Una road map per arrivare ad un uso ragionevole e sostenibile dei pesticidi. Con l’obiettivo di salvaguardare il più possibile la salute degli esseri umani e tentare di imporre delle date – ancorché sul medio termine – per l’abbandono delle sostanze considerate più pericolose. La quinta Conferenza mondiale sulla gestione dei prodotti chimici (Iccm5) si è conclusa con un documento che non risolve ancora tutti i problemi, ma indica per lo meno una via e dei passaggi intermedi.
Bravo! The world has agreed to the new Global Framework on Chemicals.
The Framework provides a vision for a planet free of harm from chemicals & waste. Critical to now accelerate implementation.
L’inquinamento chimico uccide due milioni di persone all’anno
Non a caso, le stesse Nazioni Unite, che hanno organizzato l’evento a Bonn, in Germania, hanno esortato i governi e le imprese di tutto il mondo ad andare oltre rispetto a quanto indicato nero su bianco: “Lancio un appello alle nazioni di tutto il mondo – ha dichiarato Inger Andersen, direttrice esecutiva del Programma mondiale per l’ambiente dell’Onu (Unep) -, all’industria chimica e a tutti gli attori coinvolti ad andare al di là di quanto è stato convenuto per proteggere l’ambiente e le persone”.
Good news: The Global Framework on Chemicals has been adopted at #ICCM5, which calls for prevention of the illegal trade & trafficking of chemicals & waste, the implementation of national legal frameworks & the phase-out of highly hazardous pesticides.https://t.co/wQPY8WVBZH
La stessa dirigente ha ricordato che sulla questione dei pesticidi “tutti devono cominciare ad agire immediatamente. L’Organizzazione mondiale della sanità ci ha spiegato che l’inquinamento chimico dell’aria, delle terre e delle risorse idriche provoca la morte di due milioni di persone ogni anno. Gli ecosistemi e le specie si stanno deteriorando e morendo. Queste sostanze sono causa di ingiustizie e disuguaglianze”.
Sui pesticidi serviranno coesione, trasparenza e perseveranza
La riunione Iccm5 ha permesso di far sedere attorno ad un tavolo rappresentano dei governi, delle imprese e delle organizzazioni non governative. Concretamente, la road map elenca 28 obiettivi, in quadrati in un contesto di collaborazione tra stati e che prendono in considerazione l’intero ciclo di vita dei prodotti chimici, dalla produzione al rifiuto. Fondamentali, in questo senso, saranno anche la prevenzione del commercio illegale e i traffici illeciti. Servirà quindi che le normative nazionali siano il più possibili coerenti e che tutti i settori si impegnino a garantire il massimo di trasparenza e accesso ai dati.
Ma l’obiettivo più ambizioso è senz’altro quello che punta a dire addio a tutti i pesticidi più pericolosi per la salute entro il 2035. Una data certamente frutto di un compromesso, e che qualcuno potrà giudicare troppo in là nel tempo. Si tratta però della prima volta che a livello mondiale si traccia una linea, un limite massimo. In gioco ci sono miliardi di dollari e interessi di colossi ultra-potenti: la battaglia sarà perciò certamente dura.
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