Inizia una nuova stagione che coincide anche con l’inaugurazione di molte mostre d’arte in musei e gallerie d’Italia. Accanto ai grandi nomi, vi proponiamo esposizioni forse meno mainstream ma ugualmente interessanti e anzi maggiormente arricchenti. Visitare una mostra permette spesso di scoprire luoghi, non solo artisti. Le nostre scelte per i prossimi mesi autunnali tra stili, movimenti ed epoche diverse in famosi musei italiani ma anche bellissimi palazzi.
Tiziano 1508. Agli esordi di una luminosa carriera, fino al 3 dicembre 2023 – Gallerie dell’Accademia, Venezia
Se anche non si è appassionati di pittura rinascimentale, non si può rimane indenni dinnanzi alla maestria di uno dei geni italici dell’arte, Tiziano. Una buona occasione per vederne le pennellate e il colore (sì, il rosso Tiziano è “opera” sua) di cui è maestro indiscusso, è questa mostra alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. A essere indagati qui sono gli esordi del pittore, nato probabilmente nell’ultima decade del Quattrocento. Alla soglia dei vent’anni Tiziano è già capace di grandi opere: Giuditta con la testa di Oloferne è una di queste. È un’esposizione importante perché a suo modo didattica non solo riguardo al Vecellio (questo il suo cognome) ma anche al movimento veneziano che si stava sviluppando in quegli anni. Guardando i dipinti di un artista che ha cambiato la storia dell’arte e non solo un’epoca, si comprende molto di ciò che accade anche oggi in questo affascinante mondo. Il biglietto costa 16 euro.
Chagall. Il colore dei sogni, dal30 settembre 2023 al 13 febbraio 2024 – Centro Culturale Candiani, Mestre (Ve)
Uno legge il titolo della mostra e pensa di andare a vedere solo dipinti di Chagall. Invece no. Ma la notizia è che non è qualcosa di negativo, anzi. Chi andrà a Mestre, magari prima di passare anche a Venezia per godersi Tiziano, troverà molto di più e forse imparerà qualcosa di nuovo. Certamente andrà a fondo delle connessioni che legano il pittore russo, ma naturalizzato francese, attivo per tutto il Novecento (è morto nel 1985) con altri esponenti che condividevano temi e suggestioni. Sono forse artisti meno noti ma capaci anch’essi, con le loro opere, di generare interesse e curiosità raccontando in forma artistica un periodo di grandi cambiamenti e sconvolgimenti. Per esempio, una delle sezioni in cui è divisa la mostra si intitola “Artisti in esilio” e affronta il tema dell’emigrazione verso gli Stati Uniti da parte di numerosi autori obbligati a lasciare l’Europa durante gli anni Trenta. La mostra al Centro Candiani è a ingresso gratuito, per accedere però occorre registrarsi qui.
Turner. Paesaggi della mitologia, dal 13 ottobre 2023 al 28 gennaio 2024 – Reggia di Venaria, Torino
Alla Tate di Londra ha molto spazio tutto per sé: Joseph Mallord William Turner è infatti un pittore britannico molto conosciuto sull’isola che ormai da anni è però apprezzato anche oltre La Manica. Un paesaggista vissuto tra fine Settecento e metà Ottocento che spesso si ricorda per il tratto unico con cui riesce a rappresentare atmosfere e luoghi. La tecnica dell’acquerello con lui ha la sua massima espressione e le opere realizzate in questo modo sono tra le sue più riconoscibili. Alla Reggia di Venaria, nella Sala delle arti, saranno esposte invece tele, per lo più a olio, con un tema ben preciso: si tratta di paesaggi ispirati ai temi della mitologia classica. Complici anche dei viaggi in Italia, Turner si ispirò e dunque dipinse molti luoghi del bel Paese (reali o generici) utilizzandoli come sfondo per i suoi soggetti mitologici. Il risultato sono tele dai colori più intensi e d’atmosfera. Il biglietto d’ingresso costa 12 euro. Segnaliamo che il Biglietto tutto in una Reggia, per 20 euro, comprende la visita alla Reggia, ai Giardini e alle mostre in corso.
Dove finiscono le tracce, dal 26 ottobre al 12 novembre – sedi varie, Torino
L’arte contemporanea spesso appare meno attraente ai più. Normalmente poi accade che, facendone esperienza concreta, si presenta quale realmente è: interessante e degna della nostra attenzione e curiosità. A Torino, anche se per un lasso di tempo limitato, ma sufficiente, dal 25 ottobre c’è la possibilità di andare un po’ più a fondo di quest’arte misteriosa grazie all’esposizione di alcuni importantissimi pezzi della collezione della Fondazione per l’Arte moderna e contemporanea Crt attualmente in comodato alla Gam – Galleria d’Arte moderna e contemporanea di Torino e dal Castello di Rivoli Museo d’arte contemporanea. A rendere speciale questo progetto, in dialogo con Artissima (la principale fiera d’arte contemporanea in Italia) è il fatto di averlo pensato, organizzato e allestito come un percorso itinerante in cinque luoghi del centro di Torino, una riscoperta della città attraverso l’esperienza di cinque opere. E le location scelte sono davvero di prim’ordine ed esclusive, opere d’arte esse stesse: Palazzo Madama, Museo del Risorgimento, Teatro Carignano, Teatro Regio, Palazzo Perrone. Dove finisconole tracce vale la pena, è tante mostre in una. Nessuna scusa, l’ingresso è libero.
Le Avanguardie. Capolavori dal Philadelphia museum of art, dal 28 settembre 2023 al 7 aprile 2024 –Palazzo blu, Pisa
Di cosa parliamo esattamente quando diciamo Avanguardie? In questo caso a Pisa sono esposti, come dice lo stesso titolo della mostra, i capolavori del Philadelphia museum of artdi artisti accomunati dalla volontà di ricercare nuove strade e nuovi strumenti espressivi in un’epoca segnata da grandi sconvolgimenti. Siamo infatti agli inizi del Novecento, segnato da drammatiche contraddizioni, e nell’arte, in molti hanno accolto questo cambiamento con nuove forme espressive. La mostra sarà proprio un’occasione per ripercorrere alcuni dei momenti salienti del “secolo breve” tra le opere di alcuni grandissimi nomi che lavorarono e vissero in quei giorni: Matisse, Mondrian, Klee, Ernst e Gris, Chagall, Dalì, Duchamp, Kandinsky, Mirò, Picasso. Di quest’ultimo è una delle chicche esposte a Palazzo blu: l’Autoritratto, con pennello e tavolozza, di un giovane Pablo che già da solo vale il viaggio. L’ingresso costa 14 euro.
Vincent Van Gogh. Pittore colto, dal 21 settembre 2023 al 28 gennaio 2024 – Mudec, Milano
Chi non ha in mente un quadro di Van Gogh? I suoi colori vividi, le pennellate piene e corpose, i paesaggi naturali. Ma c’è molto del pittore olandese che ancora va scoperto dal grande pubblico. Per esempio: sapevate che Vincent aveva una vera e propria fascinazione per il Giappone alimentata dall’amore per le stampe giapponesi, collezionate in gran numero? O ancora che adorava i libri antichi? Al Mudec, il sempre bello Museo delle culture di Milano, si scandagliano queste passioni e ciò che ne è scaturito in forma artistica. Le opere in mostra sapranno stupire e affascinare ed è un privilegio averle qui dal Museo Kröller-Müller di Otterlo, Paesi Bassi, che possiede una straordinaria collezione di dipinti e disegni del pittore olandese seconda solo a quella del Van Gogh Museum di Amsterdam. Bellissima, tra le tante tele, è a nostro parere la Donna sul letto di morte. Ma non è l’unica. Il biglietto costa 18 euro.
Edgar Degas e i suoi amici, sino al 7 gennaio 2024 – Palazzo Dalla Rosa Prati, Parma
Le ballerine hanno reso Degas noto a tutti. Maestro dell’Impressionismo fu, non solo un pittore, ma un talentuoso scultore e a Parma sono in mostra anche alcune sue opere scultoree per godere di un suo aspetto meno conosciuto. Nato nel 1834 a Parigi, subì a pieno il fascino della vita urbana della capitale francese che a quei tempi era davvero il centro del mondo. A colpirlo e influenzare la sua arte furino soprattutto scene di vita quotidiana, come ballerine, caffè, spettacoli di teatro e sfilate di moda. Viveva in un ambiente pieno di sollecitazioni ma allo stesso tempo era descritto come un uomo e un artista sfuggente e solitario. E forse anche la sua pennellata lo racconta. Verso la fine della sua vita, Degas iniziò a perdere la vista e si ritirò gradualmente dalla pittura. Si dedicò sempre di più alla scultura e realizzò diverse opere che esploravano il tema del corpo umano in movimento non dimenticando i soggetti tanto amati, le ballerine in primis. L’ingresso alla mostra a Palazzo Dalla Rosa Prati costa 14 euro.
La deposizione di Cristo di Jacopo Tintoretto, fino al 3 dicembre 2023 – Musei capitolini, Roma
Che bella questa sempre più diffusa consuetudine di far girare le opere d’arte da un museo all’altro, da una città all’altra d’Italia. In questo modo l’arte e la bellezza sono sempre più raggiungibili e alla portata di tutti. È il caso della magnifica deposizione del Tintoretto che raffigura il momento in cui il corpo di Cristo viene rimosso dalla croce, con Giuseppe d’Arimatea, Maria e la Maddalena come personaggi centrali. La Maddalena chiude il gruppo allargando le braccia in un gesto di struggente disperazione. L’opera è un esempio mirabile della maturità del geniale artista veneziano, che avrà l’occasione di essere esposta accanto ai dipinti del figlio Domenico nella Pinacoteca dei Musei Capitolini (il sito del museo è attualmente off line). Si tratta di un incontro straordinario tra padre e figlio, considerando che nessun museo pubblico della capitale ospita opere di Jacopo. Attenzione, per goderne si accede con il biglietto d’ingresso all’intero museo.
Grazie alla straordinaria collaborazione con le Gallerie dell'Accademia di Venezia è da oggi visitabile presso la Sala…
Plessi sposa Brixia, fino al 7 gennaio 2024 – diverse sedi museali, Brescia
Qualcosa di moderno, qualcosa che forse non si conosce, sicuramente qualcosa di bello. Vi consigliamo di fare un giro a Brescia, che è insieme a Bergamo Capitale della cultura 2023 (oltre che una splendida città, sempre), perché già da giugno c’è la possibilità di vedere diverse opere di Fabrizio Plessi, il pioniere della videoarte e delle videoinstallazioni in Italia.
Tra l’altro anche a Milano c’è stata fino a pochi giorni fa una sua mostra a ingresso gratuito per imparare ad amare questo artista. A Brescia Plessi arriva con un progetto inedito: un percorso immersivo, composto da installazioni, videoproiezioni e ambienti digitali, appositamente pensato per il Parco archeologico di Brescia romana e per il Museo di Santa Giulia. L’idea è quella di mettere in evidenza le vestigia e il patrimonio della città, reinterpretandoli attraverso il caratteristico alfabeto tecnologico e multimediale di Plessi, ovvero con la luce, il suono e le immagini in movimento e che si completa con una esposizione di disegni, tavole e schizzi originali di progetto. Davvero di grande suggestione. Il biglietto costa 15 euro.
#Mostra 𝗣𝗟𝗘𝗦𝗦𝗜 𝗦𝗣𝗢𝗦𝗔 𝗕𝗥𝗜𝗫𝗜𝗔 Con un grande anello in led, posizionato nella Basilica di San Salvatore, il videoartista…
Michelangelo Pistoletto. Molti di uno, dal 2 novembre 2023 a febbraio 2024 – Castello di Rivoli, Torino
Quest’anno Michelangelo Pistoletto ha festeggiato 90 anni ed è proprio il caso di celebrarlo. Ci pensa il Castello di Rivoli, a Torino ad allestire una grande mostra negli spazi della Manica lunga, oltretutto realizzata a stretto contatto con lo stesso artista. Si intitola Molti di uno che è il nome di un’opera inedita che si pone come mezzo attraverso il quale rileggere l’arte di Pistoletto. Dell’artista si dice infatti sia tra quelli che hanno ridefinito il concetto di arte a partire dalla metà degli anni Sessanta del secolo scorso, Pistoletto fin dalla prima metà degli anni cinquanta si interroga sul concetto dell’identità personale e intraprende la via dell’autoritratto come espressione emblematica del suo pensiero.
Da quest’esposizione aspettatevi qualcosa di insolito: sarà una città dell’Arte strutturata come architettura percorribile e composta da 31 uffici o stanze. Disegnati come spazi aperti e collegati tra loro, gli uffici includono arte, industria, moda, comunicazione, scienza, storia, ecologia, politica, economia, filosofia, sport, gioco, natura, spiritualità, architettura, urbanistica, tecnologia, multiverso, spazio, psicanalisi, nutrimento, agricoltura, trasporti, Internet, medicina, educazione, religione, lavoro, sepoltura, guerra, diritto. Insomma: la società tutta. Il biglietto costa 10 euro.
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Novembre è il mese di Artissima, la fiera d’arte contemporanea più importante in Italia. L’edizione 2020, l’anno della pandemia, diventa un’inedita versione virtuale tutta da scoprire.
Tele mai uscite dal Musée Marmottan Monet di Parigi arrivano in esclusiva in Italia per raccontare uno dei movimenti artistici più amati. Tra gli autori in mostra, finalmente una donna, Berthe Morisot.