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A San Francisco spunta un murale gigante dedicato a Greta Thunberg
La giovane attivista svedese ancora una volta è il simbolo della lotta ai cambiamenti climatici. Questa volta a San Francisco, con un murale gigante che la raffigura realizzato da Andrés Pereoselli, in arte Cobre.
I suoi grandi occhi blu, lo sguardo un po’ preoccupato, l’espressione del volto che ricorda la tenacia con cui la sedicenne svedese sta combattendo in difesa del clima. È il murale gigante dedicato a Greta Thunberg che sorge sul fianco di un edificio di Mason street, vicino a Union square, nella città di San Francisco. A realizzarlo è stato l’artista argentino Andrés Pereoselli, conosciuto dal mondo come Cobre, che per due settimane ha lavorato alla sua opera a tema ambientalista, dipingendo quattro piani del palazzo. L’inaugurazione è avvenuta martedì 12 novembre, con anche una piccola sorpresa.
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L’arte in difesa del clima
Non è la prima volta che il volto dell’attivista finisce sui palazzi, così come non è il primo murale che mira alla sensibilizzazione sui cambiamenti climatici. A Istanbul, nel quartiere Kadikoy, c’è un ritratto dell’attivista realizzato dagli artisti portoghesi Dheo e Pariz One. A Bristol l’opera di Jody Thomas raffigura la giovane con metà volto sott’acqua. A San Francisco, ancora una volta, è stato affidato all’arte il compito di risvegliare le coscienze. “Di solito la mia arte non ha niente a che fare con la politica – spiega l’artista – ma questa volta penso sia importante, la questione del clima è importante”. E urgente. Lo hanno capito i fondatori della ong One atmosphere, che ha finanziato il progetto e ha coinvolto l’artista per realizzare il murale. Paul Scott, direttore esecutivo del gruppo non-profit, è convinto che “quando le persone passeranno, saranno colpite dall’immagine e, spero, ciò contribuirà ad aprire i loro cuori e le loro menti alla lotta di Greta. La sua voce parla di verità e sacrificio in un’epoca in cui bugie ed egoismo sembrano essere la regola”.
La giovane, che ha dato vita al movimento dei Fridays for future, è ormai il simbolo di una lotta che va avanti da tempo e che, inevitabilmente – e forse per fortuna –, ha coinvolto la sfera politica. Thunberg ha saputo comunicare l’urgenza di agire, la necessità di adottare misure eccezionali in difesa del clima, il ruolo fondamentale della stampa nell’informare l’opinione pubblica in modo puntuale e obiettivo. A dirlo è Cobre stesso: “Siamo praticamente all’inizio della nostra estinzione, quindi se non facciamo nulla in questo momento, sarà troppo tardi. Quest’opera è diversa dalle altre perché ha un messaggio politico: voglio che la gente, vedendola, ci pensi. Vorrei che questo murale suscitasse un dibattito tra amici, del tipo… Hai visto il murale di Greta? Di cosa si tratta? Cambiamenti climatici”. Alla fine, si parte sempre da qui: una presa d’atto.
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Un’opera (ovviamente) a basso impatto ambientale
Poiché molte persone hanno chiesto sui social informazioni circa l’impatto ambientale del murale di Cobre, One atmosphere ha risposto con un post su Instagram fornendo qualche dettaglio in più. La maggior parte della vernice utilizzata è una vernice acrilica per esterni a base d’acqua, solo le rifiniture sono state realizzate con bombolette spray ma senza cfc, sostanze chimiche estremamente dannose per l’ambiente. Bombolette e scatole saranno riciclate – anche se le prime verranno impiegate prima come parte di un altro progetto artistico – e sono state ritirate e consegnate da un veicolo elettrico. Anche l’artista e gli organizzatori per gli spostamenti hanno utilizzato esclusivamente auto o scooter elettrici o i loro stessi piedi. E l’ascensore usato da Cobre per dipingere? Elettrico anche lui, non diesel.
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Un’inaugurazione a suon di musica
L’inaugurazione con dedica del murale – si diceva – è avvenuta il 12 novembre alla presenza dell’artista, degli organizzatori e di tutti coloro che volevano parteciparvi. Con una piccola sorpresa: Jonathan Ring della San Francisco symphony, ispirato dalla tenacia di Thunberg, aveva appena finito di comporre Fanfare for Greta per un’orchestra sinfonica di ottoni e timpani.
Una coincidenza, sembrerebbe. Ciò non toglie che la banda di ottoni – composta da due dozzine di giovani musicisti – del Conservatorio di San Francisco ha volontariamente suonato il pezzo di Ring in strada, sotto il murale, come parte della dedica. Un bellissimo inno di diverse forme d’arte all’ispirazione e alla speranza che Greta rappresenta.
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