Valérie Plante, ecologista e femminista, è il primo sindaco donna di Montreal

Con una campagna elettorale tagliente e un programma basato su progetti sociali ed ecologisti, Valérie Plante è stata eletta sindaco di Montreal, in Canada.

In 375 anni di storia, la città di Montreal, in Canada, non era mai stata guidata da una donna. Domenica 5 novembre, contrariamente a quanto previsto dai sondaggi, i cittadini della metropoli del Quebec hanno scelto Valérie Plante come nuovo sindaco. Ha preso il posto di Denis Coderre, eletto nel 2013 con il partito liberale, che immaginava di poter facilmente ottenere un secondo mandato.

Valerie Plante ha sfruttato la voglia di rinnovamento della popolazione. Ex membro della Camera dei comuni del Canada, nonché ministro dell’Immigrazione nel biennio 2002-2003, la 43enne si è presentata alle elezioni alla testa del movimento “Projet Montreal”, formazione ecologista nata nel 2004. Lo scrutinio le ha attribuito il 51,3 per cento delle preferenze, contro il 46,7 della principale lista rivale (anche se l’affluenza alle urne è stata particolarmente bassa: non oltre il 40 per cento). La candidata ambientalista è arrivata in testa in 11 dei 18 arrondissements della città.

La sindaca di Montreal Valerie Plant
La sindaca di Montreal, città del Canada, Valérie Plant

“Sono io l’uomo giusto”

Femminista militante, Plante ha condotto tutta la campagna basandosi su uno slogan che ha colpito fortemente i cittadini di Montreal: “L’homme de la situation”, che si può tradurre come “l’uomo al posto giusto”. Un modo “irriverente e coraggioso” – ha spiegato – per sottolineare come, finora, per le donne, non ci fosse stato posto alla guida della metropoli. Il nuovo sindaco è descritto come una persona estremamente energia, dalla risata trascinante e dalla volontà di ferro. Nata a Rouyn-Norand, nella regione più occidentale del Quebec, a 15 anni è partita per studiare inglese nell’Ontario. Quindi, a 19, ha proseguito gli studi a Montreal ottenendo un diploma in antropologia e un altro titolo di studi in museologia.
Per anni ha lavorato all’interno di associazioni culturali, fino a dirigere la fondazione Filles d’action, che si occupa di aiutare giovani donne in difficoltà. È sposata con un economista di sinistra e ha due figli. Si è lanciata per la prima volta nella politica municipale nel 2013, diventando consigliera comunale. Ma nessuno poteva immaginare che, alla testa di un movimento che poteva contare solamente su 20 dei 75 seggi in Consiglio, avrebbe detronizzato il navigato Coderre.

Valérie Plante ha convinto la “classe delle sardine”

A consentirgli di effettuare il sorpasso è stato soprattutto il suo programma, imperniato su iniziative sociali ed ecologiste, bollato come utopico dai suoi avversari ma che ha convinto gli elettori. Tra le proposte, spiccano la costruzione di numerosi alloggi popolari e una profonda riforma della mobilità verso un sistema di trasporti “sostenibile”. Non a caso, la prima decisione assunta lunedì 6 novembre è stata l’acquisto di trecento autobus ibridi per completare la flotta attuale. L’obiettivo è risolvere il grave problema del traffico e del conseguente inquinamento, che secondo Plante hanno creato una nuova categoria sociale: “La classe delle sardine”. Allo stesso scopo, verrà proposta la costruzione di una nuova metropolitana (a Montreal ce ne sono solo due per ora). Il colore scelto per i treni? Il rosa, naturalmente.

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