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Ennesimo naufragio di migranti al largo delle coste libiche. I militari della nazione nordafricana hanno già recuperato i corpi di tre neonati.
Un’imbarcazione carica di migranti è colata a picco al largo delle coste della Libia. I corpi di tre neonati sono stati ritrovati morti e circa cento persone risultano attualmente disperse. A riferire le cifre è stata la Guardia costiera della nazione nordafricana, che ha parlato di un gommone sul quale erano stati caricati 120 migranti.
#UPDATE The bodies of three babies were recovered and around 100 people were missing after a #migrant boat sank off the coast of Libya, survivors and the coastguard say https://t.co/u8pr8gwX1p #AlHmidiya
— AFP news agency (@AFP) June 29, 2018
Questi ultimi erano partiti all’alba dalla città costiera di Gasr Garabulli, secondo quanto riferito dalle sole sedici persone che sono state soccorse e riportate a terra. Il loro viaggio è durato pochi chilometri: si sono fermati non lontani dalla capitale Tripoli. Un’esplosione ha causato l’incendio del motore; poco dopo, il gommone ha cominciato ad imbarcare acqua. I migranti sono quindi finiti in mare e hanno tentato di salvarsi aggrappandosi ad una parte dell’imbarcazione e a dei bidoni di carburante finiti in acqua.
I primi ad avvistare i naufraghi sono stati dei pescatori, che hanno allertato le autorità. A bordo, secondo i testimoni, c’erano numerose famiglie marocchine e anche degli yemeniti, compresi donne e bambini.
La marina libica ha soccorso negli ultimi dieci giorni centinaia di persone. Il 18 giugno, cinque cadaveri sono stati recuperati e decine di persone soccorse. Sei giorni dopo, quasi mille migranti in difficoltà, a bordo di gommoni, sono stati recuperati dai militari.
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