Il bike delivery, la consegna dell’ultimo miglio in bicicletta, rappresenta una valida soluzione per ridurre l’impatto ambientale nelle aree urbane.
Napoli svolta verso la mobilità sostenibile con metro e parcheggi “green”
Intervista a Edoardo Cosenza, assessore alla mobilità del Comune di Napoli: “Bus elettrici, piste ciclabili e mezzi in sharing, ecco come ci muoveremo”.
A Napoli la mobilità è in primo luogo una questione di spazio. Piste ciclabili, parcheggi, corsie preferenziali: ogni qual volta si pianifica un intervento che potrebbe rendere più agevoli gli spostamenti dei cittadini, bisogna fare i conti con un tessuto urbano molto particolare. Per questo motivo, ci spiega l’assessore alla mobilità Edoardo Cosenza, si è scelto di puntare in primo luogo su un sistema metro più efficiente. Ma per centrare la sfida della mobilità sostenibile ci si sta muovendo anche in altre direzioni, dai bus elettrici alle piste ciclabili, fino ai mezzi in sharing.
Recentemente ha dichiarato che “per avere una vera mobilità sostenibile a Napoli, la prima questione da risolvere è avere un sistema metro efficiente”. Come vi state muovendo su questo fronte?
Il sistema delle metro a Napoli è molto complesso dal punto di vista amministrativo. Alcune linee sono gestite dall’Anm, la concessionaria del Comune, altre dalle Ferrovie dello Stato e altre ancora dalla Regione Campania. Per quanto riguarda i percorsi di nostra competenza, ci stiamo concentrando in particolar modo sulla linea 1: nei prossimi anni entreranno in esercizio 19 nuovi treni e già dal 2024 contiamo di aprire alcune nuove stazioni, tra le quali quelle del centro direzionale e del tribunale. Entro il 2026 sarà completato l’intero anello della linea 1 che collegherà molti punti essenziali della città – aeroporto, porto, principali stazioni ferroviarie e policlinico – con treni da 1.250 passeggeri in transito ogni 3 minuti. Anche la linea 6, che attualmente collega il quartiere di Fuorigrotta con Mergellina, diventerà di grande rilevanza grazie all’interscambio con la linea 1 in piazza Municipio. Per quanto riguarda infine la linea 10, che collegherà Afragola a Napoli con treni a guida autonoma, è previsto un investimento di 2 miliardi di euro, dei quali 1,2 già disponibili.
A di là della metro, punterete con maggiore decisione sui tram o sui bus elettrici?
Siamo in una fase storica di forte competizione tra queste due forme di mobilità. A mio avviso, in prospettiva, aumenterà il numero di bus elettrici perché ormai consentono di trasportare lo stesso numero di passeggeri senza dover installare cavi e binari. Il vero tema è riuscire a garantire la circolazione di questi mezzi lungo corsie preferenziali.
Elettrificherete tutta la flotta dei bus entro il 2026?
Entro quella data avremo 275 bus elettrici in esercizio in città, insieme a quelli a basso impatto ambientale che ci consentiranno di contare su una flotta di circa 500 mezzi. Il parco bus napoletano è già di buon livello dal punto di vista delle emissioni inquinanti, per cui vogliamo eliminare solo quelli meno efficienti. Sempre in ottica 2026, abbiamo inoltre completato un concorso pubblico per assumere 275 nuovi autisti che entreranno rapidamente in servizio; inoltre abbiamo una graduatoria di oltre 500 idonei da cui potremo attingere per ulteriori bus.
Per la sua conformazione la città non rende sempre agevole un utilizzo quotidiano della bici. Come interverrete per aumentare l’offerta di piste ciclabili?
Anche grazie ai fondi del Pnrr e del Piano strategico nazionale per la mobilità sostenibile, realizzeremo oltre 35 nuovi chilometri di piste ciclabili. Abbiamo suddiviso i progetti in tre grandi aree. Per quella nord, nella zona di Scampia, è stata già assegnata la gara, mentre per il lotto Fuorigrotta e per quello Barra/Ponticelli i progetti sono in fase di approvazione. Puntiamo inoltre a migliorare la ciclabile sul lungomare, fermo restando che per questioni di spazio non sarà possibile realizzare nuovi percorsi ciclabili nel centro storico.
Il 31 maggio scadrà la sperimentazione dei monopattini elettrici iniziata nel periodo del Covid. Che bilancio traccia di questa esperienza e quali linee seguirete per il prossimo futuro?
Il bilancio è positivo e la nuova gara è già pronta: passeremo da uno a tre gestori che garantiranno mezzi sicuri e avanzati dal punto di vista tecnologico. Più in generale, il tema principale resta quello di garantire la sicurezza; non tanto per i monopattini in sharing quanto piuttosto per quelli privati, che spesso sono fuori controllo dal punto di vista delle norme di sicurezza e delle regole relative al parcheggio.
I servizi in sharing sono apprezzati dai cittadini di Napoli? E in che misura possono contribuire a rendere la mobilità più sostenibile?
Questi servizi sono apprezzati dalla cittadinanza e possono fornire un importante contributo nella transizione verso la mobilità sostenibile. In una città come la nostra, però, il vero tema è quello delle aree di sosta: a Napoli ci sono pochi parcheggi ed è difficile destinare un numero congruo di aree ai mezzi in condivisione. Nelle nuove stazioni che realizzeremo prevedremo anche nuovi parcheggi riservati alle auto elettriche e a quelle in sharing: non sono per la demonizzazione dei nuovi parcheggi, ma per la realizzazione di parcheggi green.
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