In Scozia la popolazione selvatica di gallo cedrone conta ormai solamente 500 individui, per questo è stato avviato un piano per salvarla
È morta Puan, l’orango di Sumatra più anziano del mondo
La femmina di orango è morta all’età di 62 anni e ha trascorso quasi tutta la vita rinchiusa in uno zoo australiano.
Puan è morta e ora le porte della sua gabbia, finalmente, si apriranno, la prigionia è finita. Puan era l’esemplare di orango di Sumatra (Pongo abelii) più anziano del pianeta, aveva 62 anni, era soprannominata la “grande vecchia signora”, e da mezzo secolo viveva nello zoo di Perth, in Australia.
La storia di Puan
Si ritiene che Puan fosse nata nella giungla dell’isola indonesiana di Sumatra nel 1956 e nel 1968 è stata donata allo zoo di Perth. Il grande primate avrebbe superato notevolmente l’aspettativa di vita degli oranghi selvatici, che raramente vivono oltre i cinquanta anni, e nel 2016 è stata ufficialmente riconosciuta dal Guinness dei primati come orango più anziano del mondo. Lo scorso 18 giugno la scimmia è stata sottoposta ad eutanasia per via delle complicazioni dovute all’età avanzata che stavano influenzando la qualità della sua vita. “È stata una scelta giusta e rispettosa”, ha commentato la responsabile dei primati dello zoo australiano, Holly Thompson.
This is the last photo of Puan, taken by her keeper, Martina Hart. Read her moving tribute farewelling the world’s oldest Sumatran Orangutan! https://t.co/KCjrvCs4wp ? pic.twitter.com/vJd0dWDp5k
— Perth Zoo (@PerthZoo) 19 giugno 2018
L’eredità di Puan
Nonostante la sua morte e nonostante abbia trascorso buona parte della propria esistenza lontana dal suo habitat naturale, Puan continuerà a vivere e, forse, avrà un ruolo importante nel ripristino delle popolazioni di orango di Sumatra. “Ha dato un contributo essenziale alla sopravvivenza della specie – ha affermato Holly Thompson. – Puan è stata la fondatrice del programma di riproduzione degli oranghi di Sumatra e il suo patrimonio genetico si trova in circa il 10 per cento delle popolazioni di oranghi sparse negli zoo di tutto il mondo”. Nel corso della sua vita Puan ha generato undici figli, che hanno dato a loro volta origine a una discendenza di 54 oranghi.
Leggi anche: Il dramma degli oranghi del Borneo, persi oltre 100mila esemplari in 16 anni
L’incerto futuro degli oranghi
Il destino di queste grandi e pacifiche scimmie, così simili a noi geneticamente eppure così diverse, è in grave pericolo. Secondo il Wwf esistono in natura appena 14.600 oranghi in tutto il mondo. L’habitat di questi animali sta scomparendo ad un ritmo vertiginoso a causa della distruzione delle foreste del Sudest asiatico. Il futuro degli uomini della foresta (significato della parola “orangutan” in lingua malese) è cupo e ora hanno perso la loro matriarca, ma un giorno, se difenderemo le foreste, i suoi discendenti potrebbero tornare nella giungla di Sumatra, da cui Puan è stata strappata cinquanta anni fa.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Un pomeriggio di confronto sui temi della biodiversità in occasione della presentazione del primo Bilancio di sostenibilità territoriale della Sardegna.
Il 21 ottobre è iniziata in Colombia la Cop16, la conferenza delle Nazioni Unite per tutelare la biodiversità del nostro Pianeta.
L’Australia amplia la riserva marina delle isole Heard e McDonald, superando i suoi stessi obiettivi di tutela degli oceani.
Diversi studi hanno rivalutato, nel corso degli anni, il valore delle vespe per la salute umana, grazie al loro contributo per un’agricoltura meno chimica.
I polpi lavorano in gruppo, ognuno con un ruolo ben preciso, per cacciare. Triglie e cernie sono gli “amici” più stretti.
Il Living planet report del Wwf testimonia che la crisi della biodiversità è reale e intrecciata alla crisi climatica. Ma possiamo invertire la rotta.
I “darkspot” ospitano il maggior numero di specie non ancora scoperte, dove indirizzare gli sforzi di conservazione secondo un nuovo studio.
I ricercatori della Sea Turtle Conservancy hanno scoperto che le tartarughe marine si muovono in direzioni che non avevano percorso prima.