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Ascoltare musica quando si guida fa bene al cuore: la playlist di LifeGate Radio da ascoltare in macchina
Secondo uno studio che ha coinvolto anche l’Università di Parma, ascoltare musica mentre si guida aiuta a regolare il battito cardiaco. Cosa dice la scienza sul perché fa bene alla salute.
La musica ha un fascino che basta a calmare il cuore più selvatico, ad addolcire le rocce, o a piegare una quercia nodosa.La sposa in lutto di William Congreve, 1697
Un fiume di luci bianche e rosse, il gas di scarico che si erge da colonne di auto immobili, suoni di clacson che irrompono nello stallo dell’ora di punta. Guidare dovrebbe essere un piacere ma per molti è anche una fonte quotidiana di stress. L’unico conforto nel traffico è accendere l’autoradio e ascoltare della buona musica: un gesto semplice e naturale i cui benefici psicofisici non sono da sottovalutare.
Lo stress alla guida è associato a una più alta probabilità di soffrire di complicazioni cardiovascolari e “l’ascolto della musica potrebbe essere una misura preventiva a favore della salute cardiovascolare in situazioni di stress intenso, come la guida durante gli orari di punta”, spiega l’esperto di fisiologia Vitor Engrácia Valenti, autore insieme ad altri ricercatori di uno studio pubblicato a ottobre di quest’anno. Secondo l’indagine dell’Università statale di San Paolo, in Brasile, quella di Oxford Brookes nel Regno Unito e dell’Università di Parma, infatti, ascoltare la musica alla guida riduce lo stress cardiaco.
Ascoltare musica mentre si guida è un antistress
Che la musica ci rilassi in situazioni tese potrebbe sembrare un’affermazione intuitiva, ma in realtà la scienza sa ancora relativamente poco del perché il cervello umano e il nostro sistema nervoso siano in grado di distinguere la musica dal semplice rumore e perché ascoltarla ha effetti benefici per la salute. Per testare le caratteristiche antistress della musica, lo studio sopra citato ha coinvolto cinque donne tra i 18 e 23 anni (i ricercatori spiegano che è stato utilizzato un campione solo femminile per omogeneità) nella città di Marília, in Brasile.
Le partecipanti hanno dovuto guidare per tre chilometri, venti minuti circa, durante l’ora di punta in una delle zone più trafficate della città, un giorno con la musica accesa e l’altro no. Il cardiofrequenzimetro indossato dalle guidatrici ha permesso ai ricercatori di concludere che l’ascolto della musica riduce lo stress sul cuore perché incrementa la variabilità della frequenza cardiaca, un cambio spontaneo dei tempi di contrazione tra un battito e l’altro (di pochi millisecondi), sintomo di un cuore in buona salute.
E aumenta l’attenzione
Oltre a ridurre lo stress, la musica aumenta anche il grado di attenzione. Si teorizza che il suo ascolto renda più efficiente la trasmissione nervosa nella parte destra della corteccia cerebrale, quella che controlla le funzioni cerebrali superiori, migliorando le prestazioni cognitive. D’altro canto, si potrebbe pensare che sia un elemento di distrazione al volante perché richiede uno sforzo mentale ulteriore a quello già esercitato per guidare: questo può succedere soprattutto se viene ascoltata a volume eccessivo, come suggerisce uno studio canadese e tedesco del 2007 che ha misurato i tempi di reazione dei guidatori, che sono peggiorati quando gli individui sono stati soggetti a uno stimolo auditorio di 95 decibel (paragonabile al volume di un tagliaerba) rispetto a 53 decibel.
Ma un’indagine dell’Università di Groningen, nei Paesi Bassi, del 2012 non ha riscontrato che la musica contribuisca a peggiorare la guida (anche se in questo caso non sono state prese in considerazioni differenze di volume). Anzi, in alcune circostanze è stato associato a un suo miglioramento. Un fatto che i ricercatori ipotizzano sia legato alle strategie cognitive compensatorie che i guidatori devono adottare per regolare il suddetto sforzo cerebrale. Il nostro cervello, infatti, deve gestire flussi continui di informazioni e una squadra di ricercatori dell’Università di Medicina di Stanford, negli Stati Uniti, ha usato la musica per studiare questo processo, conosciuto come “event segmentation” (letteralmente, segmentazione degli eventi). La musica attiva le parti del cervello coinvolte nell’attenzione e nel fare previsioni, e lo studio suggerisce una sua possibile funzione nell’evoluzione umana (ancora non del tutto compresa): trattandosi di uno stimolo a cui siamo soggetti per un certo periodo di tempo, l’ascolto della musica potrebbe servire ad abituare il cervello ad anticipare gli eventi e mantenere alto il livello di attenzione.
Una playlist da ascoltare in macchina
Per allenare il cervello, ridurre lo stress e aumentare la consapevolezza alla guida – ma soprattutto per farvi compagnia nei vostri spostamenti quotidiani – abbiamo creato una playlist rilassante ma allo stesso tempo ritmata pensata per i guidatori che vogliono concedersi un momento per sé anche dietro al volante.
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