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Un pallone aerostatico, capace di alzarsi fino a 300 metri di altezza e in grado di trasportare una ventina di persone, cambia colore in base alla quantità di ossidi di azoto, di particelle fini e ultrafini e di ozono presenti nell’aria.
In Francia la misurano così, la qualità dell’aria. La
nuova mongolfiera, o meglio l’Osservatorio atmosferico, realizzato
dalla collaborazione tra Aérophile – azienda
famosa nella produzione di palloni aerostatici – la Air Parif,
associazione per il monitoraggio della qualità dell’aria di
Parigi, e il gruppo
Generali, è in grado di monitorare 24 ore su 24 i
livelli dell’inquinamento della capitale parigina.
Il pallone è un vero e proprio concentrato di tecnologia,
niente a che vedere con le mongolfiere di un tempo, anche se il
principio aerostatico rimane lo stesso. Equipaggiato con il Loac
(Light Optimal Aerosol Counter), strumento sviluppato dal Centro
nazionale di ricerca scientifica francese (Cnrs), la mongolfiera
capta e misura gli inquinanti presenti nell’aria e cambia
colore in base al livello di ossidi di azoto, di
particelle fini e ultrafini e di ozono: si va dal rosso – per
indicare una qualità dell’aria pessima – al verde brillante
– che sta a significare aria pura, “di montagna”.
La colorazione del pallone cambia grazie a 6.400 led
applicati sulla superficie del pallone e alimentati da un tessuto
fotovoltaico con cui il pallone è stato realizzato.
Inoltre i 1.500 metri quadrati di superficie del pallone sono
ricoperti di diossido di titanio, pigmento utilizzato anche per le
vernici fotocatalitiche, capace di ridurre i gas tossici grazie
all’azione dei raggi ultra-violetti.
Il pallone è naturalmente una delle attrazioni turistiche di
Parigi. Situato nell’area verde all’interno del parco André Citroen, dal 2008 ad oggi ha
trasportato più di mezzo milione di persone, che da 300
metri di altezza hanno potuto godere di una delle migliori viste
della capitale.
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