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Sostenibilità nella nautica: NL Comp tra materiali innovativi e approccio circolare
NL Comp ha sviluppato un’alternativa performante ai materiali compositi difficilmente smaltibili utilizzati nella costruzione di barche.
- Il settore della nautica ha un grave problema legato allo smaltimento delle imbarcazioni che vengono spesso abbandonate o affondate a fine vita.
- NL Comp ha studiato rComposite, un materiale sostenibile per la costruzione di imbarcazioni alternativo alla fibra di vetro e con le stesse prestazioni, le cui componenti a fine vita possono essere riutilizzate.
- NL Comp ha già creato barche da diporto e da regata, una delle quali ha vinto un campionato contro barche tradizionali, e ha in cantiere una barca foiling.
Le barche a vela sfruttano la forza del vento e possono fare il giro del mondo senza consumare una goccia di petrolio, producendo anche energia elettrica in modo rinnovabile. Ma la loro costruzione è sostenibile? La maggior parte delle imbarcazioni da diporto, a vela o motore che siano, sono realizzate con materiali altamente inquinanti e non riciclabili, principalmente la vetroresina o il carbonio, che rendono la dismissione del mezzo un vero problema. L’obiettivo di NL Comp, startup innovativa di base a Monfalcone conosciuta anche come Northern Light Composites, è quello di produrre barche con materiali più green, con componenti meno impattanti, riciclabili e riutilizzabili, per rendere il mondo della vela davvero sostenibile. Per questo è entrata nell’ecosistema di LifeGate Way, la controllata del gruppo che si occupa di startup incentrate sui tre pilastri people, planet e profit.
Ad oggi infatti, i costi di smaltimento, economici e ambientali, sono molto elevati, e le barche vengono consegnate in discarica come rifiuti speciali, ma né l’incenerimento né la scomposizione dei materiali compositi tradizionali sono vantaggiosi. Per non dover affrontare questo grattacapo, gli armatori spesso le abbandonano in qualche cantiere o appezzamento di terra o addirittura le affondano.
I materiali cosiddetti compositi come la vetroresina sono costituiti da strati di tessuto, fatti di fibra di vetro o di carbonio per esempio, tenuti insieme da resine termoindurenti, ovvero che si induriscono con il calore. Una volta formato, il materiale composito è molto difficile e costoso da separare e quindi smaltire in modo adeguato.
Come NL Comp risolve il problema dello smaltimento dei materiali
NL Comp conta di rivoluzionare il mercato entro il 2030 cambiando le tecnologie produttive dei cantieri e garantendo il riciclo di tutte le nuove imbarcazioni, grazie all’ideazione di rComposite, un materiale composito sostenibile. “Abbiamo deciso di sostituire i materiali compositi comunemente usati per la costruzione delle barche a favore di nuove tecnologie eco-sostenibili”, spiega Andrea Paduano, co-founder e cto, con un dottorato di ricerca in materiali sostenibili. “Al posto della fibra di vetro, che non è riutilizzabile né riciclabile una volta immersa nella resina, utilizziamo fibre naturali come lino o fibre di origine vulcanica come il basalto per ridurre la nostra impronta di carbonio. Inoltre, al fine di ottenere materiali compositi riciclabili, abbiamo utilizzato una nuova resina che può essere separata dalle fibre e riutilizzata grazie a normali processi industriali.”
Al termine della vita della barca, le parti possono essere scomposte e i loro componenti riutilizzati, riducendo così i consumi e gli scarti. Già NL Comp utilizza carbonio riciclato e da quest’anno inizierà anche a utilizzare core riciclato, un altro componente di costruzione.
Come si vede in questo video, il materiale composito viene separato nelle sue componenti: quando il solvente si scioglie, la resina rimane sul fondo del recipiente e può essere riutilizzata, così come i tessuti. Utilizzando un riciclo chimico vero e proprio invece si può ottenere nuovamente il polimero originale con le stesse proprietà.
Alternativamente, se triturate in trucioli, le parti in rComposite diventano materia prima seconda e possono essere riutilizzate come plastica riciclata.
Le regate come punto di partenza e di arrivo
L’idea di NL Comp è nata dalla passione di tre velisti, affiancati da un team di progettisti. I co-founder sono Fabio Bignolini, che si occupa dell’operatività giornaliera, Andrea Paduano, responsabile della parte tecnica e della ricerca e sviluppo, e Piernicola Paoletti, il cui impegno è profuso nel reperimento delle risorse finanziarie. I progettisti si conoscono da anni grazie alla partecipazione della 1001 Vela Cup, una competizione universitaria nata nel 2005 realizzata con imbarcazioni progettate, costruite e condotte da studenti universitari.
“La 1001 Vela Cup è stata importantissima per il nostro percorso perché senza di lei non avremmo neache potuto immaginare di fare quello che abbiamo fatto”, spiega Paduano. “Tutti i ragazzi del team arrivano da là e si sono fatti una grande esperienza sul campo”. Nel tempo l’attenzione alla sostenibilità è passata sempre più in primo piano e così i ragazzi di NL Comp sono arrivati a progettare un’imbarcazione come Ecoracer, costruita in rComposite e con vele riciclabili.
Nata come spin-off di un progetto sportivo agonistico, cioè di un equipaggio che gareggiava in barca a vela, era ovvio che NL Comp avesse una particolare attenzione anche alla parte della performance e della velocità. Alla fine i risultati sono arrivati: Ecoracer ha vinto il campionato minialtura Orc, conquistando il primo posto davanti a circa 40 barche costruite con materiali tradizionali, a dimostrazione che non solo rComposite è un materiale amico delll’ambiente, ma è anche performante e capace di battersi ad armi pari con i compositi tradizionali. Non ci sono più scuse quindi per non scegliere una barca sostenibile.
Educazione alla sostenibilità nella nautica
Ad oggi NL Comp ha progettato diversi modelli ma tra i primi ci sono state le piccole barche per i bambini e i più giovani, che hanno permesso loro anche di trasferire subito agli sportivi una consapevolezza sul rispetto dell’ambiente.
Il prossimo progetto in cantiere sarà un foiling dinghy, ovvero una di quelle barche futuristiche che si sollevano dalla superficie dell’acqua e sembrano volare grazie appunto ai foil, lame o ali che le sostengono e sono le uniche a rimanere immerse. Ecofoiler, questo il nome del modello, è concepito per un singolo skipper e anch’esso è prodotto con rComposite.
La volontà di sensibilizzare il settore dal punto di vista ambientale si è concretizzata anche nel Yacht Recovery Project, un progetto lanciato all’inizio del 2022 con l’obiettivo di incentivare il recupero di barche in vetroresina abbandonate e promuoverne il riutilizzo oppure lo smaltimento corretto. “Iniziamo quest’estate a mappare le barche nella nostra area intorno a Monfalcone, facendone una lista. Durante l’inverno contiamo di recuperare la prima barca, ripararla con i nostri materiali sostenibili e metterla a disposizione di giovani velisti nel 2023”, spiega Bignolini. “Ovviamente quelle che non sono recuperabili andranno smaltite, ma anche in questo caso vogliamo far vedere come si fa. Vogliamo dare un segnale: bisogna fare qualcosa per risolvere il problema delle barche abbandonate”, conclude Bignolini.
Avanti tutta e occhi puntati su Monfalcone allora, la città portuale in provincia di Gorizia dove NL Comp ha la propria base e che quest’anno ospiterà la 1001 Vele cup, un modo per continuare a dare stimolo alla costruzione sostenibile della nautica e far incontrare università e aziende, ricerca e innovazione.
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