Cop29

Il Mozambico annuncia un mega-piano di transizione energetica

Sperando di ottenere finanziamenti alla Cop28, il Mozambico annuncia un ampio piano di transizione energetica. Ma non rinuncia alle bombe climatiche.

Nel giorno in cui a Dubai si apre la ventottesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, il Mozambico ha annunciato un vasto piano di transizione energetica. Un progetto sul lungo termine, che si estenderà fino al 2050, e per il quale serviranno investimenti per 80 miliardi di dollari. Capitali che la nazione africana non è in grado di stanziare da sola: per questo il presidente Felipe Nyusi spera di poter sfruttare proprio la Cop28 al fine di convincere governi, investitori privati e banche multilaterali a sostenere lo sforzo.

Idroelettrico e rinnovo del parco auto nel piano del Mozambico

L’obiettivo del Mozambico è non soltanto di effettuare un cambiamento dei metodi di produzione di energia elettrica, ma anche di superare i continui black-out che affliggono la popolazione, soprattutto in alcune aree del territorio, e impediscono alle imprese di svilupparsi.

Benché occorra aspettare ancora qualche giorno per il documento ufficiale che dettaglierà il piano, è stato anticipato che il governo prevede in particolare di ammodernare le proprie centrali idroelettriche, e a completare il nuovo impianto di Mphanda Nkuwa, al fine di aumentare la capacità della fonte di 2mila megawatt. Verrà poi avviata una transizione del parco auto nazionale, passando dai motori termici a quelli elettrici.

Una manifestazione contro il progetto di struttamento del gas in Mozambico
Una manifestazione contro il progetto di struttamento del gas in Mozambico © Vuk Valcic/Sopa Images/LightRocket via Getty Images

Il mega-progetto fossile al quale Maputo non vuole rinunciare

Anche in questo senso, secondo il governo, si punta a limitare la dipendenza del Mozambico dalle energie fossili. E in particolare dal gas. Peccato però che, dal 2010, nella nazione africana siano stati scoperti vasti giacimenti, e non abbia in alcun modo tentennato nel concedere autorizzazioni a sfruttarli.

In particolare, è il colosso petrolifero francese TotalEnergies ad aver ottenuto il via libera per il progetto Mozambique Lng, osteggiato dalle organizzazioni non governative di tutto il mondo poiché considerato una “bomba climatica”. In una lettera aperta pubblicata alla metà di novembre, 124 ong chiedono che banche e agenzie che concedono crediti all’esportazione (figurano anche la Sace e la Cassa depositi e prestiti) smettano di sostenere il piano.

Coinvolte numerose banche e enti di credito all’esportazione

Attorno al Mozambique Lng aleggiano infatti sospetti di “violazioni continue di diritti umani”, un contesto generale di “ingiustizia economica e di pratiche aggressive di evasione fiscale”. Nonché enormi rischi per gli ecosistemi locali e per il clima della Terra. Forse il miglior piano di transizione per il governo di Maputo dovrebbe partire proprio dal rinunciare a questo progetto devastante.

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