Natale, per una rinascita interiore

Un evento che non appartiene solo ai Cristiani, agli occidentali o ai bianchi. La celebrazione del Natale rappresenta un evento spirituale di portata universale che riguarda ogni singolo individuo sulla Terra.

La celebrata nascita del bimbo, del figlio di Dio – presente in
miti e riti di tutti
i tempi
e le tradizioni – può essere letta
simbolicamente come la venuta alla luce della scintilla divina che
è in ognuno di noi. Silesius, poeta tedesco del 1600,
scriveva: “Anche se il Cristo si incarna mille volte a Betlemme, ma
non in te, la tua anima sarà persa”. La parola inglese
Christmas vuol dire letteralmente “formare o far nascere il
Cristo”, ma vuol dire farlo nascere in sé, aprirsi alla
scintilla divina che anima ogni essere umano e farla discendere e
incarnare nella
personalità
.

La nascita di Gesù Cristo a Betlemme duemila anni fa –
scrive il sociologo e antropologo Peter Roche De Coppens –
rappresenta l’immagine, il simbolo, l’archetipo della nascita della
coscienza spirituale nella nostra anima, nella nostra coscienza
umana.

De Coppens, membro dell’Accademia delle Scienze di New York e
consulente spirituale alle Nazioni Unite, ha conosciuto
personalmente Roberto Assagioli e la sua visione del Natale
riprende la visione dell’uomo cittadino di due
mondi
, quello materiale e quello spirituale, del
fondatore della Psicosintesi.
Solo quando ci “risvegliamo” alla nostra completa natura cominciamo
ad apprezzare davvero tutto quanto la vita offe: il miracolo della
vita quotidiana, il valore degli affetti e delle relazioni di
qualità, le innumerevoli meraviglie a cui il fatto stesso di
essere vivi ci permette di compartecipare, la profonda
soddisfazione interiore di realizzare i propri
talenti
e trasformarli in attività e opere utili,
anche ad altri; questo è quanto la vita offre, più
che la vanagloria di cariche onorifiche, oggetti in quantità
o conti in banca ben pasciuti. Questo si palesa come evidente agli
occhi di chi rinasce, di chi lascia uno spazio, nella propria
interiorità, disponibile alla nascita del bambino di
luce.

Questo evento diventa così – sempre citando Coppens – uno
dei più grandi momenti non solo di questa vita, ma di tutta
la nostra evoluzione. E’ l’incrocio, è il punto di
culminante di una lunga preparazione, inconscia e conscia, per
giungere ed entrare in un livello di coscienza e di essere
qualitativamente differente. E’ una mutazione evolutiva che
è tanto grande, se non ancora più grande, del
passaggio dal regno animale al regno umano, dalla natura alla
società, e che richiede un lungo periodo di incubazione
e di
preparazione
.

La storia della nascita di Gesù, con le sue immagini, i
suoi simboli e i suoi eventi, diventa così il glifo, il
prototipo universale, di ciò che, al momento giusto, deve
succedere a ciascuno di noi: la nascita della
luce
nella nostra personalità.

Buon Natale, a tutti!

Marcella
Danon

 

Immagine: Nascita di
Gesù
, Giotto, (Assisi, Basilica Inferiore),
particolare.

Bibliografia: Peter Roche De
Coppens, Lo sviluppo dell’uomo nuovo, Edizioni
L’età dell’Acquario, 1989.

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