Dalle piante agli animali, dai funghi ai batteri, la biodiversità è la colonna portante che sostiene la vita sulla Terra. In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, 5 storie di persone che lottano per la tutela delle specie minacciate.
È morto George, l’ultima lumaca della sua specie
La chiocciola hawaiana Achatinella apexfulva è la prima specie ufficialmente estinta nel 2019.
Lo scorso 1 gennaio, nel suo terrario in un’aula dell’Università delle Hawaii, a Manoa, George è morto e con lui è scomparsa per sempre dal pianeta un’intera specie. George, arrivato alla veneranda età di quattordici anni, era un mollusco arboricolo hawaiiano, ultimo rappresentante della specie di chiocciola Achatinella apexfulva. Non si può dire che l’Achatinella apexfulva fosse una specie carismatica, se George fosse stato, ad esempio, l’ultimo esemplare di una sottospecie di tigre o di elefante la notizia ci avrebbe indubbiamente colpito di più. Eppure anche la scomparsa di questa chiocciola, frutto di un lungo processo evolutivo, lascia un vuoto incolmabile, privando l’ecosistema delle sue peculiari funzioni ecologiche.
#nowreading | ‘Voice of the forest’: George the snail, last of his kind, dies at age 14 https://t.co/GN9GYLhQ0h via @guardian pic.twitter.com/CND3GOCVkk
— FAO Forestry (@FAOForestry) 10 gennaio 2019
La prima (ma non ultima) estinzione del 2019
Quella dell’Achatinella apexfulva è la prima estinzione registrata nel 2019 e si inscrive in un contesto più ampio e allarmante, definito da molti biologi la sesta estinzione di massa della storia del pianeta. La causa scatenante di questo processo è l’uomo, responsabile del più alto tasso di estinzione di cui si abbia notizia (staremmo perdendo all’incirca una specie ogni venti minuti, secondo il biologo statunitense Edward Osborne Wilson).
Leggi anche:
-
La rana più sola del mondo ha trovato una compagna, c’è speranza per la specie
-
La natura avrà bisogno di circa 5 milioni di anni per rimediare alle estinzioni che stiamo causando
-
Non solo estinzione, la rivoluzione della rinaturalizzazione
La lumaca più sola del mondo
L’estinzione di questa specie era naturalmente solo questione di tempo, poiché i ricercatori non ne hanno rinvenuto esemplari in natura da oltre venti anni. Gli ultimi individui di Achatinella apexfulva vennero trovati nel 1997 e prelevati con l’obiettivo di creare una popolazione in cattività da reintrodurre in futuro in natura. Il progetto, però, non andò a buon fine e delle lumache nate in cattività solo una sopravvisse, George, che deve il suo nome ad un altro animale che ha condiviso l’amaro destino di essere l’ultimo rappresentante vivente della propria specie, Lonesome George, tartaruga gigante dell’isola di La Pinta (Chelonoidis abingdonii), deceduta nel 2012.
La scomparsa delle lumache
La scomparsa di questa specie di mollusco segue l’analoga estinzione di molte altre specie di lumache di terra delle Hawaii negli ultimi decenni. Queste isole un tempo ospitavano circa 750 specie di lumache terrestri, oggi ne sopravvivrebbe appena il 10 per cento. La scomparsa di questi invertebrati, un tempo così numerosi nelle foreste hawaiane, rischia di compromettere l’equilibrio ecosistemico delle foreste. Le lumache svolgono infatti precise funzioni utili all’intero sistema forestale, decomponendo le foglie e nutrendosi di alghe e funghi riducendone il numero. Questi delicati animali sono minacciati dalla perdita di habitat, causato dall’introduzione di maiali, capre e cervi che degradano la vegetazione, dai cambiamenti climatici e dall’introduzione di specie alloctone, in particolare i ratti e la lumaca lupo (Euglandina rosea), deliberatamente introdotta per debellare le chiocciole africane giganti, ma che ha invece decimato le chiocciole endemiche.
L’ultimo canto delle lumache
Nella cultura tradizionale hawaiana le chiocciole vengono chiamate “voce della foresta”, poiché si crede siano in grado di cantare durante la notte. “Gli hawaiani non avevano una lingua scritta e hanno trasmesso la loro conoscenza attraverso il canto e la danza – ha spiegato David Sischo, biologo dell’Hawaii Department of land and natural resources, coordinatore dello Snail extinction prevention program. – Le lumache personificavano tale capacità di trasmissione orale tramite il canto, ed è ritenuto un segno di buon auspicio vedere o sentire una lumaca”. Questa credenza rischia però di scomparire per sempre, insieme alle chiocciole delle Hawaii, lasciando un vuoto incolmabile nelle foreste e nella mitologia.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il sistema di valutazione delle minacce alla fauna dell’Australia, secondo i conservazionisti, è inadeguato a prevenire l’estinzione delle specie in pericolo.
Dopo che le fiamme hanno devastato il suo habitat, si temeva la specie fosse estinta. I ricercatori hanno però documentato la presenza di diversi esemplari che potrebbero aiutare a scongiurarne la scomparsa.
I primi koala salvati dalle fiamme sono stati reintrodotti in natura e un piccolo marsupiale che si credeva estinto, è sopravvissuto.
Migliorare la protezione delle specie ombrello australiane, secondo un nuovo studio, consentirebbe di proteggere il 46% delle specie in più.
In meno di venti anni numerosi ecosistemi sono stati distrutti, senza essere sottoposti ad un’adeguata valutazione di impatto ambientale.
I rappresentanti di più di 180 nazioni si sono riuniti per discutere la protezione di oltre 500 specie animali e vegetali minacciate. Ecco le principali decisioni.
Gli Usa hanno modificato l’applicazione dell’Endangered species act, rendendo più incerto il futuro delle specie animali minacciate.
L’edizione di quest’anno è dedicata allo stretto legame tra la biodiversità, il cibo e la nostra salute.