
Il ritratto di un bambino mutilato a causa dei bombardamenti israeliani a Gaza ha vinto il World press photo 2025, il concorso fotografico che da 70 anni documenta le complessità del presente.
Il conduttore bacia Soraya Riffy sul seno e sui social viene accusato di molestie sessuali in diretta tv: polemiche in Francia dopo uno show televisivo.
Lei rifiuta di farsi baciare sulla guancia, più volte e in modo esplicito. Lui prima le chiede di spiegare le ragioni del proprio diniego, e poi, nonostante lei rimanga della sua idea, le scocca un bacio sul seno, facendo parlare stampa e social network di molestie sessuali in diretta tv. Lui è un conduttore televisivo francese, Jean-Michel Maire, lei è una ventunenne di nome Soraya Riffy, intervenuta nell’ambito della maratona televisiva Les 35 heures de Baba.
L’episodio, che risale a qualche giorno fa, ha scosso fortemente l’opinione pubblica francese, scatenando polemiche e proteste per quella che molti non esitano a definire una vera e propria vicenda di molestie sessuali in diretta televisiva. Questi, nel dettaglio, i fatti: le donna viene invitata sul palco per interpretare il ruolo di Kim Kardashian in una parodia della controversa rapina a mano armata di cui la star americana sarebbe stata vittima qualche settimana fa nella capitale francese. Al termine dello sketch, la ragazza viene “salvata” da uno dei conduttori, Jean-Michel Maire. Il suo collega, Cyril Hanouna, suggerisce a questo punto un bacio di ringraziamento tra i due, ma Soraya risponde di no, precisando di non volere che a casa la vedano baciare qualcuno. Il rifiuto viene ribadito espressamente più di una volta, nonostante gli sfottò e le insistenze dei due conduttori. Alla fine, la donna sembra aver deciso di offrire la guancia al conduttore, ma Maire abbassa improvvisamente la testa e le bacia un seno. A questo punto, di fronte alle rimostranze del collega, il presentatore si scusa, e la trasmissione va avanti normalmente.
Ma la scena che ha suscitato una profonda indignazione nel mondo femminista transalpino, a cominciare dall’associazione Osez le féminisme!, ma altre 250 segnalazioni sull’episodio sono giunte al Conseil supérieur de l’audiovisuel, l’organo di vigilanza francese su radio e televisione. La protagonista della vicenda, intervistata dopo i fatti, ha cercato di minimizzare, chiedendo che vengano messe a tacere le invettive all’indirizzo di Jean-Michel Maire e del suo collega, ma anche il ministro per la Famiglia e i Diritti delle donne, Laurence Rossignol, ha stigmatizzato l’accaduto. “Anche durante una trasmissione di intrattenimento – ha commentato – quando una donna dice no è no”. In seguito alle proteste e ai commenti negativi, una volta tornato dinanzi alle telecamere il conduttore ha deciso di scusarsi ancora con la Riffy, con voce rotta dalle lacrime. “Se il mio gesto è stato fuori luogo come adesso ho capito, mi scuso”, ha detto Maire, dopo aver spiegato che crede di rispettare le donne al meglio delle sue capacità. L’autorità di vigilanza, intanto, ha fatto sapere che presto aprirà un dossier sulle presunte molestie sessuali in diretta televisiva, e nel frattempo la polemica sui social non accenna a placarsi.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il ritratto di un bambino mutilato a causa dei bombardamenti israeliani a Gaza ha vinto il World press photo 2025, il concorso fotografico che da 70 anni documenta le complessità del presente.
Abbiamo chiesto a chi sta vivendo i tagli voluti dal governo di Washington, di raccontarci la loro esperienza. A rischio il progresso e il futuro stesso del nostro pianeta.
In Italia il 35 per cento di padri aventi diritto preferisce non usufruire del congedo di paternità, sottolineano Inps e Save the Children.
Un elenco delle parole che l’amministrazione Trump sta scoraggiando o cancellando da siti e documenti delle agenzie federali, legate al clima e ai diritti.
L’inclusione costruita attraverso lo sci e le discipline alpine. Questo l’obiettivo del progetto SciAbile promosso da Bmw Italia e dalla scuola di sci di Sauze d’Oulx.
No other land ha vinto l’Oscar come miglior documentario. Un film, doloroso ma necessario, che racconta la forza della resistenza palestinese.
Condannato nel 1977 per l’uccisione di due agenti, Leonard Peltier – ritenuto da molti un prigioniero politico – finirà di scontare la sua pena ai domiciliari.
In un Volvo Studio ampliato e rinnovato torna un programma culturale che esplora l’interazione creativa tra arte, musica e innovazione, riflettendo l’approccio olistico del marchio alla sostenibilità e alla valorizzazione della persona.
Mentre in molte aree del pianeta si acuiscono i conflitti, l’Italia relega la cooperazione allo sviluppo, un pilastro della politica internazionale, a una “comparsa” senza soldi.