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Monica vince in Europa, è il sensore italiano che “annusa” lo smog
Monica, il sensore anti-smog creato da Enea e comune di Portici nell’ambito del progetto Air-Heritage, ha vinto il bando dell’Unione Europea per le Azioni urbane innovative. Ecco come funziona.
Si chiama Monica e viene dalla provincia di Napoli. Un nome di donna usato per nominare un piccolo sensore “annusa” smog il cui nome è l’acronimo di Monitoraggio cooperativo della qualità dell’aria e che, installato su passeggini per bambini, scooter o zaini, consente ai cittadini comuni di rilevare in diretta la qualità dell’aria, in modo da sensibilizzarli direttamente nel mettere in pratica comportamenti non-inquinanti. Il sensore, realizzato dal Comune di Portici, vicino Napoli, insieme all’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), fa parte del progetto Air Heritage, ed è l’unica proposta italiana ad aver vinto il bando europeo Azioni urbane innovative sull’abbattimento delle emissioni inquinanti in città.
Come funziona il sensore
Grazie al sensore Monica, i cittadini misureranno i livelli di qualità dell’aria e conosceranno la loro esposizione grazie ad un’apposita applicazione per smartphone e tablet. I dati istantanei sulla qualità dell’aria raccolti saranno integrati con quelli delle centraline fisse dell’Agenzia regionale protezione ambientale, l’Arpa Campania permettendo la creazione di mappe ad alta risoluzione spaziale e temporale per supportare eventuali decisioni delle amministrazioni politiche. Oltre al Comune e all’Enea, il progetto Air Heritage vede infatti la partecipazione del dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, di Legambiente Campania e della società milanese Terraria.
Il coinvolgimento di cittadini e associazioni
“Nonostante la piccola estensione territoriale, l’area del comune di Portici presenta livelli di traffico e di emissioni tipici di un grande centro urbano con relative criticità in materia di qualità dell’aria e di gestione delle emergenze”, spiega Ezio Terzini, responsabile della divisione fotovoltaico e smart network dell’Enea. Il coordinatore scientifico del progetto, il ricercatore di Enea Saverio De Vito, specifica che “i cittadini che effettueranno le misurazioni con Monica saranno coinvolti da circa dieci associazioni presenti sul territorio e coordinate da Legambiente. Inoltre, saranno messe in campo campagne orientate al cambiamento comportamentale che privilegi gli spostamenti in città a piedi, in bici o con i mezzi pubblici”.
I modelli comportamentali che integreranno la campagna di monitoraggio con Monica saranno basati su spostamenti a piedi, bici tradizionali ed elettriche (quest’ultime messe a disposizione dal comune) e mezzi pubblici, soprattutto nel percorso casa-scuola. Nel monitoraggio saranno utilizzati fino a 40 dispositivi smog tracker Monica. L’idea è quella di innescare tra i cittadini un circolo virtuoso di partecipazione con benefici finali sulla salute e sull’economia.
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