Cammini e itinerari

Perché visitare la Mongolia, il paese dove c’è tutto tranne il mare

Terra vasta e poco conosciuta, la Mongolia ha mille volti tutti da scoprire: natura incontaminata, storia millenaria e tradizioni antichissime. Un paese dall’insolita bellezza da visitare per chi vuole vivere un’esperienza unica.

Paese affascinante e misterioso, forse perché ancora poco turistico. La Mongolia occupa, tra Russia e Cina, un territorio immenso, quasi sconfinato. Racchiude in sé molti habitat diversi, fatta eccezione per quello marino, e qui si possono visitare vasti deserti, laghi cristallini e alte vette. Uno spettacolo per natura ma anche storia e tradizioni che grazie a LifeGate Experience potrete visitare in un viaggio a partire da agosto. Cosa non perdere alla scoperta della “terra del cielo blu”, dove in media per 257 giorni l’anno il cielo è sereno.

Mongolia
Branco di cavalli nella prateria della Mongolia © IngImage

Il deserto, le montagne e i laghi: tutto in Mongolia

Siamo in Asia centrale, nel secondo paese più vasto al mondo, ma anche in quello con la minor densità di popolazione: la Mongolia, una terra ricca di contrasti, paesaggi e scenari diversi, tutti da scoprire. Così come la sua storia e le sue tradizioni, entrambe antichissime, che ci incantano tra i racconti delle gesta di Gengis Khan e la forte religiosità testimoniata ancor oggi dai suoi monasteri.

Il paese può essere suddiviso in tre grandi aree geografiche da nord a sud: la montagna boscosa, la steppa e il deserto del Gobi. Partiamo proprio dal deserto, che prende il nome dalla parola mongola “gobi” e significa “luogo senza acqua”, si estende ad arco nella parte meridionale del paese, ed è, contrariamente a ciò che comunemente si pensa, in gran parte una zona non sabbiosa ma fatta di roccia nuda. Qui lo spettacolo è vario ma sempre incredibile: le rocce di Adatsaag, a circa tre ore da Ulan Bator, sono delle distese di montagnette granitiche; le Flaming Cliffs somigliano a una versione in miniatura del Grand Canyon e infine le Khongoryn Els, le incredibili dune che si estendono per 12 chilometri restituendoci la consueta idea di deserto.

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La Mongolia è anche uno dei paesi più alti del mondo: l’altitudine media delle sue vette si aggira intorno ai 1.500 metri e alcune di queste, soprattutto nella catena degli Altai – situata lungo la frontiera con la Cina – toccano i 4.000 metri e vi si trovano anche dei ghiacciai. Tutta questa vasta zona è parecchio impervia da visitare ed è raggiungibile con dei voli interni che i locali stessi definiscono “avventurosi”. Una bellezza quasi inaccessibile quindi e, per questo, ancor più attraente.

Altra tappa naturale di rara bellezza è il lago Khövsgöl, il secondo più grande del paese e uno dei laghi più incontaminati del mondo, tanto da essere definito “la perla blu della Mongolia”. Si estende per 136 chilometri e, insieme alle montagne e alle foreste che lo circondano, costituisce il famoso Parco nazionale di Khövsgöl Nuur, una destinazione importante per i turisti mongoli e internazionali. 

Mongolia
Le montagne che si specchiano sul lago Hôvsgôl in Mongolia© IngImage

Alla scoperta di storia, religione e tradizioni del paese di Gengis Khan

Oltre alle meraviglie del territorio, sono molte le tradizioni del popolo mongolo che attraggono visitatori da tutto il mondo: nel mese di luglio per esempio ha luogo il Naadam festival, termine che signica “giochi” durante il quale si praticano la lotta libera tradizionale mongola, la spettacolare ippica e il tiro con l’arco, sia a piedi che a cavallo. Una sorta di Olimpiade del luogo alla quale in parte possono partecipare anche le donne. Il Naadam si svolge da oltre tremila anni ed è la festa nazionale più importante e celebre della Mongolia. In questa occasione si ricordano le gesta di Gengis Khan ma anche l’anniversario della rivoluzione mongola. Il momento più suggestivo della festa è quello in cui cinquecento uomini si battono in una sorta di wrestling per conquistare il titolo di “leone della Mongolia”, un po’ animalesco ma d’impatto.

Per chi ha a cuore la propria spiritualità, in Mongolia sono numerosi i siti buddisti dove fare la conoscenza in prima persona dei riti e delle tradizioni di questo culto. Il più noto e visitato monastero buddista – anche perché si trova nella capitale UlaanBaatar è quello di Gandan, che sarà una delle tappe del viaggio organizzato da LifeGate Experience. Gandan, dove ora abitano circa 500 monaci, è uno dei pochi monasteri scampati alle distruzioni da parte del regime comunista della Repubblica popolare Mongola (1924 – 1992). In quegli anni vennero chiusi circa 900 monasteri, mentre i monaci vennero uccisi, imprigionati oppure costretti a raggiungere le file dell’esercito. Tra gli altri monasteri visitabili ci sono quelli di Erdene Zuu Khiid, il meraviglioso Amarbayasgalant (“monastero della felicità tranquilla”), e il Coijin Lama, un complesso di templi rossi con il tetto verde, anche noto come il museo della religione.

Gher mongola
Una gher, tenda circolare di feltro, quasi sempre di colore bianco. ©IngImage

Una caratteristica del popolo mongolo è tutt’oggi il suo nomadismo: i pastori durante l’anno si trasferiscono da un posto all’altro circa 4 o 5 volte a seconda dei cambi di stagione per fare in modo che i loro animali abbiamo sempre nuovi terreni dove nutrirsi. Così, nel deserto come nella capitale, moltissime persone continuano a vivere sotto la propria tenda, chiamata “gher”- di forma circolare , fatta di feltro e quasi sempre di colore bianco. All’interno di questa particolare tenda, molto facile da smontare e rimontare, anche in epoca moderna, troverete dentro relegate le donne: in Mongolia la tradizione pastorale purtroppo oppone ancora il mondo maschile e quello femminile, e l’universo femminile ha ben poco spazio.

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