Vecchi e nuovi ogm sono sottoposti alle stesse regole, ma ora le cose potrebbero cambiare. Una petizione vuole evitare questo rischio.
“National Geographic Italia”, maggio 2002: copertina sul tema “cibo sicuro”
Una scelta particolare e innovativa per l’edizione italiana.
La redazione italiana del prestigioso mensile americano ha
deciso di aprire il numero di maggio ’02 con una copertina insolita
e particolare. Mentre l’edizione americana ha in copertina la foto
di un reperto Inca (una mummia), la redazione delle Edizioni La
Repubblica ha puntato tutto sulla sicurezza alimentare, con un
lungo speciale sui temi dell’igiene, dei contaminanti, della
manipolazione genetica.
Una scelta notevole, particolare e, dato il taglio della rivista,
comunque coraggiosa.
“Come di consueto la casa madre americana ci ha proposto una serie
di immagini, di layout di copertina” ha detto a LifeGate Michele
Gravino, curatore del ‘pezzo forte’ sul cibo. “In redazione abbiamo
seguito il nostro intuito: ‘cibo sicuro’ è uno dei temi di
più forte e immediato interesse, e l’immagine doveva essere
capace di catalizzare quest’attenzione del pubblico italiano. E non
solo: en passant, la stessa copertina poi l’ha fatta anche
l’edizione francese”.
Il servizio
giornalistico americano, di Jennifer Ackerman, è stato
praticamente riscritto dalla redazione italiana, mantenendo i due
filoni d’indagine: “cibo: quanto sicuro?” e “OGM, quanto
sicuri?”.
“Abbiamo fornito nuovi approfondimenti e dato conto del dibattito
italiano ed europeo, scottante, soprattutto su temi quali gli OGM:
questo perché negli USA la discussione si svolge a un
livello molto diverso dal nostro, e diverse sono le reazioni
all’ingresso degli OGM nell’alimentazione quotidiana. In Italia e
in Europa invece l’interesse è accesissimo, e la fame
d’informazioni maggiore”.
Informazioni profuse in abbondanza da pag. 1 a pag. 50 del numero
in edicola: dati e notizie provenienti dagli Usa, dall’Italia, da
ogni parte del mondo.
Si tratta di igiene, contaminazioni batteriche e rischi incrociati
(meglio i cibi preconfezionati o quelli crudi?), di metodi di
coltivazione e allevamento, degli effetti dell’uso di pesticidi,
ormoni, antibiotici. Si possono leggere approfondimenti di
rilevanza globale: il nesso tra il cibo, la geografia e le
condizioni economiche, le politiche alimentari continentali di USA
ed Europa…
Per la verità alcuni titoletti, nelle parti riferite al tema
OGM, parrebbero inclini a una certa tolleranza. Per esempio, si
legge in risalto: “Quando abbiamo iniziato a modificare
geneticamente i nostri cibi? Da ben più tempo di quanto
s’immagini”, argomento principe dei fautori del transgenico;
oppure: “I cibi biotech sono sicuri? Sì, fino a prova
contraria” – si potrebbe tranquillamente ribattere “NO, fino a
prova contraria”. Tolleranza subito controbilanciata, però,
da un apparato informativo davvero imponente, onesto ed
equilibrato, preparato proprio dalla redazione italiana.
“Per questo” conclude Michele Gravino “il giornale non vuole
lanciare battaglie o impegnarsi politicamente. Il nostro compito
è informare, affrontare gli argomenti con rigore
scientifico, mettere i lettori in grado di scegliere proponendo
loro più possibili letture”.
Approfondire, scandagliare con questa profondità il tema
equivale proprio a metterne in luce i più nascosti recessi,
ad “esplorarlo”. Missione che, al National Geographic, riesce
spontanea…
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La Commissione europea apre ai nuovi ogm e, al contrario di quanto stabilito da una sentenza della Corte Ue, sostiene la necessità di una nuova legislazione per regolamentarli.
Bloccato alla Camera quello che, secondo un fronte di associazioni, era un rischio di apertura ai nuovi ogm. Lo stesso giorno il Senato ha approvato all’unanimità la legge sul biologico.
La Fda ha ritenuto sicuro il consumo alimentare di maiali ogm e ha espresso parere positivo sul loro potenziale utilizzo nella produzione di farmaci e nei trapianti di organi.
La folle corsa al cibo fake, come la carne finta creata con la soia ogm, ignora l’importanza della diversità dei nostri cibi e delle culture alimentari. È una ricetta per accelerare la distruzione della Terra e della nostra salute.
Entro l’anno nei fast food statunitensi saranno venduti gli Impossible burger, hamburger completamente vegetali che hanno il sapore e l’aspetto della carne.
Monsanto nel mirino dei giudici per i suoi prodotti a base di glifosato, questa volta in Brasile dove l’erbicida è ampiamente utilizzato per le colture intensive di soia.
Secondo la Corte di Giustizia europea le tecniche di mutagenesi potrebbero comportare gli stessi rischi per l’ambiente e la salute degli ogm.
Uno studio recente afferma che il mais ogm non comporterebbe rischi per la salute umana, animale e ambientale: FederBio, dopo averlo attentamente analizzato, ne elenca tutte le inesattezze. E le segnala ai comitati etici delle università che lo hanno divulgato.