
Il presidente della Repubblica incontra a Hiroshima l’associazione Nikon Hidankyo, Nobel per la Pace, e lancia un appello al disarmo, non solo nucleare.
“Glielo diciamo all’Ispra o no?”, “No, io sono qua con loro ma non glielo dico… io mi sto zitto e basta”, “Ce le rimettiamo… le compriamo e si rimettono”, “Eh va beh, le cozze dove le andiamo a prendere uguali?”. È questo il surreale dialogo tra due dipendenti Eni intercettati in alcune conversazioni telefoniche
“Glielo diciamo all’Ispra o no?”, “No, io sono qua con loro ma non glielo dico… io mi sto zitto e basta”, “Ce le rimettiamo… le compriamo e si rimettono”, “Eh va beh, le cozze dove le andiamo a prendere uguali?”.
È questo il surreale dialogo tra due dipendenti Eni intercettati in alcune conversazioni telefoniche finite negli atti dell’ordinanza che riguarda le attività dell’Eni, nell’ambito dell’inchiesta sulle attività estrattive in Basilicata, di cui è titolare la procura della Repubblica di Potenza.
Siamo nel 2014, la nave Firenze dell’Eni (utilizzata per la produzione petrolifera offshore) è ormeggiata al largo di Brindisi, e i tecnici dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) hanno installato gabbie con le cozze al fine di rilevare un possibile inquinamento ambientale causato dalle acque reflue scaricate dalla motonave, poiché nei tessuti dei mitili si bio-accumulano gli inquinanti, come metalli e idrocarburi.
Succede però che il mare un giorno è troppo forte, e i sacchetti con le cozze si rompono. Bel problema. Che fare? Avvisare l’Ispra o far finta di niente e cercare di sostituire le cozze perdute con altre? Per il giudice delle indagini preliminari (gip) cui è affidata l’inchiesta, alcuni dipendenti Eni “omettono deliberatamente di avvertire l’Ispra” dell’accaduto e sostituiscono le cozze con “altri mitili da loro procurati, inficiando di fatto l’efficacia del controllo ambientale“.
Secondo il gip due dei dipendenti Eni (oggi agli arresti domiciliari) “sono apparsi ancora una volta soggetti portatori di una significativa attitudine a incidere illecitamente sulle situazioni attraverso meccanismi di alterazione“, fino a spingersi “a situazioni artificiose destinate a ostacolare gli accertamenti”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il presidente della Repubblica incontra a Hiroshima l’associazione Nikon Hidankyo, Nobel per la Pace, e lancia un appello al disarmo, non solo nucleare.
Per l’attivista dell’associazione Luca Coscioni, dopo la Toscana, serve la mobilitazione popolare per tutte le Regioni, e anche per una legge nazionale.
Ostana, sulle pendici del Monviso, nel secolo scorso aveva perso quasi tutti i suoi abitanti. Ora è tornata a essere una comunità viva.
La Cassazione mette la parola la fine alla vicenda: smontate tutte le accuse più gravi per l’ex sindaco. Rimane solo una pena sospesa per abuso d’ufficio.
In attesa che intervenga il legislatore nazionale, ecco la prima iniziativa regionale per rispondere al vulnus sul sucidio medicalmente assistito.
La maggioranza ha respinto gli emendamenti al dl Giustizia che prevedevano più controlli sul loro funzionamento e provvedimenti per chi li manomette.
Un ricordo di Mauro Morandi, che è stato custode per oltre trenta anni dell’isola di Budelli, conducendo un’esistenza solitaria, in un piccolo fazzoletto di sabbia rosa nel Mediterraneo.
La Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il quesito che chiede di dimezzare a 5 anni il tempo di attesa per i cittadini stranieri extracomunitari.
Per il rapporto sullo stato dei diritti in Italia, l’odio verso la comunità lgbtqia+ si sta aggravando: oltre i numeri, una testimonianza diretta.