Anyone having an extra excavator available? pic.twitter.com/sj1pc7uQZ1
— Carl Bildt (@carlbildt) March 25, 2021
Il 15 dicembre una petroliera russa si è spezzata a metà e un’altra è rimasta incagliata, riversando combustibile nello stretto di Kerch.
Si è finalmente sbloccata la situazione nel canale di Suez, con la nave arenata rimessa a galla. La circolazione è ora ripresa.
La nave Ever Given, da sei giorni di traverso nel canale di Suez, è stata disincagliata e la navigazione nel corso d’acqua è ripresa. La situazione sta dunque tornando alla normalità, un passo avanti importante e improvviso che sconfessa le settimane di blocco di navigazione preannunciate, mettendo una pezza alle già gravi ripercussioni economiche in corso.
L’imbarcazione della compagnia taiwanese Evergreen Marin, lunga 400 metri e larga 59, si era incagliata nel canale di Suez nella giornata del 23 marzo. Un colpo di vento l’aveva messa di traverso e la chiglia si era insabbiata lungo il margine laterale del corso d’acqua, rendendo fin da subito chiaro come le operazioni di rimozione sarebbero state molto lunghe a causa della pesantezza del mezzo.
In questi giorni sono diventate virali le immagini del piccolo escavatore al lavoro, sovrastato dall’immensità della Ever Given, con tanto di meme connessi. La situazione è rimasta però critica tanto che nel week end, davanti all’ennesimo tentativo di disinsabbiamento fallito, sembrava che l’unica soluzione fosse svuotare la nave dei suoi container per renderla meno pesante, un’operazione che avrebbe comportato un blocco lungo settimane.
Invece, un po’ a sorpresa, alle 4.30 di mattina ora locale di oggi la situazione si è sbloccata. Scavando ai margini del canale, con oltre 20mila tonnellate di sabbia e terra rimosse per allargarlo, e usando 17 tra navi-rimorchio e altri mezzi subacquei, si è riusciti a raddrizzare in parte il cargo, che è tornato a galleggiare grazie anche al supporto dato nelle scorse ore dall’alta marea.
I progressi delle ultime ore non avevano portato a cantare vittoria. “La nave è come una balena gigante che dobbiamo trascinare via dalla spiaggia per rimetterla in acqua”, ha sottolineato in mattinata Peter Berdowski, a capo delle operazioni di rimozione, “Non dovremmo ancora iniziare a esultare”. In effetti la liberazione aveva riguardato la poppa, mentre il blocco della prua era stato solo allentato. Il presidente egiziano al-Sisi si è invece da subito sbilanciato e ha parlato invece come se già tutto fosse finito, sottolineando che “gli egiziani sono riusciti a mettere fine alla crisi nel canale di Suez”.
E in effetti nel pomeriggio l’autorità che gestisce il canale ha annunciato il completamento della rimozione drlla Ever Given e la riapertura del canale alla circolazione delle navi. Ora ci vorranno circa tre giorni per smaltire il traffico delle oltre 300 imbarcazioni ferme da giorni, con alcune che hanno preferito circumnavigare l’Africa proprio a causa delle previsioni grigie sui tempi di rimozione, con costi fino a 26mila dollari al giorno di carburante.
La crisi del canale di Suez è stata in effetti una grande tragedia commerciale, che si è catapultata su tutta l’economia mondiale dal momento che da lì passa circa il 10 per cento del traffico mercantile mondiale. Le perdite stimate in questa settimana di blocco arrivano fino a 10 miliardi di euro, mentre è salito anche il prezzo del petrolio, che ora però è tornato a scendere dopo le buone notizie odierne.
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