L’umanità tutta, scandagliata grazie alla fotografia, etica è in mostra a Lodi dal 28 settembre per un mese intero. Per avere a fuoco la realtà.
Le mostre d’arte da non perdere in Italia quest’estate: dalla scultura alle installazioni
Dalla Valle d’Aosta alla Toscana, le mostre da non perdere durante le prossime vacanze. Sei occasioni per dedicarsi al bello.
Musei e gallerie hanno ripreso in buona parte la loro attività in molte città italiane. È quindi un buon momento per visitare mostre prorogate per l’emergenza coronavirus o inaugurate proprio in questi giorni. Le occasioni in giro per il paese soddisfano tutte le passioni: scultura, installazioni, fotografia e street art sapranno rendere queste vacanze speciali. Le nostre scelte per i prossimi mesi: 6 esposizioni imperdibili in Italia.
5 minuti con Monet. A tu per tu con le Ninfee, Palazzo Ducale – Genova, fino al 22 agosto
Che bell’idea. Quante volte avreste voluto godervi un’opera d’arte in santa pace, senza una folla di visitatori che ve ne impedisce la fruizione in totale tranquillità e “immersione”? Ora potete farlo. Se siete sulle spiagge liguri, dedicate qualche ora alla mostra a Palazzo Ducale di Genova che vi permetterà di stare da soli 5 minuti con le Ninfee di Monet. Un sogno. È una possibilità che avrete solo ora, per via dei protocolli di sicurezza anti Covid-19. Il percorso espositivo inizia nel loggiato maggiore e prosegue all’interno dell’Appartamento del Doge, e nella grande sala espositiva si trovano le Ninfee che ammirerete in completa solitudine. Altra chicca: nella sala si sta in silenzio o, a scelta, si è accompagnati dalla musica di Arvo Pärt Spiegel im Spiegel o, in alternativa, dalle parole che lo stesso Monet scrisse al critico François Thiébault-Sisson nel febbraio del 1918, lette da Luca Bizzarri, presidente del Museo.
Fabio Viale Truly – Pietrasanta (Lucca), fino al 4 ottobre
Se ancora non lo conoscete, questa sua esposizione a Pietrasanta è davvero perfetta per imparare ad amare la scultura di Fabio Viale, giovane artista di successo che grazie alle sue opere, spesso monumentali, è capace di lasciare il segno al primo sguardo. La location fa il resto: il centro storico e i luoghi d’arte della cittadina toscana aiutano a creare l’atmosfera giusta per goderne. Sarà un piacere, passeggiando per la città, meravigliarsi “incontrando” le sue sculture. Tra le altre, entrando nella chiesa di Sant’Agostino, troverete Le tre Grazie presentate per la prima volta: tre corpi di donna sedute avvolte da mirabili panneggi che sembrano proteggersi dall’esterno, quasi nascondersi. La piazza del Duomo è davvero perfetta, anche grazie alle sculture di Viale che sembrano essere lì da sempre. Se non siete mai stati qui, per invogliarvi sappiate che qualcuno definisce Pietrasanta la piccola Atene grazie alla concentrazione di artisti che hanno deciso negli anni di stabilirvisi. Tra i più noti degli ultimi decenni vale la pena ricordare Igor Mitoraj e Fernando Botero. Fabio Viale e le sue sculture sono nel posto giusto.
Ritornanti. Presenza della figurazione nella scultura italiana, Castello Gamba – Châtillon (Aosta), fino al 27 settembre 2020
Ancora scultura italiana anche in Valle d’Aosta, più precisamente al Museo d’arte moderna e contemporanea della Valle d’Aosta che ha sede nello splendido castello Gamba di Châtillon. Qui saranno esposte oltre 30 opere dei più grandi scultori italiani: Arturo Martini, Francesco Messina, Giuseppe Maraniello, Giuliano Vangi, Luciano Minguzzi, Paolo Delle Monache e Giacomo Manzù. Tra questi nomi noti anche Aron Demetz (che noi di LifeGate abbiamo già imparato a conoscere e amiamo) uno dei più rappresentativi artisti di una giovane generazione che in Val Gardena reinterpreta la tradizione della scultura in legno attraverso un linguaggio figurativo contemporaneo. È importante questa esposizione perché dà l’occasione di soffermarsi e dare il gusto peso alla scultura tutta, una forma d’arte spesso meno esperita ma di grande potenza comunicativa. Per chi trascorre le proprie vacanze in valle, è una tappa da consigliare: il museo è in un luogo piacevolissimo e il castello ha 13 sale con una bella permanente da visitare.
Jacques Henri Lartigue. L’invenzione della felicità. Fotografie. Casa dei Tre Oci – Venezia, fino al 10 gennaio
Venezia riprende vita perché riaprono piano piano tutte le sue sedi museali, una di queste è la Casa dei Tre Oci a Giudecca che propone una mostra fotografica un po’ sognante e romantica. Si tratta della più ampia retrospettiva mai organizzata in Italia dedicata al fotografo francese Jacques Henri Lartigue (1894-1986). Sranno esposti oltre 120 scatti di quest’artista divenuto famoso solo verso i 70 anni, dopo una sua mostra al MoMa di New York negli anni Sessanta del Novecento. Le sue foto in bianco e nero vi comunicheranno leggerezza e spensieratezza: l’autore s’interessa spesso alla ricca borghesia parigina che ritrae in momenti felici e quasi fuori dal tempo. Sembra che quello raccontato sia un mondo che non c’è, presente solo nell’immaginario di Lartigue, a tratti anche onirico. Il biglietto della mostra dà diritto alla visita a prezzo ridotto delle esposizioni in corso presso Palazzo Grassi e Punta della Dogana: motivo in più per visitare in un’unica occasione tutti questi splendidi luoghi d’arte.
Un artista chiamato Banksy, Palazzo Diamanti – Ferrara, fino al 27 settembre
Ogni volta che nel mondo ci sono delle mostre su Banksy, si legge: “L’artista conosciuto come Banksy non è in alcun modo coinvolto in questa
mostra. Il materiale per questa esposizione proviene interamente da collezioni private. Per quanto riguarda l’artista, il suo ufficio è stato informato”. Questa non fa eccezione, ma chi è affascinato dalla figura del writer misterioso (anche se non è solo questo, lo sappiamo), non vorrà sicuramente perdere quest’esposizione a Palazzo Diamanti di Ferrara che riunisce oltre 100 opere e oggetti originali dell’artista britannico, in un percorso che dà conto della sua intera produzione: vent’anni di attività che iniziano con i dipinti della primissima fase della sua carriera, fino agli esiti dello scorso anno con le opere provenienti da Dismaland. Sarà un po’ come vedere un bel documentario su di lui, con aneddoti, curiosità e chicche di varia natura.
Rebecca Louise Law, Florilegium, Oratorio di San Tiburzio – Parma, fino al 19 dicembre
Nell’ambito di Parma Capitale italiana della cultura 2020 e ora anche 2021, si inserisce questa bella installazione dell’artista britannica Rebecca Louise Law. Chi l’ha già visitata ne è rimasto affascinato: si tratta di un'”opera” composta da 200mila fiori, dall’Achillea millefolium al Tortum,in costante e organico mutamento perché, chiaramente, i fiori periscono.
È l’evento di punta di Pharmacopea – progetto di riscoperta dell’identità chimico-farmaceutica di Parma. Potreste iniziare da qui, quindi dall’Oratorio di San Tiburzio dove si trova l’installazione, per esplorare la città che nel prossimo anno e mezzo conta di recuperare il tempo perduto per via della pandemia. Gli appuntamenti da non perdere sono tanti.
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