La campagna Vote for animals, promossa da Lav e altre organizzazioni, mira a far assumere a candidati e partiti un impegno maggiore sul tema dei diritti animali.
Se questo (che dà fuoco alle corna di un toro) è un uomo
La crudele manifestazione tradizionale del toro infuocato, svoltasi nel paese spagnolo di Foios, è terminata con la morte dell’animale.
La chiamano “toro embolado” (letteralmente “toro infuocato”), o “bou embolat”, è un’antica pratica spagnola, di origine pagana, che prevede di legare alle corna di un toro delle palle di cotone e stoppa ricoperte di catrame o pece e poi dargli fuoco, lasciando correre l’animale in preda al panico per le strade. Come si possa trovare divertente lo spettacolo di un altro animale che impazzisce di dolore e paura è davvero un mistero, ma si sa, in nome della tradizione spesso vengono compiute le più grandi atrocità.
La morte del toro di Foios
Lo scorso 22 luglio la manifestazione del toro embolado si è svolta nel paesino di Foios, a nord di Valencia. Come di consueto l’animale è stato immobilizzato a un palo, dopodiché gli hanno dato fuoco alle corna e gli spettatori si sono preparati a godersi lo “spettacolo”, ma qualcosa è andato storto. Dopo essere stato slegato, con le fiamme che gli lambivano il volto, il bovino in preda ad un folle terrore si è scagliato contro il palo a cui era legato fino a pochi minuti prima, morendo sul colpo e ponendo così fine alla sua agonia, tra la delusione degli astanti che avrebbero probabilmente voluto godersi lo spettacolo più a lungo.
Le immagini potrebbero urtare la vostra sensibilità
https://www.youtube.com/watch?v=XXkxzcWee50
Una tortura gratuita
“L’animale non ha sofferto”, hanno dichiarato gli organizzatori della festa di Foios. Le immagini dell’accaduto, pubblicate su Facebook dall’associazione Bulls Defenders United, raccontano però una realtà ben diversa. Non è affatto iperbolico il termine “tortura” riferito a questa usanza che terrorizza, ustiona, ferisce e uccide ogni anno numerosi tori. In diversi hanno parlato di suicidio per la morte del toro, certamente nessuno può stabilire cosa passasse nella mente dell’animale in quegli attimi concitati, ma probabilmente il fuoco ha terrorizzato a tal punto l’animale che di istinto è scattato in avanti schiantandosi contro il palo.
Il toro non vince mai
La pratica del toro embolado prevede che l’animale sia legato a un palo e poi, come detto, incendiato all’altezza della testa. Come se non bastasse spesso gli animali vengono pungolati e infastiditi (nel video della festa di Foios si può vedere un uomo che tira la coda al toro). A differenza della corrida in questa manifestazione non è prevista l’uccisione dell’animale, però il toro viene solitamente accecato dai lapilli di fuoco e ustionato su testa e dorso. Il finale, in ogni caso, è sempre quello, anche se il toro resiste alla tortura e non muore durante la “festa”, viene caricato su un camion e condotto al mattatoio.
Salvare la tradizione ma senza crudeltà
Le tradizioni sono un aspetto fondamentale della nostra identità e contribuiscono ad alimentare la coesione nelle comunità, non vi è alcun dubbio. È altrettanto indubbio che non sempre tali usanze sono positive ed è giusto abbandonare quelle fondate su presupposti sbagliati o adattarle all’epoca corrente. Molti comuni spagnoli hanno infatti sostituito i tori in carne e ossa con tori meccanici alle cui corna vengono fissati petardi e fuochi d’artificio. Il valore simbolico della tradizione resta intatto, ma senza abusare di un altro essere vivente.
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