A Mosul mezzo milione di persone senza acqua potabile

Danneggiata la rete idrica della città di Mosul, in Iraq. L’Onu: almeno mezzo milione di abitanti senza acqua potabile. Rischio epidemie.

Circa mezzo milione di abitanti della città di Mosul, in Iraq, non ha più accesso all’acqua potabile. La rete di distribuzione della città, da oltre sei settimane teatro di un’aspra battaglia tra l’esercito filo-governativo e i combattenti dell’Isis, è stata infatti danneggiata. A denunciarlo è la coordinatrice delle operazioni umanitarie dell’Onu, Lise Grande, che ha spiegato: “La mancanza di acqua avrà delle conseguenze catastrofiche per  gli uomini, le donne e i bambini rimasti in città”.

Gli abitanti di Mosul: non possiamo più lavarci

Per ora, infatti, immaginare una riparazione delle condotte idriche appare difficile, dal momento che la porzione fuori uso si trova in uno dei quartieri ancora controllati dalle milizie dello Stato Islamico. Mohamed Khalil, residente nel quartiere di Al-Khadraa, di recente liberato dalle forze armate dell’Iraq, ha confermato all’agenzia Afp che la situazione è ormai catastrofica: “Da giorni non abbiamo più acqua né elettricità. Beviamo quella dei pozzi, ma non è sufficiente”. “Senza acqua non possiamo neppure lavarci, viviamo nella sporcizia”, gli ha fatto eco Iman Baker, madre di tre figli, anche lei residente nella porzione orientale di Mosul.

“Se la situazione non sarà ristabilita entro pochi giorni, i civili saranno costretti a consumare acqua insalubre. Rischiamo soprattutto per i bambini epidemie di diarrea e un aumento dei casi di malnutrizione”, ha aggiunto l’Unicef in un comunicato pubblicato sul proprio sito internet. I medici dell’ospedale di Gogjali, situato nella periferia est della metropoli, riferiscono di aver già cominciato a registrare i primi casi di problemi intestinali.

 

Iraq Mosul Guerra
Le conseguenze della battaglia di Mosul per la popolazione sono sempre più catastrofiche ©THOMAS COEX/AFP/Getty Images

 

Difficile anche per le ong raggiungere la popolazione

Nel frattempo, l’International Rescue Committee si sta mobilitando per la distribuzione di pastiglie purificanti per limitare i danni: “Ma muoversi nelle strade di Mosul non è affatto facile. Raggiungere la popolazione è molto pericoloso per via delle continue esplosioni e per la presenza massiccia di cecchini”, ha spiegato l’associazione.
In città, infatti, i combattimenti non cessano. Dall’inizio dell’offensiva contro l’Isis più di 70mila persone sono fuggite dalla città, ma oltre un milione non ha voluto, o potuto farlo.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Cosa succede in Georgia, dove la gente è tornata a protestare

Migliaia di persone sono scese in strada contro la decisione del governo di sospendere i negoziati per l’adesione all’Unione europea fino al 2028. Violenta la reazione delle forze dell’ordine. La presidente della Georgia rifiuta di lasciare il mandato finché non verranno indette nuove elezioni.