L’ong Arte Fatto Onlus è stata fondata a Milano nel 2008 con lo scopo di promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso l’arte, il design e l’artigianato. Opera in tutto il mondo a sostegno di artigiani e artigiane per migliorare le loro condizioni di vita tramite corsi di design e attività che potenziano le loro abilità imprenditoriali e
Swap shop. Dove la moda non ha prezzo
Scambiarsi abiti e accessori, anche di lusso, (quasi) senza spendere un euro, rispettare l’ambiente e fare nuove amicizie. Accade allo swap shop di Milano.
L’idea, creativa e anticrisi, ha preso forma un paio di anni fa,
quando le giornaliste Chiara Bettelli e Grazia Pallagrosi, insieme
alla pittrice Alice Pazzi, hanno deciso di fondare nel capoluogo
lombardo l’Atelier del Riciclo. Si tratta di un’associazione che
promuove il riuso e il riciclo di piccoli oggetti, in nome di un
modo di consumare più ecologico e più vicino alle
persone.
Assieme all’atelier nasce l’idea degli swap party e, poco tempo
dopo, anche dello swap shop, una boutique dove pratica lo
“swapping” (ovvero il baratto) di lusso e non.
E’ una delle fondatrici, nonché presidentessa
dell’associazione, Grazia Pallagrosi, a raccontarci come funziona:
“Le persone possono portare abiti, accessori, bijoux e anche
piccoli oggetti di design che non utilizzano più ma che
devono essere in ottimo stato. Il nostro staff li valuta e li
suddivide in diverse categorie di valore indicate con delle stelle,
per rendere tutto più facile. Una volta che gli oggetti sono
stati valutati, si ricevono degli ‘swap token’, dei buoni spesa,
che vengono utilizzati nello swap shop per portarsi a casa degli
altri oggetti della stessa categoria di valore.”
Ma per “swappare” si paga?
“Abbiamo degli abbonamenti che sono mensili, trimestrali,
semestrali o annuali, per cui a seconda della durata
dell’abbonamento la persona può continuare a ‘swappare’. Si
parte da 40 euro mensili per arrivare a 200 annuali”. E il numero
di scambi è illimitato.
Il target è vario. Per permettere al maggior numero di
persone di accedere al servizio, è stata creata una
categoria basic, che include oggetti dal valore variabile tra i 5 e
i 20 euro, la piu gettonata tra le studentesse. E’ uno dei motivi
per cui il negozio ha tanto successo.
“Ci sono persone che vengono tutti i giorni,” continua la
Pallagrosi. “C’è un aspetto nello swapping che nell’acquisto
tradizionale non c’era, ovvero quello ludico e della
socializzazione. Molte volte si intrecciano delle amicizie,
liberiamo la compravendita da quell’aspetto asettico e un po’
disumano che aveva acquisito negli ultimi decenni e la facciamo
tornare uno scambio ‘umano'”.
La sede del negozio, che fino a poco tempo fa era in via Asti, si
è appena trasferita in via Casale 3/a, a Milano. Riapre il 5
marzo la swap boutique e il 26 marzo, allo stesso indirizzo,
aprirà anche il concept store, con una parte espositiva
dedicata alle esposizioni di artisti e designer che lavorano con
materiali di recupero ed una library lounge, dove le persone
potranno trascorrere il tempo a leggere libri, riviste di moda e
design, e potranno collegarsi a internet grazie alla tecnologia
free wi-fi, come già accade in tante parti del mondo.
Uno spazio bello, creativo, di tendenza, dove socializzare,
scambiare non solo oggetti ma anche idee, con un occhio di riguardo
alla salvaguardia dell’ambiente e del portafogli. Da provare.
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