La nuova mobilità a Milano tra sharing, tpl e auto meno inquinanti. Parla l’assessora Arianna Censi
Intervista all’assessora alla mobilità del comune: “Puntiamo forte sul trasporto pubblico, pronti incentivi per l’acquisto di veicoli ibridi ed elettrici”.
Il futuro della mobilità a Milano sarà all’insegna del trasporto pubblico locale. Un sistema che sarà ulteriormente rafforzato dalla linea 6 della metropolitana ma che dovrà necessariamente “dialogare” in maniera più efficace con le ferrovie regionali. Ne è convinta l’assessora alla mobilità del comune, Arianna Censi, per la quale la riduzione del numero delle auto circolanti dovrà andare di pari passo con l’aumento dei veicoli meno inquinanti: per questo motivo è pronto un incentivo – legato al reddito – che si andrà a sommare a quello statale. E sono in arrivo nuove misure per favorire la mobilità condivisa, dalle bici ai monopattini in sharing, fino al car pooling.
Con l’obiettivo di rendere la città “carbon neutral” entro il 2050, alla fine del 2021 il Comune di Milano approvò il Piano Aria Clima. Tra gli obiettivi ci sono il dimezzamento della mobilità personale motorizzata e della superficie dei parcheggi su strada entro il 2030. Cosa risponde a chi sostiene che il Piano andrebbe rivisto, dal momento che si basa su dati del 2017?
Il Piano Aria Clima è frutto di un aggiornamento che tiene conto degli ultimi dati dell’Organizzazione mondiale della sanità sulla condizione di salute dei cittadini e, in particolare, sui danni legati agli effetti del cambiamento climatico. Posto che dal 2017 ad oggi la situazione, purtroppo, non è cambiata, il vero punto è che il quadro peggiora costantemente e l’arco temporale per intervenire si assottiglia. Oltretutto le situazioni più critiche emergono proprio dove è maggiore il concentramento di persone; e una città come Milano, da questo punto di vista, non è favorita nemmeno dalle condizioni climatiche. Di conseguenza dobbiamo muoverci bene e rapidamente, condividendo con i cittadini le ragioni di alcune misure, gli obiettivi e le strategie messe in campo per centrarli.
A proposito di riduzione della mobilità motorizzata, come vi state muovendo?
L’obiettivo resta quello di una riduzione complessiva del numero di auto circolanti, favorendo al contempo lo sviluppo della mobilità ibrida, elettrica e nel prossimo futuro anche a idrogeno. Vogliamo poi aumentare lo spazio pubblico sulle carreggiate riducendo i parcheggi e spingere con ancora maggior decisione su bici, monopattini, sharing e pooling. Su quest’ultimo punto, in particolare, chi decide di condividere un mezzo può già usufruire gratuitamente dei parcheggi di interscambio e in futuro potrà godere di ulteriori vantaggi. In sostanza, fatto salvo il rispetto delle regole, la nostra idea è di puntare su schemi di premialità più che sulle sanzioni.
Il Comune di Milano lancerà un nuovo bando con incentivi alla rottamazione delle auto più inquinanti, che si sommerà agli incentivi statali e sarà legato all’Isee?
Nel bilancio del Comune sono presenti le risorse per erogare questo contributo, che sarà integrativo rispetto a quello statale. E confermo che la mia idea è di erogarlo in maniera inversamente proporzionale all’Isee, per favorire la diffusione di auto ibride ed elettriche anche tra le fasce di popolazione con minori disponibilità economiche.
C’è poi il grande tema del trasporto pubblico. Come pensate di centrare l’obiettivo di aumentare del 30 per cento gli abbonamenti al tpl? E quando è importante, in una città come Milano, il “dialogo” con il sistema ferroviario regionale?
La premessa necessaria è che Milano ha un ottimo sistema di trasporto pubblico. Il nodo centrale è appunto la relazione con la Regione Lombardia e in particolare con Trenord. Questo perché non possiamo pensare che la metropolitana arrivi ovunque: più ci si allontana dal centro cittadino e più diminuisce la densità abitativa, meno la metropolitana diventa conveniente dal punto di vista economico. E qui entra in gioco il dialogo con il sistema ferroviario, la cui efficienza deve essere sempre più simile al sistema cittadino. Penso che dopo la sanità, il tema della mobilità sia il più importante per migliorare la qualità di vita delle persone: puntiamo ad aumentare gli abbonamenti al trasporto pubblico locale attraverso un’operazione di fidelizzazione e stiamo stringendo importanti convenzioni con i mobility manager delle aziende del territorio. Aumentando gli abbonamenti – che, è bene ricordalo, costano meno di un euro al giorno – potremmo ottenere una serie di effetti benefici a cascata, a partire dalla riduzione delle auto nelle strade.
Parlando ancora di tpl, il sindaco Sala ha annunciato che la M6 sarà “l’ultima metropolitana di Milano”. Come l’avete immaginata?
Per come l’abbiamo immaginata, la M6 risponderà al completamento della “circle line”. Servirà i Municipi 4, 5 e 8 che sono i più scoperti dal punto di vista del trasporto pubblico veloce; non “taglierà” la città ma sarà una linea di connessione con le altre cinque e, laddove possibile, con il servizio ferroviario regionale. Ciò nell’ottica di costruire una rete: accrescere la possibilità di connessione potenzia la qualità della fruizione di tutto il sistema nel suo complesso. A proposito di rete, i dati dimostrano l’importanza di bici e monopattini in sharing come mezzi di raccordo con il tpl, per completare il famoso “ultimo miglio”: chi li usa, generalmente è un fruitore stabile del trasporto pubblico.
Su monopattini e bici in sharing, però, non mancano le polemiche relative alla sicurezza, all’utilizzo improprio degli spazi e all’abbandono.
Posto che a noi basta un solo incidente o un singolo mezzo abbandonato per far scattare il campanello di allarme, a Milano la situazione è decisamente virtuosa rispetto al resto d’Italia e d’Europa, sia dal punto di vista dei fruitori che dei gestori privati del servizio. Lato nostro, stiamo facendo il possibile affinché tutto sia ordinato e disciplinato nel rispetto degli utenti della strada; con una delle società che si occupano dei mezzi in sharing, stiamo anche lavorando a una tecnologia che impedisca sia la circolazione dei mezzi sui marciapiedi, sia l’abbandono in zone non consentite.
Quanto e in che modo la pandemia ha contribuito a modificare le abitudini dei milanesi in tema di mobilità? I cittadini sono già tornati alle abitudini di un tempo, o alcuni nuovi fenomeni sono ormai irreversibili?
Ci sono alcuni elementi dai quali non torneremo più indietro: penso alla percezione dello spazio, del proprio tempo e del valore della propria salute, tutti aspetti rispetto ai quali la mobilità gioca un ruolo centrale. Senza dimenticare il ricorso ad alcuni giorni settimanali o mensili di smart working. Abbiamo notato un forte aumento degli spostamenti in bicicletta, che in molti casi sono diventati quotidiani. Il trasporto pubblico locale ha sofferto in maniera pesante gli effetti della pandemia, anche a causa di una narrazione sbagliata: si tratta invece di luoghi sicuri, presidiati e monitorati. Una valutazione definitiva potremo farla solo a settembre con la riapertura delle scuole, ma sono certa che il tpl tornerà a crescere e a svolgere il suo ruolo fondamentale nel sistema della mobilità ci
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