Circa 40.000 persone hanno sostenuto le richieste indigene, che si oppongono a un progetto di revisione del trattato fondativo della Nuova Zelanda.
Battaglia di Mosul, le forze irachene raggiungono il fiume Tigri
L’esercito iracheno ha raggiunto le sponde del fiume Tigri, che taglia in due la città di Mosul. Intanto, due kamikaze provocano decine di morti a Baghdad.
Le forze speciali dell’esercito iracheno impegnate nella battaglia per la riconquista della città di Mosul hanno raggiunto la riva orientale del fiume Tigri. È la prima volta da quando è stata lanciata l’offensiva, il 16 ottobre scorso, che i soldati di Baghdad riescono a penetrare così tanto all’interno del centro abitato occupato dai miliziani dell’Isis dal giugno del 2014.
https://www.youtube.com/watch?v=P2CqrIP4kCE
Il Tigri raggiunto dopo mesi di dura battaglia a Mosul
Secondo quanto riportato dall’emittente France 24 si tratta di una tappa particolarmente importante nello sforzo militare sostenuto dall’Iraq e dalla coalizione internazionale (Stati Uniti in testa) che lo sostiene. Un gruppo delle unità d’élite dell’esercito regolare è riuscito a prendere posizione attorno ad un ponte sul fiume che divide in due la metropoli: uno dei pochissimi passaggi rimasti agibili per raggiungere l’altra sponda.
L’avvicinamento al Tigri rappresenta anche una vittoria simbolica e tattica, che arriva tuttavia dopo tre mesi dall’avvio delle operazioni e mentre il lato occidentale della città è ancora nelle mani delle migliaia di jihadisti presenti in città. La speranza dell’esercito iracheno è che il controllo del fiume possa tagliare i rifornimenti – già difficili – dei combattenti dell’Isis, dopo che un raid aereo effettuato lo scorso 28 dicembre ha reso impraticabili gli altri passaggi. In ogni caso, per ora le forze irachene attenderanno prima di avanzare ulteriormente nell’interno di Mosul, anche perché la porzione occidentale della città è quella più piccola ma più densamente popolata (la città prima della guerra contava due milioni di abitanti). Ed è proprio qui che è arroccata la maggior parte delle forze islamiste.
https://www.youtube.com/watch?v=6IKiScg9Zr4
Kamikaze nei mercati di Baghdad: almeno 18 morti
Nel frattempo a Baghdad non si arrestano gli attentati terroristici. Due attacchi sono stati registrati in altrettanti mercati della capitale: il primo, rivendicato dall’Isis, è stato effettuato da un kamikaze nel quartiere di Sadr City, abitato essenzialmente da musulmani sciiti. Il bilancio, fornito da fonti ospedaliere, è di dodici morti e 39 feriti. Il secondo attentato ha colpito il quadrante di Baladiyat, nella porzione orientale della città, provocando almeno sei morti e 16 feriti. Il 2 gennaio, inoltre, l’Isis aveva fatto esplodere un’autobomba nello stesso mercato, uccidendo 32 persone e ferendone 61.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’Aia accusa ufficialmente Netanyahu e Gallant di crimini di guerra a Gaza. Per la prima volta nella storia della Corte si chiede l’arresto di leader occidentali.
La Colombia fa la sua parte per sradicare il fenomeno dei matrimoni precoci con una legge che proibisce di sposarsi al di sotto dei 18 anni.
Il paese del Caucaso punta su eolico, solare e idroelettrico. Ma il legame con il petrolio è ancora forte. Quali progetti ci sono nel cassetto e che ruolo gioca l’Europa.
Israele a Gaza sta attuando politiche che privano deliberatamente la popolazione delle risorse per vivere. Per il Comitato speciale dell’Onu è genocidio.
La società di contractor accusata di aver torturato i detenuti del carcere di Abu Ghraib è stata condannata a pagare un risarcimento danni di 42 milioni
Gran parte dei media e della politica hanno parlato di “pogrom” e “caccia all’ebreo” riguardo alle violenze di Amsterdam. Le cose stanno diversamente.
Dichiarazioni tiepide sono arrivate da Mosca dopo la vittoria di Trump. Rimane incerto il futuro dell’invasione dell’Ucraina.
Donald Trump inizierà il nuovo mandato a gennaio, ma intanto capiamo come si posizionerà sui dossier Ucraina, Medio Oriente, Cina e Ue.