Mobilità, con la ripartenza nel 2021 gli incidenti sono aumentati del 40 per cento

I sinistri tornano a crescere dopo lo stop alla mobilità imposto dalla pandemia: la fotografia dell’Aci evidenzia le strade più pericolose d’Italia.

  • Lungo le arterie del nostro paese, 73 incidenti su 100 avvengono nei centri abitati, 22 su strade extraurbane e 5 in autostrada.
  • Le partenze nel fine settimana incidono in modo particolare sul numero dei sinistri.
  •  Con 10 incidenti per chilometro, la penetrazione urbana dell’A24 a Roma vanta il triste primato di strada più pericolosa dello stivale.

Lo scorso anno la mobilità è ripartita dopo lo stop imposto dalla pandemia. E di conseguenza sono aumentati gli incidenti, soprattutto (+ 40 per cento) sulle autostrade. Alcune grandi arterie vicino alle città – tangenziale nord di Milano, penetrazione urbana dell’A24 a Roma e diramazione Capodichino a Napoli – si confermano le strade più pericolose d’Italia; al contempo gli utenti vulnerabili (pedoni, ciclisti e motociclisti) continuano a rappresentare una quota molto elevata dei decessi. La buona notizia è che se si confronta il 2021 con il 2019, l’ultimo anno “normale” per la mobilità prima della pandemia, risultano in diminuzione sia gli incidenti sia le vittime: si conferma dunque un trend positivo che vede tutti i valori in calo costante dal 2017.

Gli utenti vulnerabili (motociclisti, ciclisti e pedoni) rappresentano una delle categorie più colpite © Pixabay

La maggior parte degli incidenti avviene nei centri abitati

Il quadro emerge dallo studio “Localizzazione degli incidenti stradali 2021” realizzato dall’Aci, che analizza i 31.407 incidenti (1.002 mortali), con 1.078 decessi (il 37,5 per cento del totale) e 47.740 feriti, avvenuti lo scorso anno su circa 53.000 chilometri di strade della rete viaria principale italiana.  Lungo le arterie del nostro paese, 73 incidenti su 100 avvengono nei centri abitati, 22 su strade extraurbane e 5 in autostrada.

Con 10 incidenti per chilometro, la penetrazione urbana dell’A24 a Roma vanta il triste primato di strada più pericolosa dello stivale, seguita dalla tangenziale nord di Milano nel tratto Monza-Brianza (8,8 incidenti/km) e dalla diramazione Capodichino A1 in provincia di Napoli (8,1 incidenti/km); basti pensare che la media nazionale per la rete autostradale è di 1,03 incidenti per chilometro. Per quanto riguarda le strade extraurbane – dove la media nazionale è di 0,5 incidenti/km – i primi tre posti sono occupati dalla statale 719 Prato-Pistoia in provincia di Firenze (8 incidenti/km), dalla statale 36 del Lago di Como e dello Spluga nel tratto in provincia di Milano (6,9 incidenti/km) e dalla statale 671 asse interurbano di Bergamo (6 incidenti/km).

lockdown a milano
Il lockdown a Milano © Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

Escluso il 2020, il trend della mobilità resta in lieve miglioramento

A conferma di quanto il 2020, in piena emergenza pandemica, sia stato un anno particolare per la mobilità, emerge il dato sugli spostamenti e le partenze nel fine settimana, che incidono in modo particolare sul numero dei sinistri: giugno, luglio ed agosto sono i mesi con la maggiore incidentalità (ciascuno rappresenta il 10,5 per cento circa del totale) e il venerdì è il giorno in cui si verificano più incidenti (15,2 per cento). Anche sulle strade extraurbane gli utenti vulnerabili rappresentano una quota molto elevata dei decessi, ancora in aumento: il 39 per cento è ciclista, motociclista o pedone; rispetto al 2019 aumentano i morti su due ruote a motore (erano 257), mentre diminuiscono i ciclisti deceduti (erano 53).

Pur tra alti e bassi, il trend resta comunque in leggero miglioramento. Rispetto al 2019, nel 2021 in complesso diminuiscono sia gli incidenti che i decessi (5.119 gli incidenti in meno, 179 i decessi): in autostrada gli incidenti sono calati del 15,9 per cento e i morti del 20,6 per cento; sulle strade extraurbane rispettivamente del 10,1 e del 10,5%; nei centri abitati, infine, la diminuzione è del 19,5% per quanto riguarda i sinistri e del 18,7 per cento per quanto riguarda i morti.

 

 

 

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