Un gruppo di studenti universitari ha raggiunto la città di Kaifeng l’8 novembre dopo cinque ore di viaggio in sella a biciclette in sharing
Multinazionali del cibo. Ecco i buoni e i cattivi
Dopo un anno dal lancio della campagna Scopri il Marchio, Oxfam mostra quali multinazionali hanno dato segnali di cambiamento in termini di diritti dei lavoratori, rispetto della terra e delle risorse. E il merito è anche un po’ nostro.
Rispetto dei diritti dei lavoratori in particolare delle donne. Rispetto delle risorse naturali come terra e acqua, trasparenza e impegno nella mitigazione dei cambiamenti climatici.
Sono questi i valori ai quali è stato chiesto di dare una risposta e un impegno deciso alle 10 grandi multinazionli del cibo, operanti in tutto il mondo e spesso nei Paesi in via di sviluppo.
“La maggior parte delle 10 grandi sorelle del cibo si sta muovendo nella giusta direzione perché un numero impressionante di consumatori, e gli investitori che controllano migliaia di miliardi del mercato chiede loro di andare oltre il consueto modo di operare”, ha dichiarato Elisa Bacciotti, direttrice Campagne di Oxfam Italia.
Ecco che Mars, Mondelez e Nestlé si sono impegnate ufficialmente nel porre fine alla disuguaglianza di cui sono vittime le donne che coltivano il cacao in Nigeria, Costa d’Avorio, Indonesia e Brasile.
Coca-Cola, una tra i più grandi produttori e acquirenti di zucchero al mondo, ha dichiarato di voler adottare una politica di tolleranza zero al land grabbing lungo le proprie filiere di produzione.
“Durante il primo anno di vita della campagna Scopri il Marchio abbiamo imparato che le aziende sono davvero interessate a rispondere in modo veloce ed efficace, se sono i consumatori a chiedere loro di farlo. Alcune aziende si sono dimostrate più ricettive, altre devono mostrare più coraggio”, sottolinea Elisa Bacciotti. Tra queste PepsiCo che non ha ancora risposto o la General Mills, che crolla all’ultimo posta della classifica.
“Ma il cambiamento è in atto – conclude – una storia vecchissima fatta di terra e lavoro comprati a poco prezzo per produrre cibo a costi sociali e ambientali indicibili sta per finire”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Profilazione razziale, xenofobia nel dibattito politico e omofobia nel report dell’Ecri. Tra le sue richieste c’è quella di rendere indipendente l’Unar.
Più di cento calciatrici hanno inviato una lettera alla Fifa per chiedere di interrompere la sponsorizzazione con la Saudi Aramco
Da questo autunno 7.000 nuovi studenti di San Diego sosterranno corsi che includono una quota di tematiche riservate al clima.
Dopo la non convalida dei trattenimenti dei 12 migranti di Egitto e Bangladesh, l’elenco dei Paesi sicuri viene definito per legge.
La “liana delle anime” è un decotto della medicina indigena dell’Amazzonia che può alterare lo stato psichico di chi la assume, e per questo affascina milioni di persone nel mondo.
Tra le 1.757 barche iscritte alla Barcolana di Trieste, la regata più partecipata del mondo, ce n’era una che gareggiava per Emergency.
Presente al corteo l’attivista svedese ha detto: “Non puoi dire di lottare per la giustizia climatica se si ignora la sofferenza dei popoli emarginati”.
Tutti i premi che sono stati assegnati, giorno per giorno, nel campo della medicina, fisica, chimica, letteratura, pace ed economia.