Roberta Redaelli, nel suo saggio Italy & Moda, raccoglie le voci del tessile. E invita il consumatore a fare scelte che lo spingano alla sostenibilità.
La natura da indossare
Indossare un elemento vegetale per sentirsi in sintonia con la natura. È questa l’idea di tre designer donne che esprimono così la propria creatività.
Si fa strada un nuovo concept di progetto empatico che mette in stretta relazione il corpo con la natura, che abbandona gli stereotipi e i materiali tradizionali per una visione innovativa e più intima di cosa è davvero prezioso. A partire dalle esperienze creative di tre progettiste – Bernadette Scalcione, Angela Rosati e Angela Lopez – che hanno scelto di lavorare sulla dimensione della piccola scala, del pezzo unico o comunque sempre personalizzabile.
Stampa botanica ed ecoprinting
Cuoio, stoffa, carta e terracotta sono i principali materiali utilizzati da Bernadette Scalcione, giovane designer che crea e produce a Matera accessori per la persona con il marchio GialloKurkuma. Oggetti interamente artigianali, hand-made, che sono stati esposti a Matera nell’edizione 2021 della mostra Fucina madre.
La stoffa è impreziosita con la tintura naturale, grazie all’utilizzo di piante locali ed estratti di piante tintorie, e con la stampa botanica o ecoprinting, una tecnica in continua sperimentazione con la quale le foglie, i fiori ed altri elementi di origine vegetale, con l’aiuto di minerali e tannini, trasferiscono energia, forma e pigmento donando a tessuti, carta o altri supporti delle impronte originali e uniche.
Il riciclo di tessuti d’arredamento e quello di tessuti ecoprint vengono uniti nella creazione di crazy patchwork per dare forma alla creazione di borse, zaini, astucci, cappelli e piccoli complementi d’arredo. L’ecoprint è per Bernadette un rituale di gratitudine nei confronti della vita e della natura: “Le mani e il corpo si muovono come in una danza, la mente ottimizza le varie fasi di lavorazione e il cuore è l’orchestra pulsante, passionale ed emotiva che trova forma e ispirazione nella natura attraverso la realizzazione delle mie creazioni artistiche…”.
Immagini senza tempo per fissare l’essenza della natura
Architetto e fotografa, Angela Rosati lavora in Basilicata e spesso traduce la sua ricerca fotografica sulla natura in oggetti tridimensionali, accessori moda e installazioni. Dal 1998 conduce un progetto complesso che prevede la realizzazione di un erbario contemporaneo sulla flora spontanea del Mediterraneo da cui attingere per le sue opere creative. Attraverso l’immagine fotografica, Rosati cerca di fermare un sentimento, un’emozione, di cogliere lo spirito del luogo. Nel trasferire alcune immagini su altri supporti per dar luogo a accessori funzionali procede poi ad un’operazione di astrazione visiva del soggetto. Il design dei foulard ne è un chiaro esempio.
Riporta, con diverse composizioni creative, i fiori dell’erbario: Allium scorodoprasum L. (aglio romano), fiori di Allium roseum L. (aglio roseo), Vicia sativa L. (veccia dolce), boccioli di Spartium junceum L. (ginestra odorosa), Veronica persica Poir (occhi della Madonna). Indossati dalle Madonne lignee lucane, sculture preziose del tredicesimo e quindicesimo secolo, assai diffuse nelle chiese lucane, i foulard diventano immagini arcaiche e contemporanee al tempo stesso.
“Una serie di autoritratti realizzata nel 2003, Corponatura, parla della mia stretta relazione con la natura. Ho un rapporto molto forte con la natura e mi sento parte di essa, a volte dico che vorrei essere un fiore per rinascere ogni volta, oppure un albero per radicarmi nella terra ed essere attraversata dal vento”. Per la mostra di artigianato e design Fucina madre nel luglio 2021 ha realizzato l’installazione di arte partecipata Per una volta: all’interno della casa, che rappresenta la nostra fragilità, un monile d’argentea lunaria i cui frutti, per forma e lucentezza, sono propiziatori dei favori della luna; per delicatezza evocano attenzioni e cure. Le persone erano invitate a scrivere un loro pensiero su un foglietto di carta e a lasciarlo nella casa. I pensieri sono diventati successivamente soggetto di un racconto.
Fiorissi, indossare la natura
Il progetto Fiorissi wearable nature, letteralmente “accessori per indossare la natura”, della designer colombiana-milanese Angela Lopez è costituito da una serie di strutture organiche in cui fiori e foglie si intrecciano per diventare accessori da indossare al polso o al collo. “Come designer mi interessa l’idea degli ornamenti personalizzabili che stimolino oltre che la vista, il tatto e l’olfatto con la texture e il profumo propri dei fiori freschi, sperimentando anche la sua breve esistenza, come la vita di una farfalla”.
Fiorissi riprende in chiave contemporanea le antiche tradizioni d’indossare la natura nelle occasioni speciali: corone per onorare gli dei nella antica Grecia, decori corporali dei riti pagani nell’Europa dell’est, sopravvissuti fino ai nostri tempi nei matrimoni e nelle feste del solstizio d’estate, bellissimi corsage usati nell’epoca vittoriana. Gli accessori sono proposti in diversi colori – nero, grigio verde e bianco – abbinati a fiori rigorosamente di stagione.
Le strutture di Fiorissi sono realizzate in nylon sinterizzato Pa12, un materiale riciclabile, leggero e resistente, con la tecnologia di stampa 3D. Si riescono così a produrre piccole serie in modo rapido ed efficiente con quasi zero rifiuti, utilizzando anche meno energia dovuta alla ridotta necessità di spedizione. “Come ulteriore sviluppo sto sperimentando l’idea di indossare strutture organiche viventi, integrando delle piante nella struttura degli accessori, e anche su nuovi materiali di origine vegetale disponibili per la stampa 3D. Così piccole, deliziose piante cresceranno e vivranno a lungo con noi, coltivate nelle micro cavità di bracciali, ciondoli, collane e potranno accompagnarci nelle nostre giornate urbane”.
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