La città di New York deve fronteggiare le conseguenze dei cambiamenti climatici, a partire dall’innalzamento del livello dei mari
Per difendersi dalle inondazioni, è stato predisposto un sistema di mure e chiuse lungo quattro chilometri
Il costo previsto per l’opera è di 1,45 miliardi di dollari
I cambiamenti climatici, tra gli innumerevoli impatti di cui sono responsabili, stanno provocando un progressivo innalzamento del livello dei mari. Per questo le città costiere di tutto il mondo sono a rischio. In questa categoria rientra anche l’iconica New York: la Grande Mela è bagnata dall’oceano Atlantico che circonda la Statua della Libertà e la popolosa isola di Manhattan.
Per evitare i rischi dovuti al riscaldamento globale, la città sta erigendo un sistema di mura e chiuse per un costo faraonico di 1,45 miliardi di dollari. Si tratta di precauzioni preventive dopo che negli ultimi anni tempeste e uragani hanno evidenziato la debolezza di New York di fronte a condizioni meteorologiche estreme. Lo skyline di una delle megalopoli più famose al mondo non è destinato a cambiare, ma le autorità sono dovute correre ai ripari per salvaguardare il territorio.
After major storms highlighted New York’s weaknesses in the face of climate change, the city is erecting a $1.45-billion system of walls and floodgates to protect it from rising sea levels. https://t.co/EK2Pkh8ejI
New York è particolarmente vulnerabile di fronte cambiamenti climatici. Gli esperti temono che il livello del mare salirà di 20-75 centimetri entro il 2050. Tale aumento potrebbe porre sott’acqua alcune zone della città, in particolare l’isola di Manhattan. I rischi sono già noti agli 8,5 milioni di newyorchesi per quanto successo nel recente passato: l’uragano Sandy nel 2012 e le tempeste Ida e Henri quest’estate hanno causato miliardi di dollari di danni alla città e oltre 50 morti.
Per questo sono iniziati i lavori nell’area sud-est di Manhattan per erigere un sistema integrato di quattro chilometri di parchi rialzati, dighe, argini e paratoie mobili. Al fine di creare una linea continua di protezione contro l’innalzamento del livello del mare e la crescente minaccia di tempeste costiere più forti e più gravi provocate dal cambiamento climatico. Il complesso di protezione sarà alto circa 5 metri. Una sezione è già stata ultimata tra la 23esima e la 20esima strada.
«New York sarà al sicuro»
“Questo progetto manterrà i newyorchesi al sicuro dalle tempeste costiere e dall’innalzamento dei mari per i decenni a venire. Se le proiezioni per l’innalzamento e le mareggiate peggioreranno rispetto a quanto crediamo ora, possiamo effettivamente aggiungere centimetri al muro per creare ulteriore protezione. Investiremo anche nei servizi e miglioreremo l’accesso agli spazi pubblici nell’East Side di Manhattan”, ha affermato la portavoce Jainey Bavishi dell’ufficio del sindaco Bill de Blasio, che ha lasciato la carica al neoeletto Eric Adams.
Le protezioni nell’Atlantico sono attese da molti cittadini di New York che hanno subito danni causati dai cambiamenti climatici. “Ogni giugno, comincio a guardare le previsioni per la stagione degli uragani e li seguo dai Caraibi perché so che abbiamo poco tempo a disposizione”, ha affermato Marco Pasanella, titolare di un negozio di vini vicino l’area South Street Seaport nei pressi dell’oceano. L’anno scorso il suo magazzino si è allagato a causa delle piogge continue, rovinando mesi di lavoro.
La costruzione delle dighe è solo una parte di un progetto più ampio annunciato nel 2013, quando la città ha rivelato un piano da quasi 20 miliardi di dollari per garantire la “resilienza climatica”. Perché i cambiamenti climatici non risparmieranno nessuno sulla Terra.
La comunità energetica nata all’inizio degli anni Duemila è diventata un porto sicuro nella Florida esposta alla minaccia degli uragani, grazie a una pianificazione efficiente basata su innovazione e fonti rinnovabili.
Attorno alle 2:30 di notte ora italiana l’uragano Milton ha raggiunto il territorio della Florida, negli Stati Uniti, preceduto da una raffica di tornado.