Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Sono 82 i migranti morti nel naufragio al largo della Tunisia
Dopo giorni di ricerche, il bilancio del naufragio al largo della Tunisia è definitivo: 82 persone hanno perso la vita nella speranza di arrivare in Europa.
Sale ancora il bilancio del naufragio di inizio luglio al largo della Tunisia. E stavolta è definitivo: 82 migranti salpati dalla Libia hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa. Lo ha fatto sapere nella notte tra sabato e domenica l’agenzia Reuters, citando la Croce rossa tunisina.
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Il gommone su cui viaggiavano è salpato dalla zona di Zwara, nella Libia nord-occidentale, e una decina di giorni fa è naufragato al largo delle coste tunisine, nei pressi di Zarzis. Un gruppo di pescatori tunisini era riuscito a portare in salvo quattro persone, ma una di loro è poi deceduta in ospedale. I tre superstiti avevano detto alla Guardia costiera tunisina che a bordo c’erano in tutto un’ottantina di persone, testimonianza che è stata purtroppo confermata dai ritrovamenti dei giorni successivi.
“Dopo una settimana di ricerche, gli 82 corpi che erano nell’imbarcazione affondata la scorsa settimana sono stati recuperati”, ha dichiarato a Reuters Mongi Slim, ufficiale della Croce rossa tunisina.
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Si tratta di uno dei disastri più gravi avvenuti degli ultimi anni nelle acque del Mediterraneo. Già a maggio di quest’anno 65 persone erano annegate per un naufragio al largo della costa di Sfax, sempre nelle acque territoriali tunisine.
Foto in apertura © Francesco Malingri / Mediterranea Saving Humans
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