Le emissioni di gas serra continuano a crescere senza sosta e senza paura. Perché i primi a essere incoscienti e a sfidare il clima siamo noi.
La Nasa avverte: il livello dei mari aumenta più velocemente del previsto
8 centimetri dal 1992. Complici lo scioglimento dei ghiacci dei poli e il riscaldamento degli oceani. “Probabile che peggiori”.
Le stime dell’Ipcc si sono rivelate, molto probabilmente, troppo caute. È quanto hanno affermato i ricercatori della Nasa lo scorso mercoledì in una conferenza, durante la quale hanno dichiarato che il livello dei mari è aumentato di 8 centimetri dal 1992, molto più velocemente di quanto registrato negli ultimi 50 anni.
Ed “è probabile che peggiori”, ha affermato Steve Nerem, geofisico dell’Università del Colorado. Complici i cambiamenti climatici, il rapido scioglimento dei ghiacci e il riscaldamento degli oceani. “Sono in corso cambiamenti significativi sulle lastre di ghiaccio”, scrive il Guardian riportando le parole di Eric Rignot, glaciologo presso l’Università della California a Irvine. “Ci vorrebbero secoli per invertire la tendenza”.
Non si tratta di catastrofismo, di ineluttabilità, ma di prendere atto che ci troviamo già di fronte al cambiamento della faccia del pianeta e che è urgente pianificare attività di adattamento, in particolare per chi vive in prossimità delle coste. Basti pensare che si stima siano circa 150 i milioni di persone a vivere a un metro dal mare. “Abbiamo dati sufficienti per calcorare quali saranno gli impatti per i prossimi 100 anni”, ha sottolineato Tom Wagner, scienziato della Nasa.
Lo scienziato, come riporta invece Rttc news, ha spiegato come il livello dei mari potrebbe aumentare di 3 metri alla fine del secolo, se i ghiacci dovessero sciogliersi rapidamente. “Abbiamo la prova che le piattaforme glaciali si stanno svegliando, ma abbiamo bisogno di capire meglio la situazione, prima di potre dire di essere di fronte a un loro rapido scioglimento”.
Nel frattempo l’Esa ha registrato lo scorso lunedì, uno degli iceberg più grandi mai visti, al largo della Groenlandia. Con una superficie pari a quella dell’intera isola di Manhattan.
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