Al Museo di storia naturale di Milano la maestria e la pittura dal carattere fortemente naturalistico di Marco Grasso incantano.
È morto Fernando Botero, l’artista colombiano che amava le forme dilatate
Il suo tratto, unico e inimitabile, ha reso Botero noto in tutto il mondo, anche in Italia, dove il pittore e scultore lavorò per lungo tempo.
Era nato nel 1932 a Medellín Fernando Botero Angulo e ci ha lasciti oggi, 15 settembre 2023, a 91 anni. Pittore e scultore è uno dei più riconoscibili artisti del secolo passato grazie a opere che raffiguravano uomini e soprattutto donne dalle forme del tutto inedite e quasi mai rappresentate prima. Si parla infatti di dilatazione.
Fernando Botero: le sue peculiarità
Una vita lunga e una carriera di successo. Fernando Botero è forse uno dei colombiani più noti, certamente uno dei massimi artisti di questo paese, divenuto famoso internazionalmente grazie alla suo tratto unico. La plasticità delle sue opere scultoree, a cui si dedica allo stesso modo come alla pittura, si ritrova anche nelle tele che, se da una parte sono incredibilmente comunicative grazie alle forme dei personaggi, risultano anche talvolta senz’anima e quasi piatte. Gli sguardi sono spenti e così anche i colori. Lui stesso affermò spesso che non dipingeva persone grasse ma il loro volume e la sensualità delle loro forme.
Botero è stato forse più amato all’estero che in Colombia, dove faticò a farsi capire. Infatti, sin dalla giovane età, viaggiò in Europa per vedere personalmente ciò che aveva studiato sull’arte dei grandi, soprattutto italiani e spagnoli. E ne fu certamente influenzato. Quando già aveva raggiunto il successo, si stabilì per qualche tempo in Italia, a Pietrasanta, dove aveva allestito uno studio: erano gli anni di grande interesse e dedizione per la scultura ed essere vicino alle cave di marmo lo aiutava nella produzione. Molte le opere realizzate in Toscana, 7 delle quali, negli anni 2000 gli vennero rubate.
Botero, qualche curiosità
- Forse non tutti sanno che Fernando Botero da giovane venne iscritto a una scuola per diventare torero da uno zio dopo la morte del padre.
- Nel 1995 dei terroristi misero un ordigno sotto la sua opera Pajaro a Medellín, provocando dei morti. Come risposta Botero realizzò la Paloma de la pax accanto ai resti dell’opera preesistente.
- Il suo lavoro è fortemente politico: realizzò una serie di dipinti sulla droga in Colombia, citando anche Pablo Escobar.
- L’arte per lui è un’oasi, un luogo dove rifugiarsi dalle difficoltà della vita.
- Le sue opere sono in tutto il mondo: Parigi, New York, Armenia, Barcellona, Gerusalemme.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Per tutti era solo un matto, ma divenne uno dei più importanti esponenti della pittura naïf internazionale. Oggi invece Ligabue è solo un grande artista dal tratto unico.
Al museo più famoso di Madrid una mostra temporanea indaga il ruolo delle donne nell’arte spagnola, troppo spesso sottovalutato.
Nel 2020 ricorrono i 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, una delle leggende del Rinascimento italiano. Ecco come lo ricordiamo
Le quattro stagioni di Vivaldi sono state rivisitate dall’orchestra radiofonica di Amburgo per rendere udibili gli effetti dei cambiamenti climatici.
In mostra a Palazzo Reale a Milano molti dei pochi capolavori rimasti dell’artista siciliano, che raccontano la capacità di introspezione attraverso mirabili ritratti. Antonello da Messina, maestro del Quattrocento italiano, moderno ancora oggi.
Un settembre da non perdere a Mantova: il 5 inaugura la mostra “Marc Chagall. Come nella pittura così nella poesia”. Oltre 130 opere dell’artista bielorusso esposte nel Palazzo della Ragione appena restaurato
Il 15 gennaio debutta in sala il docufilm Alla ricerca di Van Gogh: viaggio dalla Cina all’Europa di Zhao, uno dei tantissimi pittori-operai cinesi che ogni mese riproducono centinaia di quadri celebri, destinati al mercato internazionale
La grande arte torna al cinema il 7 e l’8 novembre, con il docufilm su Bosch. Un viaggio tra i misteri e i simboli del giardino delle delizie terrene, la sua opera più celebre e affascinante.