Con una sentenza storica, la Cassazione conferma la condanna per il comandante italiano che ha consegnato 101 migranti alla Libia.
Il muro della gentilezza di Milano. L’unico muro che piace perché fa del bene
Si viene di giorno o di notte, si può portare qualcosa o lo si prende. Accanto alla Fabbrica del vapore sorge il Muro della gentilezza, che abbraccia i senzatetto ma non solo.
È questa la Milano che piace. Quella gentile, solidale, quella attenta. Non solo a essere città d’avanguardia nel panorama internazionale, ma che ha un occhio di riguardo anche a chi ha bisogno. Questa volta il merito è dei ragazzi del collettivo Tempio del futuro perduto, insieme al sostegno dei Sentinelli di Milano, che stanno ristrutturando uno spazio da tempo abbandonato della Fabbrica del vapore. È qui, in via Luigi Nono, che è nato il primo Muro della gentilezza della città. L’unico muro buono e tollerabile dei nostri tempi, su cui si possono appendere indumenti che non si usano più e metterli a disposizione di chiunque ne abbia bisogno. Inaugurato martedì 7 gennaio, in poco tempo ha visto tantissime donazioni. “Qui si può venire anche di notte – racconta una giovane volontaria – ed è questo il bello. Non devi nemmeno bussare, prendi ciò che ti serve”.
Cosa c’è sul muro della gentilezza
Cappotti, sciarpe, cappellini, cuscini, maglioni, stivali. Ma anche libri e spazzolini. Si trova di tutto sul muro della gentilezza e per prendere qualunque cosa non è necessario chiedere. Si arriva e si dona, così come si prende e ce ne si va. Di giorno e di notte. È proprio questo il bello del wall of kindness: si aiuta chi ha bisogno abbattendo il muro – visto che di questo parliamo – della vergogna e della dignità. Chi normalmente non si metterebbe in fila alla Caritas, chi prova imbarazzo a mendicare, chi non vuole chiedere una mano, qui silenziosamente può farlo. “L’obiettivo che vogliamo raggiungere – spiega Matteo Bolognini, vicepresidente dell’associazione Nuovo Rinascimento – coinvolgendo i ragazzi, ma non solo, nelle iniziative come quella del muro della gentilezza, è di restituire a tutti il loro futuro perduto. Quando accadrà questo posto si chiamerà soltanto tempio del futuro”.
Leggi anche: 9 piccoli gesti di straordinaria umanità dalla crisi dei rifugiati
In attesa di quel momento i ragazzi del collettivo raccolgono indumenti (già da diverso tempo), in modo tale che non si esauriscano. “Alcuni capi li diamo alla Caritas – continua Bolognini – o ad altri enti che li distribuiscono ai più poveri, altri li teniamo per il muro”. Oltre a questa bella iniziativa, in questo spazio – attivo da un paio di anni – si organizzano corsi, concerti, mostre. Tutto all’insegna della condivisione.
I muri della gentilezza già esistenti
Ma di “gentili” non ce ne sono solo a Milano. Anzi, Milano segue una serie di iniziative già esistenti. Il primo muro della gentilezza è comparso in Iran, nel 2015. Dopo di lui, a ruota, si sono diffusi in Pakistan, Cina, Svezia nella città di Uppsala. E poi nel 2016 anche in Italia, a Roma, sulla Cassia. Qui l’esperimento purtroppo è fallito “per mancanza di gestione”. Ma fanno ben sperare quelli esistenti a Bologna o in Friuli, dove è stato pensato il cappotto sospeso: gli abiti anziché appenderli al muro, si appendono su un albero. Tutte idee solidali e – perché no? – sostenibili. Perché la sostenibilità è umana.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Numerose ong hanno sottolineato la situazione drammatica della popolazione palestinese a Gaza, chiedendo a Israele di rispettare il diritto umanitario.
Vida Diba, mente di Radical voice, ci parla della genesi della mostra che, grazie all’arte, racconta cosa significhi davvero la libertà. Ed esserne prive.
L’agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva (Unfpa) e il gruppo Prada hanno lanciato un programma di formazione per le donne africane.
Amnesty International ha pubblicato un manifesto elettorale in 10 punti rivolto ai partiti italiani: “I diritti umani non sono mai controversi”.
Si tratta di Zahra Seddiqi Hamedani ed Elham Choubdar colpevoli, secondo un tribunale, di aver promosso la “diffusione della corruzione sulla terra”.
Dal 2 al 4 settembre Emergency ricorderà che la pace è una scelta realmente perseguibile a partire dalla conoscenza e dalla pratica dei diritti umani.
Il Comune di Milano lo faceva già ma smise, attendendo una legge nazionale che ancora non c’è. Non si può più rimandare: si riparte per garantire diritti.
Le persone transgender hanno ora il diritto alla piena autodeterminazione a Milano grazie al primo registro di genere in Italia.