L’evento è stato ideato per festeggiare i 5 anni dell’Accordo di Parigi sul clima e per rilanciare il dialogo dopo i rinvii delle conferenze internazionali.
Nello scorso mese di maggio la Cop 26, la ventiseiesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, è stata rimandata all’autunno del 2021. Stessa sorte è toccata alla Cop 15 sulla biodiversità, che si sarebbe dovuta tenere in Cina nel prossimo mese di ottobre. E l’emergenza-coronavirus non ha risparmiato neppure il Congresso mondiale della natura, evento propedeutico alla stessa Cop 15 che era previsto a Marsiglia nel gennaio 2021. Tuttavia, il prossimo 12 dicembre le Nazioni Unite e il governo del Regno Unito hanno annunciato la volontà di organizzare un summit mondiale sul clima. Ciò in quanto non è stato ritenuto possibile bloccare così a lungo incontri, confronti e negoziati su un tema che necessita di soluzioni immediate ed efficaci.
As the world remains off-track to limit global temperature rise to 1.5 degrees Celsius by the end of the century, as stated in the Paris Agreement, @UN chief @antonioguterres and British PM @BorisJohnson will co-host a Climate change Summit in December. https://t.co/evTq0IPId5
Il 12 dicembre 2015 venne raggiunto l’Accordo di Parigi
La data non è casuale: l’idea è infatti quella di celebrare il quinto anniversario dell’Accordo di Parigi, raggiunto nella capitale francese al termine della Cop 21, nel 2015. “Siamo in piena emergenza climatica – ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che co-organizzerà l’evento con il primo ministro britannico Boris Johnson – e per questo non abbiamo tempo da perdere”.
Non è ancora noto, tuttavia, quali saranno i paesi invitati a partecipare. È evidente però che si tenterà di coinvolgere il più alto numero possibile di governi, facendo sì che il summit possa rappresentare in qualche modo una tappa di avvicinamento alla Cop 26 di Glasgow. Non a caso, secondo quanto trapelato sulla stampa internazionale, si punta a far sì che all’evento del 12 dicembre sano presenti “i dirigenti del mondo che hanno mostrato di essere più ambiziosi sul clima”.
Saranno invitati i governi “più ambiziosi” sul clima
È certo perciò che non saranno invitati i presidenti di Brasile e Stati Uniti, Jair Bolsonaro e Donald Trump. Quest’ultimo, in particolare, punta da tempo a far uscire il proprio paese dall’Accordo di Parigi. Anche se il suo avversario Joe Biden si è impegnato a ratificare nuovamente il documento, nel caso in cui venga eletto il 3 novembre.
Si parla tanto di finanza climatica, di numeri, di cifre. Ma ogni dato ha un significato preciso, che non bisogna dimenticare in queste ore di negoziati cruciali alla Cop29 di Baku.
Basta con i “teatrini”. Qua si fa l’azione per il clima, o si muore. Dalla Cop29 arriva un chiaro messaggio a mettere da parte le strategie e gli individualismi.
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