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Il Mozambico ha finalmente reso illegali i matrimoni precoci. Il paese punirà con il carcere chi porta avanti questa pratica che ancora coinvolge il 48% delle giovani donne.
Anche in Mozambico il matrimonio precoce è ora illegale. Lo ha stabilito il Parlamento del Paese africano che il 15 luglio ha approvato all’unanimità la proposta di legge redatta dalla Commissione affari sociali che vieta ogni forma di matrimonio (oltre ai rapporti sessuali) tra un adulto e un minore di 18 anni. La nuova legge va a modificare la legge sulla famiglia in vigore nel Paese che permetteva il matrimonio ai ragazzi – ma soprattutto alle ragazze – a partire dai 16 anni di età con il consenso dei genitori. Tuttavia, la norma veniva ampiamente violata e i casi di matrimonio che hanno coinvolto ragazze ancora più piccole erano numerosi. Lo dimostrano i dati Unicef che, al 2017, attestano al 14 per cento la percentuale di ragazze di età compresa tra i 20 e i 24 anni che si sono sposate addirittura prima dei 15 anni.
La legge nuova legge prevede pene molto severe per tutti gli attori coinvolti nell’organizzazione dei matrimoni precoci. Chi contrae matrimonio con una ragazza minorenne d’ora in poi rischia il carcere (tra gli 8 e i 12 anni), mentre i funzionari pubblici che celebrano o autorizzano un matrimonio in cui uno dei partner ha meno di 18 anni rischiano una condanna da due a otto anni, così come le autorità locali (religiose o meno) che autorizzano queste unioni (fino a due anni di reclusione). Inoltre, la legge prevede una pena detentiva (da due a otto anni) anche per coloro che organizzano il matrimonio di una ragazza ancora minorenne in cambio di qualche beneficio materiale, per estinguere un debito o per rispettare una promessa. La clausola riguarda i genitori, i patrigni e ogni altro parente diretto del minore.
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“Siamo molto soddisfatti per questo grande successo, ma ancora molto va fatto perché questa nuova legge venga divulgata e applicata a tutti i livelli”, ha commentato Sofia Palandri, delegata di Terre des hommes in Mozambico. L’obiettivo del Cecap (la coalizione per l’eliminazione dei matrimoni prematuri, Coligação para eliminação dos casamentos prematuros), di cui Terre des Hommes fa parte, è di vedere diminuito il tasso di matrimoni prematuri dal 48 per cento al 40 per cento entro il 2020. La nostra organizzazione continuerà a contribuire creando momenti di dialogo e spazi sicuri per gli adolescenti, formazioni mirate per i membri della comunità e realizzando campagne di sensibilizzazione con la partecipazione attiva degli stessi adolescenti”.
Il fenomeno dei matrimoni precoci è molto diffuso in Mozambico. I dati Unicef (relativi al 2017) evidenziano come il 48 per cento delle giovani donne di età compresa tra i 20 e i 24 anni si sia sposata quando aveva meno di 18 anni. “Girls not brides”, la coalizione internazionale che riunisce associazioni di tutto il mondo impegnate nel contrasto al matrimonio precoce, evidenzia come il Mozambico occupi la nona posizione nella triste classifica globale dei Paesi con la più alta incidenza di matrimoni precoci che vede ai primi posti Paesi come Niger (dove il 76 per cento delle ragazze si è sposata prima dei 18 anni), la Repubblica centrafricana (68 per cento), Ciad (67 per cento), Bangladesh (59 per cento), Burkina Faso e Mali (52 per cento).
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L’iter normativo che ha portato all’approvazione di questa norma era iniziato due anni fa, quando il progetto di legge era stato presentato al Parlamento mozambicano da più di 50 organizzazioni della società civile che compongono la Coalizione per l’eliminazione dei matrimoni precoci (Cecap), a cui aderisce anche Terre des Hommes Italia in Mozambico. “È un momento storico”, ha commenta Benilde Nhalevilo del Cecap. “Aver approvato questa legge è un passo importante, lo Stato del Mozambico mostra che è impegnato nella difesa dei diritti dei bambini”.
Le organizzazioni della società civile stanno già pianificando i prossimi passi per tradurre in pratica questa legge: “Dobbiamo farla conoscere a tutti i livelli, oltre che tradurla nelle lingue locali per raggiungere i leader delle comunità e le organizzazioni della società civile, oltre alle istituzioni pubbliche”, ha dichiarato Teresinha da Silva, coordinatrice del “Women and law southern africa research and education trust” (Wlsa Mozambico).
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La legge adottata in Mozambico rappresenta un importante passo avanti per contrastare un fenomeno particolarmente diffuso in Africa e che, secondo le stime di Unicef e di Unfpa (il fondo delle Nazioni Unite per la popolazione) potrebbe registrare numeri in ulteriore crescita a causa dell’incremento demografico. Oggi, infatti, sono circa 700 milioni le donne che si sono sposate quando avevano meno di 18 anni, circa 125 milioni vivono in Africa. Ma se non ci saranno interventi radicali per sradicare questa pratica il numero delle spose bambine continuerà ad aumentare nei prossimi anni fino ad arrivare a 950 milioni entro il 2030 e nel 2050 a un miliardo e 200 milioni di baby spose, la metà delle quali nei Paesi dell’Africa sub-sahariana.
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