“La scienza è stata chiara. E i segnali mortali che ci arrivano dagli Stati Uniti occidentali sono incontrovertibili. I cambiamenti climatici rappresentano una minaccia esistenziale”. Joe Biden, candidato alla presidenza americana alle elezioni che si terranno nel prossimo mese di novembre, ha commentato con queste parole il dramma che l’intera costa Ovest sta vivendo a causa degli incendi.
La sua è un’osservazione oggettiva, basata appunto su dati scientifici. Non si tratta, infatti, di parteggiare per l’uno o l’altro campo della politica. Si tratta di ascoltare ciò che la stragrande maggioranza della comunità di esperti, studiosi e ricercatori ripete ormai da decenni: se non aggrediremo in tempo il problema del riscaldamento globale, sarà quest’ultimo ad aggredire noi.
The science is clear, and deadly signs like the fires out West are unmistakable — climate change poses an existential threat to our way of life.
We must act now to avoid a future defined by tragedies like the one American families are enduring today. https://t.co/iGNTQVOy3t
Gli incendi hanno divorato 2 milioni di ettari di terre negli Stati Uniti
Ciò che sta accadendo negli Stati Uniti è solo una delle tante dimostrazioni che nel mondo si moltiplicano in merito alla drammaticità delle conseguenze dei cambiamenti climatici. Dalla frontiera con il Canada a quella con il Messico, il territorio è infatti punteggiato da immensi roghi che hanno distrutto già milioni di ettari di vegetazione.
I frequenti ed intensi episodi di siccità, che hanno colpito le stesse aree oggi in preda alle fiamme, hanno preparato il terreno. Le temperature eccezionalmente elevate hanno acceso la miccia. Il risultato è contenuto in un agghiacciante bilancio che, di giorno in giorno, non fa che aggravarsi. Dall’inizio dell’anno sono infatti più di due milioni gli ettari andati in fumo e 35 i morti. Di questi, 27 sono stati registrati soltanto nell’ultima settimana.
Il presidente Donald Trump, accusato di scarso impegno, visita la California
“Il presidente Donald Trump – ha aggiunto Biden – può continuare a negare la realtà, ma i fatti sono indiscutibili. Dobbiamo assolutamente agire per evitare un avvenire caratterizzato da un diluvio senza fine di tragedie, come quelle che subiscono oggi le famiglie americane negli stati occidentali”.
Da parte sua, soltanto ora Trump – criticato per la scarsa attenzione prestata agli incendi – si recherà oggi in California, e parlerà con i responsabili dei servizi che affrontano l’emergenza. Legata non solo alle terre bruciate ma anche ai conseguenti tassi di inquinamento, saliti alle stelle in città come San Francisco (ma anche Portland e Seattle). Da giorni i cittadini americani respirano così aria insalubre: le immagini di cieli rossi e saturi di agenti nocivi hanno fatto ormai il giro del mondo.
Nell’Oregon 7 morti in una settimana per gli incendi. Si cercano i dispersi
Nel frattempo, le migliaia di uomini impegnati nel tentativo di domare le fiamme ancora non riescono ad accedere a determinate zone, particolarmente impervie o remote. Soltanto nello stato dell’Oregon – nel quale i morti nell’ultima settimana sono stati sette e il totale di ettari bruciati ha superato i 400mila ettari – i soccorritori sono ancora alla ricerca di numerose persone che risultano disperse.
L’agenzia Afp ha raccontato la storia di Bill, 49 anni, e della sua famiglia: una moglie e quattro figli. Costretti a scappare, oggi vivono accampati in camper e tende. “Ho visto un uccello volare e cadere improvvisamente – ha spiegato -. Mi sono detto che questa roba uccide. E io non voglio morire”.
Finanza climatica, carbon credit, gender, mitigazione. La Cop29 si è chiusa risultati difficilmente catalogabili in maniera netta come positivi o negativi.